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Discarica del Cassero, Fdi-An chiede: "Dov'è il fondo di garanzia per la bonifica?"

"Abbiamo appreso dagli organi di stampa che la discarica del Cassero rimarrà chiusa. L'istanza per il dissequestro presentata dai legali di Pistoiambiente  infatti è stata respinta per la terza volta dal Tribunale del Riesame di Pistoia.

Come sappiamo l’incendio del luglio 2016 ha fatto emergere una grave irregolarità, ancora una volta confermata: negli ultimi tre anni di attività all’interno dell’impianto  del Cassero sono state  conferite oltre 30.000 tonnellate di rifiuti speciali da smaltire  (il 27% del totale), risultate non ammissibili nel corso dell’indagine della magistratura, ma accettati avventatamente dal gestore senza i controlli prescritti dalla legge, nonostante arrivassero da altri impianti di trattamento con informazioni generiche circa la loro composizione.

Secondo i termini previsti dalla convenzione nel 2021 la discarica - a prescindere dal sequestro o eventuale dissequestro e da molto improbabili proroghe- cesserà di funzionare definitivamente; dopo saranno necessari altri 30 anni per la bonifica del terreno, che sarà a carico di Pistoiambiente. Ricordiamo ai cittadini che, benché  avessimo chiesto più volte alle precedenti amministrazioni di farsi garanti del fondo destinato a tale scopo dall’azienda, queste sembrano essersi totalmente disinteressate della faccenda, che adesso diventa però una questione davvero rilevante e preoccupante per tutta la comunità civile. Dove sono finiti i soldi necessari per la bonifica post mortem della discarica?

Ci risulta che le somme di denaro accantonate dal gestore siano state convertite in debiti futuri. E le fideiussioni, che per qualcuno sono fonte di sicurezza,  non si rinnovano facilmente se non ci sono sufficienti garanzie. Allora chi si accollerà la spesa di questa operazione necessaria che ammonta a circa 10-15 milioni di euro?  Sappiano i serravallini che se i soldi non saltano fuori saranno loro a dover vuotare le tasche, pagando così  a caro prezzo l’irresponsabilità e la noncuranza di amministratori che, invece di agire nell’interesse della collettività, erano dediti solo a mantenere i propri privilegi e le proprie poltrone". 

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