Il progetto 'Crescere in movimento', portato avanti da Uisp Empolese Valdelsa in collaborazione con l'Asl, ci informa dettagliatamente sullo stato di salute e la pratica sportiva delle famiglie e dei bambini in età compresa tra i 3 e i 14 anni del circondario. L’indagine è stata condotta tra il 2014 e il 2017 attraverso la raccolta di informazioni in tutte le scuole della zona e ha portato ad analizzare 8.500 questionari. I comuni che hanno aderito sono: Cerreto, Empoli, Vinci, Capraia, Limite, Castelfiorentino, Montelupo, Montespertoli,Certaldo, Gambassi e Montaione.
Tra i dati più critici: un terzo dei bambini nel circondario non pratica sport, la percentuale di genitori che non pratica sport oscilla tra il 56 e 60% con gravi ripercussioni sui figli che saranno maggiormente propensi alla sedentarietà, il mezzo di trasporto più utilizzato è l'auto anche per brevi tragitti, si preferiscono la Tv e i videogiochi allo sport. Il dato più allarmante è però che l'inattività è legata al fattore economico: molte famiglie giudicano il costo delle attività sportive troppo elevato rispetto alle loro possibilità mentre altre non possono proprio permetterselo.
Tra i dati positivi: i bambini che praticano sport oscillano tra il 75e il 70% tra grandi e piccoli centri, la maggior parte delle famiglie dichiara di far fare attività sportive ai propri figli per incrementare il loro benessere fisico-psichico, sviluppare le loro capacità relazionali, farli stare in compagnia e dargli delle regole. Lo sport più praticato risulta essere il nuoto seguito dal calcio.
Emanuela Marconcini, coordinatrice Area Sport per Tutti Uisp, è molto soddisfatta dell'iniziativa. 'Si tratta di un progetto unico a livello nazionale -afferma- che ci ha fornito degli spunti molto interessanti. Per spronare la popolazione a investire sull'attività fisica è necessario l'impegno di tutti dalle famiglie alla scuola, dai medici alle associazioni sportive. Il messaggio deve essere veicolato in maniera univoca e precisa'
Alessandro Scali, presidente Uisp Empolese Valdelsa, si dice dispiaciuto nel vedere l'Italia tra le ultime nazioni in Europa per la pratica sportiva: nonostante i dati sottolineino come sia in aumento la media dei ragazzi che inizino a fare sport allo stesso tempo aumenta la percentuale delle famiglie sedentarie. 'L'età media in cui si inizia a fare sport si è drasticamente abbassata-dice Scali-e ciò comporta smettere dopo pochi anni.' Il presidente sottolinea inoltre la necessità di politiche sociali utili che pongano al centro la pratica sportiva e agiscano sui dati.
Il dottor Alberto Silva,responsabile Epidemiologia Asl Toscana Centro, si mostra molto allarmato dal fatto che ben il 60% dei genitori monitorati non faccino attività fisica e di come questo si ripercuoterà sui figli ma in generale sul livello di salute di tutta la famiglia visto che lo sport potrebbe aiutare nella limitazione dell'insorgenza di malattie croniche.