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È morto Totò Riina, l'Ass. Vittime dei Georgofili: "È Morto al 41bis. Lo dovevamo alle vittime"

Totò Riina

È morto Totò Riina, il 'capo dei capi' di Cosa Nostra, arrestato il 15 gennaio del 1993 dopo una lunga latitanza. Da 24 anni era al 41bis, il regime di carcere duro. Aveva 87 anni ed era malato da tempo: è morto nel Reparto detenuti dell’ospedale di Parma dopo cinque giorni di coma. Aveva subito già due interventi chirurgici.

Tra le tante accuse è stato considerato uno dei mandanti della strage del treno 904 (poi assolto per insufficienza di prove) avvenuto poco dopo la stazione di Vernio nel dicembre 1984; il suo nome viene collegato anche alla Strage di via dei Georgofili a Firenze del 1993. Nel giugno scorso, proprio durante una delle udienze del processo di appello della strage, era stata chiesta "la detenzione domiciliare ospedaliera" per Totò Riina a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni. Il Tribunale di Bologna aveva respinto al richiesta.

Su di lui pesava una pena cumulativa di 26 ergastoli per oltre 100 omicidi. Tra le accuse anche quella di essere il responsabile della morte dei giudici Falcone e Borsellino e di essere il referente della trattativa Stato-Mafia (era ancora imputato nel processo)

I familiari delle vittime dei Georgofili, morto il "boia di via dei georgofili"

"E' morto Salvatore Riina il boia di via dei Georgofili del 27 Maggio 1993. In via dei Georgofili ha messo in atto 'La strage del 41 bis' come la definì il Procuratore Gabriele Chelazzi: 5 morti, 48 feriti sono stati il tentativo di Salvatore Riina di far abolire il 41 bis. Abbiamo speso 25 anni della nostra vita e non ce l'ha fatta Salvatore Riina a fare abolire sulla carta bollata il carcere duro ed è morto a 41 bis, questo è quanto dovevamo ai nostri morti". Così Giovanna Maggiani Chelli, dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.

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