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Tassa sulle bibite gassate per la mensa gratuita? Assobibe: "Non ci sarebbero benefici"

Assobibe, associazione di categoria di Confindustria delle imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, in risposta alle dichiarazioni di Giovanni Paglia, della segreteria nazionale di Sinistra Italiana sull’introduzione di una tassa sulle bevande gassate e zuccherate per raccogliere fondi che garantiscano a tutti gli alunni un pasto di qualità, afferma che: “Introdurre una tassa aggiuntiva sulle bevande zuccherate, non comporta la diminuzione di sovrappeso e obesità. Nei Paesi dove è stata introdotta infatti, non ha portato evidenze positive sulla salute, secondo quanto evidenziato dalla Commissione europea in un proprio studio. In Finlandia e Norvegia la tassa esiste da oltre 20 anni e non sono stati riscontrati benefici. In Danimarca la tassa è stata eliminata nel 2011 per l’assenza di risultati e i danni economico-sociali. Ungheria e Francia hanno introdotto tasse, ma l’obesità ha continuato ad aumentare. In Messico si è registrata una riduzione del consumo giornaliero di 4 calorie al giorno (meno dell’0,2% dell’apporto giornaliero di energia). Inoltre in Italia il 99% dell’apporto calorico medio è dato da alimenti diversi dai soft drink; i consumi medi giornalieri di bibite gassate sono molto contenuti e in calo da 10 anni, sia negli adulti che nei bambini, mentre il tasso di sovrappeso e obesità sono in crescita.  L’incidenza all’apporto calorico giornaliero è inferiore all’1% del totale. Nei bambini è lo 0.6%.”

“Da oltre 10 anni – continua Assobibe -  le aziende associate hanno implementato specifiche attenzioni verso i bambini e gli ambienti scolastici tra cui: la riduzione dei formati dei contenitori e dell’impatto calorico; la limitazione del marketing diretto nei canali rivolti ai bambini sotto i 12 anni; l’astensione della vendita diretta di bevande gassate zuccherate nelle scuole primarie e secondarie, compresi i distributori automatici.”

Fonte: Assobibe

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