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Prof universitari arrestati: in 59 indagati per corruzione. Coinvolto un ex ministro

Nella mattinata odierna, oltre 500 militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad una vasta operazione di polizia giudiziaria su tutto il Territorio nazionale, nell’ambito della quale sono stati eseguiti 29 provvedimenti cautelari personali nei confronti di docenti universitari (7 agli arresti domiciliari e 22 interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi) per reati di corruzione e più di 150 perquisizioni domiciliari presso Uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali.

Nei confronti di altri 7 docenti universitari, il Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze si è riservata la valutazione circa l’applicazione della misura interdittiva all’esito dell’interrogatorio degli stessi.

Le misure coercitive sono state disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze – Dott. Angelo Antonio Pezzuti – su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo, Dott. Giuseppe Creazzo, a seguito di articolate investigazioni svolte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze coordinate dal Proc. Agg. Dott. Luca Turco e dal Sost. Proc. Dott. Paolo Barlucchi.

Il contesto investigativo ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore universitario, Jezzi Philip Laroma, candidato al concorso per l’Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento nel settore del “diritto tributario”, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente Commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata.

Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario - alcuni dei quali pubblici ufficiali in quanto componenti di diverse Commissioni nazionali (nominate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per le procedure di Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento nel settore scientifico diritto tributario – finalizzati a rilasciare le citate abilitazioni secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi.

I PROFESSORI COINVOLTI

Figura l'ex ministro Augusto Fantozzi tra gli indagati nell'inchiesta: allo stato attuale rischia l'interdizione dalla professione di docente. Fantozzi è stato ministro delle finanze dal 1995 al 1996, ministro del bilancio e della programmazione economica ad interim dal gennaio al febbraio 1996 e ministro del commercio con l'estero dal 1996 al 1998.

Vanno ai domiciliari Fabrizio Amatucci della Federico II di Napoli, Giuseppe Maria Cipolla dell'Università di Cassino, Adriano di Pietro dell'ateneo di Bologna, Alessandro Giovannini dell'Università di Siena, Valerio Ficari di quella di Roma 2, Giuseppe Zizzo della 'Carlo Cattaneo' di Castellanza a Varese e Guglielmo Fransoni dell'Università di Foggia.

L'avvocato del professor Fantozzi, Antonio D'Avirro, ha dichiarato che il suo assistito è "completamente e indubitabilmente estraneo ai fatti in contestazione" perchè già in pensione all'epoca dei fatti, inoltre la sua integrità sarebbe testimoniata "da una limpida e unanimemente apprezzata carriera accademica".

I VINCITORI SCELTI IN CAMBIO DI FAVORI

Secondo quanto emerso i vincitori dei concorsi per l'abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore del diritto tributario venivano scelti in cambio di favori tra docenti. Questo quanto emergerebbe in alcune intercettazioni eseguite nel corso delle indagini della guardia di finanza. Sembra che ognuno favorisse l'abilitazione di uno dei 'protetti', di solito un allievo o associato del proprio studio professionale, solo promuovendo i candidati sponsorizzati dagli altri.

LE REGISTRAZIONI: "NON SEI NELLA LISTA. FAi RICORSO? TI GIOCHI LA CARRIERA"

"Non è che non sei idoneo... Non rientri nel patto [...] Non sei nella lista. [...]Non siamo sul piano del merito , ognuno ha portato i suoi", questo sarebbe la risposta contenuta in una registrazione di una telefonata tra il ricercatore e il professore Pasquale Russo. Nel corso del dialogo il ricercatore chiedeva il motivo dell'esclusione e il professore avrebbe riferito che in ogni caso sarebbe stato escluso e quindi doveva ritirarsi. Il colloquio risale al 14 gennaio 2014. Russo avrebbe anche motivato la sua richiesta di ritirare la candidatura sostenendo che in questo modo Laroma avrebbe potuto ripresentarsi.

Nel corse del dialogo sono state fatte anche velate minacce: "Philip che fai? fai ricorso? ... però ti giochi la carriera così...". Laroma ha allegato le tutte le registrazioni alla denuncia alla guardia di finanza.

IL PROF. CORDEIRO GUERRA: "EMERGERA' LA MIA BUONA FEDE"

"Ho appreso di essere oggetto di indagine insieme ad altri professori di diritto tributario. Sono certo che all'esito dell'indagine risulterà la perfetta correttezza del mio operato e la mia assoluta buona fede. Nel frattempo ritengo priva di ragionela sospensione dall'attività di professore universitario, soprattutto per l'impatto sulle lezioni ed i corsi in pieno svolgimento". Queste le parole del professor Roberto Cordeiro Guerra, docente di Diritto Tributario all'Università di Firenze, tra gli indagati nell'inchiesta.

IL MINISTRO FEDELI: "VOGLIO ANDARE FINO IN FONDO"

"Voglio andare fino in fondo". Sono queste le parole della ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli che ha anche annunciato entro qualche mese una sorta di codice di comportamento sulle Università a cui sta lavorando MIUR e ANAC. "La bozza è pronta da luglio, -ha detto Fedeli - ora è in consultazione e vogliamo concludere assolutamente entro ottobre".

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