Nessun primario in fuga da Careggi, Saccardi nega in toto

“Non c’è alcun depauperamento dell’azienda ospedaliera di Careggi. C’è stata una campagna stampa sul tema ma non è in atto alcuna fuga di eccellenti professionisti. D’altro canto gli indicatori sono in crescita da due, tre anni e l’azienda ha portato al suo interno molti professionisti, anche dall’estero, per accrescere il proprio valore”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Stefania Saccardi, rispondendo all’interrogazione presentata dal Gruppo Sì – Toscana a sinistra in Consiglio regionale in merito alla presunta fuga di primari dall’ospedale fiorentino.

Saccardi ha ripercorso le vicende di alcuni primari, tra cui Ernesto Mazza, Paolo Vannucchi, David Antoniucci, Andrea Coratti e ha assicurato che l’attività di Careggi “non ha subito alcun depotenziamento ma, al contrario, ha visto un miglioramento progressivo delle proprie performance sia in campo economico-finanziario che clinico-assistenziale”.

Di risposta che “rassicura” ha parlato Paolo Sarti (Sì Toscana a Sinistra). “A noi erano giunte voci diverse rispetto a quanto riferito dall’assessore”. “Potremmo forse pensare che si stia facendo una bonifica di sinistra” ha chiosato ricordando, come scritto nell’interrogazione, che l’origine della fuga “sarebbe determinata da un malcontento dei professionisti verso la governance dell’attuale direzione generale, giudicata non sufficientemente premiante e autoritaria”. La “generale insoddisfazione – si legge ancora nel testo – potrebbe portare alla scelta di abbandonare Careggi anche da parte di ulteriori colleghi per confluire in aziende sanitarie toscane diverse o di altre regioni”.

Sul punto, e riferendosi a notizie che darebbero Coratti, il professionista arrivato a Careggi nel 2014 per lanciare l’attività di chirurgia generale robotica, in partenza per Siena, Saccardi è stata chiara: “Non si capisce come si possa affermare che sia in atto un trasferimento. Le procedure sono concorsuali quindi se qualcuno sa qualcosa, lo riferisca alla Magistratura”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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