Contrasto agli stereotipi di genere, la Regione premia tesi di laurea

Monica Barni

Smascherare e contrastare gli stereotipi di genere, spesso annidati negli angoli più inaspettati della nostra vita quotidiana e riproposti in varie forme da libri di testo, giornali, pubblicità, burocrazia. Con questo obiettivo la Regione Toscana ha deciso di dare vita ad un concorso per l'attribuzione di premi per tesi di laurea magistrale e pubblicazioni scientifiche in materia di analisi e contrasto degli stereotipi di genere.

Il bando, che coprirà gli anni accademici 2016/17, 2017/18 e 2018/19, è stato pubblicato nei giorni scorsi ed è frutto di un accordo sottoscritto da Regione Toscana, Commissione regionale pari opportunità e dagli Atenei della Toscana (Università di Firenze, Università di Pisa, Scuola Superiore Normale di Pisa, Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna di Pisa, Università di Siena, Università per Stranieri di Siena, Scuola IMT Alti Studi di Lucca).

Il concorso è riservato alle studentesse e agli studenti che abbiano discusso la propria tesi sui temi proposti dal 1° gennaio 2015, nonché alle dottoresse e ai dottori di ricerca che abbiano acquisito il titolo in una delle Università firmatarie dell'accordo, da non più di tre anni dalla data di scadenza dell'avviso e abbiano pubblicato un articolo scientifico sui temi proposti dal 1° gennaio 2015.

Saranno valutate tesi di laurea magistrale e pubblicazioni scientifiche volte a rilevare stereotipi di genere nei programmi e nei testi scolastici, nei testi amministrativi e scientifici, nella pubblicità e nella comunicazione politica e, più in generale, nei contesti lavorativi, nonché allo studio di percorsi per il loro superamento.

I premi, pari a 1000 euro per ciascuna tesi o pubblicazione, sono finanziati con fondi della Regione e saranno attribuiti ai primi 10 lavori della graduatoria stilata dalla commissione. I fondi messi complessivamente a disposizione dalla Regione ammontano a 45 mila euro per il triennio.

Per saperne di più leggi il bando

La Commissione regionale pari opportunità si impegna a pubblicare all'interno della propria collana editoriale fino ad un massimo di 10 copie di ciascun elaborato premiato. La scadenza del bando per il primo anno è quella del 20 novembre e gli elaborati dovranno essere inviati via PEC all'indirizzo unistrasi@pec.it indicando nell'oggetto "Nome e Cognome - Premio "Analisi e contrasto degli stereotipi di genere" anno 2017".

"E' un'iniziativa che si colloca nel quadro delle politiche che da anni stiamo portando avanti sul contrasto degli stereotipi associati al genere - spiega la vicepresidente Monica Barni - sulla promozione e valorizzazione della condizione femminile e sulla diffusione del principio di pari opportunità, nonché sulla prevenzione della violenza di genere. Abbiamo previsto una copertura finanziaria del bando per tre anni accademici allo scopo di dare continuità all'iniziativa, sperando di riscontrare un aumento costante della sensibilità verso questi temi da parte delle giovani generazioni".

"Uno dei fini primari dell'Università è quello di contribuire alla formazione culturale e civile della persona - commenta Pietro Cataldi, Rettore dell'Università per stranieri di Siena, che ha il ruolo di soggetto capofila del progetto - Speriamo e crediamo che il mondo accademico possa dare anche attraverso questa iniziativa un contributo alla cultura di genere, che consiste innanzitutto nella revisione di luoghi comuni e di stereotipi, pesante eredità di una cultura patriarcale dura a morire".

"Un accordo che si inserisce in un percorso condiviso con la Regione e con gli enti del territorio - afferma Rosanna Pugnalini, presidente della commissione regionale pari opportunità - Oggi presentiamo l'accordo con le Università, voglio anche ricordare il recente accordo con Assostampa Toscana e Ordine dei Giornalisti della Toscana che ha portato alla realizzazione di tre seminari per sensibilizzare e formare i giornalisti e contribuire ad una corretta rappresentazione dell'immagine femminile".

 

Fonte: Consiglio Regionale

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