Azienda toscana promossa da Borsa Italiana

La Molteni di Scandicci

Si è tenuta oggi 6 novembre alle 15 presso Borsa Italiana la presentazione di aggiornamento delle società ad alto potenziale attive nell’orbita del programma ELITE: nell’autorevole panel di società insignite, spicca Molteni Farmaceutici, l’azienda farmaceutica toscana centro di eccellenza della produzione europea di farmaci oppioidi e da sempre impegnata nell’area terapeutica del pain management e della terapia delle dipendenze, a cui è stato rilasciato il Certificato finale ELITE.

Molteni Farmaceutici festeggia così i suoi 125 anni di storia con un riconoscimento prestigioso. “Siamo orgogliosi di questo Certificato che ci unisce virtualmente in un network di eccellenze di imprese italiane ed europee”, commenta Giuseppe Seghi Recli, Amministratore Delegato di Molteni Farmaceutici. “Eravamo consapevoli e desiderosi di affrontare un percorso di crescita soprattutto culturale, che avrebbe coinvolto tutti i principali strumenti di governance aziendale. A quasi due anni di distanza possiamo dire di essere sulla strada giusta; l’anno in corso ci ha visto approvare un nuovo piano industriale triennale 2018-2020 di significativa crescita internazionale, nonché integrare in ERP SAP tutti i nostri principali processi investendo sensibilmente sui nostri sistemi di compliance. Ovviamente questo traguardo rappresenta per noi un importante punto di partenza che rafforza ancora di più la nostra identità e che ci permetterà di investire sempre maggiori e significative competenze e risorse, a supporto del nostro modello di business”. ELITE, progetto lanciato in Borsa Italiana e oggi presente in oltre 25 Paesi, sostiene le imprese ad alto potenziale nella realizzazione dei loro progetti di crescita, consentendo l’accesso a piattaforme di servizi finanziari e di advisor manageriali; ad oggi oltre 600 aziende hanno aderito al programma, andando a rappresentare una eccellenza certificata, una vera e propria élite, appunto, in ambito italiano e sempre più anche europeo.

Fonte: Ufficio Stampa

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