All’ultima udienza davanti al gup del Tribunale di Siena (rinviata al 19 dicembre per difetto di notifica) la Confconsumatori Toscana ha chiesto di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni provocati dalla truffa del Brunello e del Rosso di Montalcino. «La contestata frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine – fanno sapere da Confconsumatori – ha arrecato un danno all’immagine di uno dei vini più famosi d’Italia e ha minato il rapporto fiduciario con i clienti consumatori i quali, a loro insaputa, possono aver acquistato e consumato un vino che del Brunello aveva solo l’etichetta.
Affinché il mercato, e in particolare il mercato di qualità, funzioni perfettamente occorre piena corrispondenza tra la qualità reclamizzata e certificata e il prodotto. Dunque l’impatto dei fatti contestati, se saranno provati nel corso del processo, ha danneggiato potenzialmente l’interesse generale sia dei consumatori toscani che italiani. Per questo la nostra associazione ha chiesto di costituirsi parte civile». Confconsumatori Toscana ha affidato la propria azione risarcitoria all’avvocato Maria Rita Maccioni del foro di Siena.
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In merito al processo penale dinanzi al tribunale di Siena, e in particolare l'udienza del 3 ottobre, si precisa che l'udienza è stata la prima e non è avvenuta alcuna costituzione di parte civile, essendo stato eccepito un vizio di notifica che ha impedito la regolare costituzione delle parti e che ha reso necessario un rinvio al 19 dicembre per sanare il vizio. Sarà quella la sede in cui avverranno le costituzioni di parte civile, compresa quella del Consorzio del Brunello di Montalcino, il quale non può in alcun modo essere definito "grande assente al processo".
Fonte: Confconsumatori Toscana