Trasporto pubblico, Cisl Ataf: "Troppa esasperazione"

(foto gonews.it)

Secondo il Coordinamento FIT-CISL Firenze, il dibattito che si è infiammato negli ultimi giorni attorno al servizio pubblico di trasporto su gomma, per essere davvero costruttivo deve portare i soggetti in indirizzo a una profonda riflessione sul modo di fare Trasporto Pubblico Locale.

Lasciamo da parte i cantieri e la viabilità cittadina, che rischiano di essere un facile paravento. Invece è doveroso, nel rispetto di quanto è successo la settimana scorsa, ma anche nei confronti degli accadimenti che succedono ogni giorno e che non vengono agli onori della cronaca, chiedersi se il servizio pubblico erogato è veramente a misura della persona (che sia passeggero o lavoratore del settore), se è alla portata dei cittadini con difficoltà, se è calibrato in modo corretto alla conformazione e alle esigenze della città che sta servendo.

Costruire il servizio su tempi di corsa stretti e in molti casi insufficienti, per andare da un capolinea all’altro, è senza dubbio la prima fonte di stress e di rischio per lavoratori e passeggeri. Per rispettare i tempi assegnati alla corsa, la salita/discesa dei passeggeri deve essere fulminea e senza intoppi, non è possibile aspettare chi sta arrivando o chi è in difficoltà, non è previsto prendere due volte il rosso allo stesso semaforo, non è prevista la vendita a bordo dei titoli di viaggio… e così via.

Una vera e propria rincorsa.

Veniamo alla questione capolinea. Il tempo di sosta minimo al capolinea è di appena due minuti: un tempo concordato in passato ma che attualmente non permette il necessario recupero psico-fisico. Spesso non permette all’autista nemmeno di scendere dalla vettura.

Come FIT-CISL riteniamo sia il momento opportuno per portare la sosta minima ai capolinea a 5 minuti, con la pianificazione dei tempi di corsa in modo consono alla situazione reale del servizio e quindi: tempi congrui al percorso e a ogni fermata, in modo da rendere il servizio fruibile alla salita/discesa delle persone e che consenta un rapporto cordiale tra autista e passeggeri, sia esso per la vendita di un titolo che per un’informazione. Aspettare alla fermata una persona che sta arrivando non deve essere un’eccezione. La qualità infatti richiede il giusto tempo. Le parti devono avere il coraggio di affrontare questa discussione adesso che si pianifica la nuova rete di adduzione alla tramvia, per non commettere gli stessi sbagli e per consegnare alla città un servizio migliore sotto tutti i punti di vista. Le condizioni di lavoro dei dipendenti migliorerebbero nettamente e senza una sola ora di sciopero.

Fonte: FIT-CISL Firenze-Ufficio Stampa

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