Alternanza scuola-lavoro, siglato il protocollo tra Confindustria e le scuole dell'Empolese Valdelsa

alternanza scuola-lavoro
(foto gonews.it)

Un protocollo d'intesa tra le scuole superiori pubbliche e private del Circondario e Confindustria Firenze: l'Empolese-Valdelsa sviluppa così l'alternanza scuola-lavoro. Il percorso è stato avviato a marzo per alzare la qualità dello strumento formativo e oggi, venerdì 20 ottobre, è stato siglato il protocollo per riuscire a sviluppare un maggior dialogo tra scuole e aziende. Il tutto alla presenza dei presidi degli istituti della zona.

Confindustria ha raccolto l'adesione di circa trenta aziende tra le piccole e medie imprese più importanti sul territorio. Il presidente della sezione territoriale Michele Pezza ha dichiarato: "Vogliamo dare un supporto alle realtà medio-piccole ma soprattutto dare organizzazione al sistema. Così scuole e aziende possono venirsi incontro, cercarsi reciprocamente. Il protocollo è importante per dare un senso di responsabilità nel territorio".

L'alternanza scuola-lavoro non è da confondersi con stage e tirocini. O meglio, non è solo stage e tirocini, ma anche corsi, attività extrascolastiche e altro ancora. Si sviluppa nel triennio e coinvolge le classi terze sulla formazione trasversale, sul team building e la comunicazione; le quarte sono coinvolte attivamente nell'alternanza; le quinte invece fanno orientamento, aiutati dalla testimonianza delle imprese. Sono coinvolti un centinaio di studenti, occupati per duecento ore in totale (quattrocento per gli istituti tecnici).

Il progetto ha l'intento di radicarsi negli anni a venire, ha sottolineato il delegato all'educazione Raffaele Berni. "Ci sarà spirito di collaborazione tra le imprese e gli istituti, un clima di confronto e condivisione per il futuro" ha detto Berni, a cui ha fatto eco Roberta Colombi, responsabile per l'educazione di Confindustria Firenze.

Costanza Ceccarini della Camera di Commercio di Firenze ha spiegato che ci sarà un apposito modulo online per incentivare le pmi sull'alternanza scuola lavoro. La Camera ha stanziato quasi quattrocentomila euro e darà incentivi a chi ospiterà i ragazzi: quattrocento euro per uno studente, ottocento per due, mille per tre o più (in caso di studenti disabili il contributo sale di almeno cento euro). Le imprese non dovranno rendicontare nessun tipo di spesa.

Grande è la soddisfazione dei dirigenti delle scuole. Tommaso Bertelli per il Pontormo, Lorenzo Melani per il Conservatorio Santissima Annunziata, Daniela Mancini per il Ferraris-Brunelleschi, Alessandro Marinelli per il Virgilio e padre Romeo Piroli per il Calasanzio hanno espresso contentezza per il protocollo: "Apre speranze per i ragazzi e permette un'offerta eterogenea. Dà opportunità di crescita con fatti, non solo parole".

Alternanza scuola-lavoro, il commento del sindaco Brenda Barnini: "Investire nella formazione per dare un futuro a Empoli"

«La grande novità introdotta dalla legge sulla Buona Scuola è stata l'alternanza scuola-lavoro. L'obbligo per i ragazzi di effettuare un numero cospicuo di ore di lavoro durante gli anni di studio deve essere considerato un impegno per tutti gli attori del sistema. Le istituzioni, le imprese, la scuola e ovviamente i ragazzi. Con questo spirito abbiamo lavorato per far incontrare e collaborare Confindustria e le scuole superiori del territorio. I numeri presentati oggi sono incoraggianti e dimostrano grande sensibilità da parte del tessuto produttivo verso la formazione dei giovani e l'investimento in risorse umane. Se vogliamo dare un futuro alla nostra città e ai nostri giovani dobbiamo investire per far rimanere le imprese sul territorio e far crescere una nuova cultura del lavoro che non deve essere considerato un’esperienza alternativa alla scuola ma appunto complementare. Nei paesi dove l'alternanza esiste da sempre anche la disoccupazione giovanile è molto più bassa che in Italia. Empoli è avanti anche in questo caso e ringrazio il presidente di Confindustria Michele Pezza e tutti i dirigenti scolastici per l'impegno profuso nel raggiungere obiettivi che fanno bene a tutta la comunità».

Gianmarco Lotti e Chiara Borgioli

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