«Curiosa è la notizia che il direttore di Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, abbia comprato all'asta l'autoritratto del pittore Michelangelo Cerquozzi per la modica cifra di 32.500 euro, e domani ne darà ufficiale notizia alla stampa. Peccato pero' che Gallerie degli Uffizi non abbia ancora uno statuto - questo il rammarico del Coordinatore Toscano Learco Nencetti del sindacato CONF.SAL-UNSA Beni culturali - e questo delegittima la titolarità all'aquisto, perché essendo Gallerie degli Uffizi un museo dotato di autonomia - prosegue Nencetti – deve avere in vigore il suo statuto, appunto, come prevede l'art.35 del dPCM 25 novembre 2014 n. 171 (cd Riforma Franceschini) e istituito dal DM 23 dicembre 2014 (Decreto che legttima l'organizzazione ed il funzionamento dei Musei statali) che all'articolo 2, chiarisce come
“Lo statuto è il documento costitutivo del museo, ne dichiara la missione, gli obiettivi e l'organizzazione (comma 1). Inoltre – continua il sindacalista - “Lo statuto disciplina la denominazione e la sede del museo; le finalità, le funzioni e l'ordinamento interno dell'istituzione; il patrimonio e l'assetto finanziario (comma 2)”. Pertanto, conclude Nencetti, a parte il rispetto dell'istituto della notifica (che pare ci sia stata), non è chiaro come l'acquisto possa esser stato disposto dallo stesso Schmidt, proprio perché il suo museo non ha uno statuto e, quindi, non sono utilizzabili le risorse economiche a disposizione del museo se non per le finalità di gestione ordinaria: dunque, lui stesso non è libero di usare i soldi della cassa del museo. In altre parole, non può spendere senza lo statuto in vigore, dato che è la vigenza dello statuto che disciplina le finalità e le funzioni, oltre che il patrimonio.
E, l'acquisto di un bene mobile confluisce senz'altro nel patrimonio di Gallerie degli Uffizi, soggetto, oggi, alla disciplina dello statuto.
Fonte: CONF.SAL-UNSA Beni culturali
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