Vajont, Tavarnelle ricorda Longarone: il diario collettivo entra nelle scuole

“C’era un lungo viale di sassolini, con lapidi, dove c’erano ritratti e sottoscritti i nomi delle persone morte. Dalle due parti c’erano croci e fiori finti e freschi. Andammo a visitare il cimitero dove erano state sepolte tutte le persone che morirono durante il disastro della diga”. La storia continua. E’ un passaggio di mani, che ogni anno da Tavarnelle guarda a nord e corre fino a Longarone. Il valore della comunità rafforza il ricordo di quel volto dell’Italia devastato che non può e non deve essere dimenticato. I bambini di ieri hanno accompagnato i bambini di oggi nel viaggio dell’amicizia e della memoria, sulle tracce di quella lunga storia, fatta di rispetto, conoscenza e solidarietà che lega da oltre mezzo secolo Longarone e Tavarnelle.

I primi a raccontare dell’esperienza fatta nei luoghi del Vajont, scrivendo pensieri e note sui quaderni di classe, furono gli studenti che tra il 1963 e il 1964 frequentavano la scuola elementare del Morrocco, sul crinale di Tavarnelle Val di Pesa. Sono gli stessi allievi che alcuni giorni fa hanno portato per mano i ragazzi dell’Istituto secondario Don Milani nei luoghi della tragedia. Il patrimonio di una storia che non conosce confini e barriere, aperti nel tempo e nello spazio, come il destino di due piccoli paesi italiani che si incrociano, il cuore grande dell’uno corre in aiuto del bisogno dell’altro, segnato da una ferita drammatica e profonda. Adesso il testimone passa ai cittadini del futuro.

Non c’è anno, dall’epoca della tragedia, in cui Giuliana Barbetti, Grazia Daddi, Mauro Chiostrini, Simone Daddi e Roberta Mugnai, compagni toscani di un piccolo istituto di campagna, non si rivedano per condividere il loro percorso di sostegno ai sopravvissuti e salutare gli amici di allora, proprio a Longarone, in occasione dell’escursione della memoria organizzata nel comune bellunese con la partecipazione di migliaia di persone che giungono all’appuntamento con la storia da tutto il mondo. Per loro i ricordi, di quando la maestra Anna Cetica, intraprendente e aperta, decise di organizzare una visita scolastica e sperimentale nella terra del disastro umano e ambientale, uno dei più gravi del ventunesimo secolo, non solo non si sbiadiscono ma hanno diritto a rivivere nei percorsi di conoscenza di tutti ed in particolar modo degli studenti. Per questa ragione il gruppo, supportato dal Comune di Tavarnelle Val di Pesa, sta lavorando alla realizzazione di un volume da mettere a disposizione delle scuole e dei cittadini, alla pubblicazione delle pagine e dei diari ritrovati, di quei pensieri che testimoniano il valore collettivo di un’esperienza che ha segnato profondamente la comunità tavarnellina.

Da Tavarnelle, qualche giorno fa, è partito un centinaio di persone per raggiungere Longarone e partecipare alla Camminata. Una folta delegazione costituita dal sindaco David Baroncelli e da un gruppo di studenti della secondaria di primo grado di Tavarnelle, guidati dalla dirigente scolastica Paola Salvadori e da alcune insegnanti, oltre ai genitori e ai tanti cittadini provenienti dal Chianti e dalla Toscana.  Durante la visita il gruppo tavarnellino, con gli alunni della Don Milani accolti e ospitati dal preside, dalle famiglie e dagli alpini di Longarone, hanno ripercorso le tappe del disastro, dal cimitero alla diga, dal borgo di Erto e Casso al museo degli Zattieri.

“Un’esperienza straordinaria – che rimarrà impressa nel ricordo corale di questa visita – commenta il sindaco David Baroncelli – una delle più partecipate dalla nostra comunità. La presenza della scuola ha dato un valore aggiunto alla nostra amicizia che si rinnova puntualmente e si alimenta di scambi culturali e incontri istituzionali che si verificano in varie occasioni durante l’anno. Il gesto virtuoso della classe del Morrocco si ripete e si amplifica attraverso il coinvolgimento attivo degli studenti della Don Milani. Il loro percorso educativo, orientato alla conoscenza e alla consapevolezza della storia di Longarone continuerà a scuola, nell’ambito di uno specifico progetto voluto dall’Istituto comprensivo. Un ringraziamento a tutti i cittadini, ai compagni storici, alla dirigenza scolastica, alle insegnanti, agli studenti, al sindaco Roberto Padrin e alla comunità di Longarone che anche quest’anno hanno riservato un’accoglienza calorosa, degna di quell’amicizia che ci tiene uniti da tantissimi anni e continuerà a farlo nel segno di una grande verità. Nel clima di morte e di disperazione Tavarnelle e Longarone hanno trovato un piccolo importante frammento di vita, uno spiraglio di luce che non li ha mai abbandonati”.

La raccolta e il ritrovamento delle pagine dei diari degli studenti degli anni ’60 contribuirà a lasciare traccia indelebile di un pezzo importante della storia del paese. “Partimmo per Longarone - dicono Giuliana, Marcello, Grazia, Mauro - a dare mano alle famiglie e ai bambini sopravvissuti all’onda tragica del Vajont che spazzò via oltre mille persone. E’ necessario che la memoria non si disperda, continui a dare lezione attraverso lo sguardo dei più giovani”.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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