Come si diventa meteorologo; lo chiediamo a Gordon Baldacci

Prevedere cosa avverrà nel futuro in atmosfera è una sfida vecchia come il mondo e che le generazioni passate, facevano osservando semplicemente il cielo o “annusando” l’aria. Oggi gli strumenti sono migliorati, la tecnologia si è evoluta in modo esponenziale con la conseguenza di aumentare di gran lunga l’affidabilità delle previsioni che raggiungono un’attendibilità di oltre l’80% nei primi 2/3 giorni sia a livello nazionale che locale. La figura professionale che si occupa di elaborare le previsioni è quella del meteorologo. 

Il meteorologo si occupa di reperire informazioni, interpretarle, dando una previsione sull’andamento climatico nelle ore, ma soprattutto nei giorni a seguire. Nel dettaglio vengono raccolti e analizzati dati, attraverso l’utilizzo di strumenti di rilevazione come i satelliti, stazioni meteorologiche, sonde, ecc. Successivamente si apre una fase di interpretazione dei vari parametri che vengono elaborati dai modelli numerici a scala globale a disposizione. Questo consente di avere una visione d’insieme necessaria per poter utilizzare modelli più specifici per previsioni meteo su aree ristrette (regioni, comuni). Si stilano bollettini per quotidiani/riviste e vengono svolte attività di ricerca e redazionali.

In particolare, per stilare un bollettino meteo si analizza il comportamento della circolazione atmosferica in tutti i suoi aspetti, si leggono ed interpretano le mappe in quota ed al suolo dei venti, delle temperature e della pressione. Gli strumenti adottati sono le elaborazioni dei modelli matematici, i satelliti che forniscono informazioni sul tempo che fa, utili anche per previsioni a brevissima scadenza. Correda il tutto l’esperienza e l’intuito del previsore.

Per entrare nel mondo delle meteorologia vi proponiamo un 'a tu per tu' con Gordon Baldacci, fisico dell’atmosfera e meteorologo di diversi portali meteo tra i più seguiti in Italia.

"Svolgo anche alcune attività di insegnamento su temi di meteorologia sinottica e climatologia. Ultimamente sto girando la penisola, illustrando in varie università la mia ultima ricerca sui modelli a lungo termine e le loro lacune".

Meteorologo a tutte le ore, ma quanto lavori?

"Dipende dal tipo di lavoro. In ogni caso più o meno 8 ore al giorno, ovviamente 7 giorni su 7. Capita di stare davanti al pc anche durante i weekend o a Natale o Ferragosto".

Come ci si tiene aggiornati in questo mestiere?

"Come in tutte le altre professioni ma è essenziale la condivisione della conoscenza. Non bisogna mai essere convinti di avere la verità in tasca. Confrontarsi con colleghi e talvolta anche amici che operano anche in modo amatoriale permette di osservare gli eventi da punti di vista diversi".

Quando è veramente impossibile fare previsioni?

"I fenomeni locali, quella che definiamo l'instabilità diurna o il temporale di calore, sfuggono ad ogni modello, anche quelli a cortissimo raggio. Del resto viviamo in un paese complesso: abbiamo il Mediterraneo che è una perenne pentola a pressione, le Alpi, gli Appennini, pianure spesso confinanti divise da rilievi collinari che possono essere causa o effetto dell'evoluzione del tempo. È proprio lì che si verificano i fenomeni imprevisti".

Come ovviare a questo problema?

"È essenziale avere installate tante stazioni meteo. Purtroppo in alcune zone oltre alle condizioni impervie del territorio va considerata anche l'ignoranza delle persone e della classe politica locale. Quando installai la mia personale stazione meteo nel giardino di casa divenni lo zimbello del vicinato. Questo però era un servizio alla comunità, non un vezzo. Solo con il tempo e con l'inizio del mio lavoro ho ricevuto maggiore attenzione e sensibilità, ma la strada è ancora lunga. C'è differenza tra il veggente e il meteorologo, ma anche nel 2017 questa è ancora una battaglia culturale tutta da affrontare.Tutte le notizie di Toscana