Ancora un carcere toscano al centro delle cronache per le violenze tra le celle, ancora il penitenziario di Lucca nell’occhio del ciclone. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE denuncia l’ennesimo evento critico accaduto ieri, mercoledì, nel penitenziario lucchese:
Spiega Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del SAPPE: “Ieri un detenuto italiano, subito dopo aver conferito con il Comandante, nell’uscire dall’ufficio ha prima tentato di aggredire l’Agente di servizio ai cancelli e poi ha aggredito un altro Agente colpendolo con un pugno al volo. Questa si aggiunge alle altre aggressioni subite dai colleghi qualche settimana fa e la cosa grave è che nessun provvedimento viene preso contro questi delinquenti che usano violenza: i responsabili di altri episodi di aggressione ad Agenti, per dire, anziché essere trasferiti sono ancora qui, e si fanno quasi vanto di non aver avuto alcuna punizione per quel che di grave hanno fatto. Queste tensioni sfiancano il Personale di Polizia Penitenziaria che ha già prossi problemi operativi, a cominciare dal sopperire alle problematiche del Nucleo traduzioni di Pisa con le unità del servizio a turno, alla mancanza di Sovrintendenti ed Ispettori, alla non rispondenza della tabella organica degli Agenti tra previsti ed effettivamente in servizio. Basta! Servono provvedimenti certi e concreti!”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna a sollecitare un rapido intervento del Ministro della Giustizia e del Capo DAP: “Questo di Lucca è l’ennesimo grave evento critico che avviene in un carcere. E’ solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Proprio per denunciare la situazioni critica delle carceri del Paese e, conseguentemente, le difficoltà operative degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, il SAPPE ha partecipato la settimana scorsa a Roma alla manifestazione di protesta della Consulta Sicurezza, davanti alla Camera dei Deputati in piazza Montecitorio. Siamo scesi in piazza per denunciare che il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le costanti e continue evasioni ne sono la più evidente dimostrazione: e le responsabilità ricadono su chi ha la responsabilità politica di intervenire, a cominciare dal Ministro della Giustizia Orlando. Ci rendiamo conto che quel che denuncia il SAPPE da tempo, ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale – servono ameno 8.000 Agenti di Polizia Penitenziaria per fronteggiare le costanti criticità -, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento? E ci rendiamo conto, come avevamo denunciato, che mettere i detenuti di 25 anni nei penitenziari minorili è stata una scelta politica sbagliata, che ha determinato anche l’atteggiamento aggressivo dei minorenni verso i poliziotti? E il Ministro Orlando cosa fa?”.
Fonte: Segreteria Generale Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria