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Inchiesta sui dipendenti pubblici, parola ai lavoratori

foto di archivio

V'era una volta il dipendente comunale, fannullone o produttivo che fosse, era pur sempre un pubblico ufficiale, inizia cosi' una accorata lettera inviata da decine di dipendenti pubblici al sindacato generale di base.

"Vogliamo che si parli di noi non per fatti di cronaca, i servizi pubblici sono in stato di abbandono e stiamo perdendo il rapporto con la cittadinanza", questa è la ragione che ha spinto impiegati comunali e della sanità ad uscire allo scoperto.


Negli ultimi anni il pubblico dipendente ha perso gran parte di quelle connotazioni che prima lo facevano apparire come un lavoratore speciale, atipico, che in apparenza poteva sembrare “privilegiato” ma in sostanza doveva sottostare a doveri e regole rigide. Oggi sul dipendente pubblico incombono codici disciplinari più restrittivi del privato (per esempio le sanzioni della Magistratura contabile), il salario è ai minimi storici (di sussistenza), gli stipendi bloccati da 9 anni, il potere contrattuale ridotto ai minimi termini, la immagine del dipendente pubblico rovinata per sempre da quel populismo demagogico capace di trasformarlo in un parassita agli occhi di un’opinione pubblica ingannata da luoghi comuni e post-verità di ogni genere.Capiamo bene le proteste della cittadinanza, siamo dalla loro parte ogni volta che si chiedono migliori e maggiori servizi, liste di attesa abbattute, vorremmo solo che si individuassero i responsabili effettivi di questa situazione che non sono certo i\le dipendenti del pubblico.

Avvicinarsi alla pensione, dopo 40 anni di servizio con l'amara constatazione di operare in condizioni sempre più disagiate, con carichi di lavoro lievitati e la completa disattenzione degli amministratori verso i servizi che si offrono alla cittadinanza tanto è vero che hanno perfino distrutto la dotazione organica come riferimento assoluto per le assunzioni future.

Ogni giorno vediamo crescere nei lavoratori e nella popolazione sfiducia, rabbia, delusione verso quel sistema dei servizi pubblici che aveva tutte le carte in regola per funzionare e rispondere alle esigenze dei cittadini ma invece si è piegato agli atti di indirizzo degli amministratori . Nessuno ricorderà lo spirito di servizio, l’autoformazione e l’ intelligenza prestata a fini pubblici, si ricorderanno di te, eventualmente, solo per contestarti un errore, addebitarti un danno, accusarti a posteriori di un disservizio, e tutto questo magari per coprire errori o mancanze derivanti da scelte amministrative e politiche . Oppure ti chiameranno alla presenza del Sindaco per consegnarti una medaglina e l'attestato una volta che sarai in pensione, sarai la comparsa in un evento pubblico nel quale il solo pratagonista sarà il Sindaco

Ma nonostante tutto continuiamo a credere in cio' che facciamo e pensiamo che valga ancora la pena di lavorare in un Ente pubblico nonostante che Governo, sindacati nazionali e amministratori operino scientemente per farci cambiare idea.

Fonte: Sindacato Generale di Base

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