Licenziamenti alla Tmm, Braccini (Fiom-Cgil): "Non ci arrendiamo"

foto di archivio

"Con la scadenza della procedura di mobilità i lavoratori Tmm sono stati licenziati, ma questo non vuol dire arrendersi, rassegnarsi e non continuare a lottare per creare una nuova prospettiva imprenditoriale e occupazionale. La chiusura di un’impresa non é solo un impoverimento economico di un territorio, un dramma sociale e umano, ma é anche un dramma per la democrazia. L’azienda CSL non si é mai presentata a nessun tavolo, non ci ha mai messo la faccia. Chiudere un’impresa fuggendo letteralmente dal territorio, segna il degrado dei cardini democratici e della civiltà delle relazioni che stanno alla base di un paese civile e democratico. Questi comportamenti imprenditoriali di basso profilo non hanno nulla a che vedere con le crisi aziendali; un imprenditore è sempre tenuto al rispetto dei lavoratori e non deve mai arrecare danno alla loro libertà e dignità. Quanto sta succedendo alla Tmm ci deve far riflettere, perché mette anche in evidenza il declino delle funzioni dello Stato di diritto Costituzionale. Le lavoratrici ed i lavoratori Tmm hanno dimostrato di avere una grande intelligenza sapendo trovare le ragioni dello stare assieme e del restare uniti, lottando con tenacia ed Onore. Noi continueremo a batterci al loro fianco fino in fondo per costruire insieme una nuova condizione lavorativa e di tutela dell’importante patrimonio professionale dei lavoratori, in un’ottica di prospettiva dove bisogna anche ragionare sulla tenuta complessiva dell’indotto che ruota attorno alle due ruote ed alla sua innovazione. "

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana

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