Si è chiusa con un altro straordinario successo la quindicesima edizione del Pisa Book Festival, la fiera nazionale degli editori indipendenti che da quindici anni scalda l’autunno dei lettori con anteprime, novità, eventi e incontri con gli autori.
Altissima l’affluenza nei tre giorni della fiera che, da venerdì 10 a domenica 12 novembre, ha visto il Palazzo dei Congressi invaso da una marea umana. Come nella passata edizione, sono state migliaia le presenze registrate in tutte e tre le giornate, la prima delle quali a entrata libera. L’ingresso a pagamento (il biglietto costa solo 5 euro) non ha comunque scoraggiato migliaia di visitatori che anche sabato e domenica hanno creato lunghe file ai cancelli per partecipare a quello che è ormai diventato uno dei più importanti eventi culturali della Toscana e il terzo salone nazionale del libro. A conferma di tutto questo, la novità di questa quindicesima edizione è il visibile aumento degli ingressi ridotti: tantissimi i visitatori che hanno esibito il biglietto del treno per ottenere lo sconto previsto dalla convenzione con Trenitalia; migliaia anche gli studenti universitari e gli ultrasessantenni (sotto i 26 e sopra i 60 anni si aveva diritto alla riduzione). Quest’anno il Pisa Book Festival si è connotato anche come fiera delle famiglie che hanno scelto di vivere un sabato e una domenica fra i libri e le attività offerte dalla manifestazione; la presenza di un accogliente ristorante, di un bar e di una caffetteria ha permesso a centinaia di persone di allungare il tempo di permanenza alla fiera per visitare, rifocillati e senza stress, gli stand o partecipare a incontri e laboratori.
Sorride il pubblico e sorridono anche gli editori che in questa quindicesima edizione sono rimasti fedeli al Pisa Book Festival e hanno già confermato la loro presenza per l’anno venturo. Il salone pisano si conferma anche quest’anno come autentico punto d’incontro per i professionisti del mondo dei libri e il pubblico attento alle novità; il Pisa Book Festival è difatti un banco di prova importante per le case editrici indipendenti che qui, come ogni autunno, non solo ritrovano i loro affezionati lettori, ma vengono anche a testare le anteprime da lanciare in libreria.
Molto positivo anche il riscontro fra i giovanissimi: tante le scolaresche in visita e quelle coinvolte nella sezione #leggereascuola, all’interno della quale gli studenti si sono trasformati in giornalisti-presentatori, dialogando con gli autori. Attivissimi i ragazzi del liceo Classico, del liceo artistico Russoli e del tecnico-commerciale Pacinotti di Pisa; fra le collaborazioni, nuovo ingresso, quest’anno, per i licei Classico e Linguistico di Pontedera e lo scientifico Buonarroti di Pisa.
Folla fra gli stand degli editori ma anche nelle sale dove si è registrato il tutto esaurito, non solo per la presenza dei tanti big ospiti, ma anche per gli emergenti, le novità e i mini-eventi. Pienone per la cinquina finalista del premio Strega 2017, da Cognetti a Rollo; pienone per i giallisti e le loro anteprime, da Vichi a Malvaldi; grande affluenza alle performance di Paolo Nori, Chiara Francini e del meteorologo di Mattina in famiglia, il colonnello Laurenzi, e all’atteso incontro con il padre della tv italiana Vito Molinari.
Sorprese dal processo a Lenin con Andreucci, Cinnella e Carpi, fra i più autorevoli conoscitori della storia della Russia, e la giuria popolare che ha risposto alla chiamata del Pisa Book Festival; il format, dopo la positiva sperimentazione e l’enorme successo di pubblico e risonanza, potrebbe diventare un appuntamento fisso per le future edizioni.
Presenza fissa e dalla fortuna consolidata è inoltre quella del Repubblica Caffè, organizzato e condotto dai giornalisti Fabio Galati, Laura Montanari e Gianluca Monastra.
Apprezzati dagli addetti ai lavori anche gli incontri del progetto Cela (Connecting Emerging Literary Talents) per il quale il PBF rappresenta l’Italia e che coinvolge sei Paesi europei (Spagna, Olanda, Belgio, Romania, Portogallo e, naturalmente, l’Italia) e partner come BookTailor, Wintertuin, DeBuren, Escuela de Escritores, Cinepub, Passaporta. Il progetto, che nella passata primavera ha vinto il bando di Europa Creativa, è un programma unico che riunisce in una grande rete giovani talenti del mondo del libro, offrendo loro l’opportunità di una carriera internazionale. Si tratta di un percorso biennale riservato a 24 giovani traduttori, 18 scrittori e 6 literaryprofessionals. La prima tappa del CELA è partita da Pisa, dove tre giovani scrittori e un literaryprofessional, sono stati ospiti del Pisa Book Festival per un writer in residence programme di due settimane. Durante i tre giorni della manifestazione, poi, i 24 giovani traduttori del programma hanno seguito i seminari del Translation Day con esperti professionisti del mondo del libro. Prima assoluta, in questa edizione, per Parataxe, il progetto della comunità letteraria berlinese che valorizza il lavoro dei traduttori di madrelingue diverse e che al PBF ha acceso i riflettori su due scrittori che animano la scena letteraria della capitale tedesca: la siriana Rasha Abbas e il russo-americano Eugene Ostashevsky.
Formidabile il successo degli scrittori arrivati dalla Finlandia, il Paese ospite di quest’anno, che hanno riempito le sale del Palazzo dei Congressi e divertito il pubblico; grande affluenza, in questi giorni, anche a Palazzo Blu, dove è in corso fino al 18 gennaio, la mostra “La valle dei Mumin” dedicata alle illustrazioni di Tove Jansson, fra le più amate disegnatrici finlandesi.
E ora cresce l’attesa per conoscere l’Ospite dell’anno venturo. Lo svela Lucia Della Porta, ideatrice e direttrice del Pisa Book Festival: “Siamo molto soddisfatti e diciamo ‘grazie’. Ringrazio – prosegue la direttrice Della Porta – il generosissimo pubblico che ancora una volta ci incoraggia ad andare avanti. Siamo felici, e l’affluenza lo dimostra, che alle persone di tutte le età il Pisa Book Festival piace e ci torna sempre volentieri. Pisa è una città che ha bisogno di una manifestazione culturale come questa, che fa parlare di sé nel panorama dei media nazionali, porta i grandi nomi dell’editoria in città, crea indotto economico e apre ai giovani prospettive professionali”. Lucia Della Porta guarda infine al futuro: “Ringraziamo i nostri sponsor, cioè la Fondazione Pisa, la Fondazione Palazzo Blu, il Comune di Pisa che ci hanno già confermato il loro sostegno per il prossimo anno”; e conclude: “Diamo appuntamento a tutti al 2018, con la Spagna e i suoi scrittori ospiti della sedicesima edizione, per la quale stiamo già studiando sorprese e novità, per crescere ancora nella qualità dell’offerta e rendere il nostro festival una perla nel panorama delle fiere di settore”.
Per chi si fosse perso i momenti clou o gli incontri con gli autori, sul sito internet del Pisa Book Festival (www.pisabookfestival.com) e sul canale Youtube, sono disponibili tutti i video degli eventi e le foto più belle della quindicesima edizione.

Fonte: Ufficio Stampa Pisa Book Festival