Il workers buyout, l’acquisizione di una azienda in crisi da parte dei dipendenti non è più fenomeno solo d’oltre oceano come il nome potrebbe lasciar credere.
Lavoratori che per salvare il proprio posto di lavoro si sono costituiti in cooperativa per rilevare aziende fallite o messe in liquidazione ci sono anche in Toscana. Dall’inizio della crisi ad oggi sono circa 20 le esperienze di workers buyout con centinaia di posti di lavoro salvati.
Cgil e Legacoop Toscana riconoscono nello strumento dei WBO un’importante, se pur peculiare, forma di politica attiva del lavoro. Per questo si sono trovate d’accordo nell’offrire i mezzi e le competenze di cui dispongono le due organizzazioni e le loro reti di sistema dando sostegno ai gruppi dei lavoratori che scelgano la prospettiva cooperativa nella costruzione dei piani di fattibilità dell’impresa che deve ripartire. Un accordo messo nero su bianco in forma di protocollo.
“Il recupero d’impresa in forma cooperativa come una possibile risposta di sistema alle crisi aziendali e alla perdita di posti di lavoro” è il titolo del protocollo che sarà firmato e presentato alla Cgil regionale giovedì 9 novembre. Saranno presenti la Segretaria Generale della Cgil Toscana Dalida Angelini e il Presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini.