DESTINATARI: PREFETTO e PROVVEDITORE REGIONALE.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali vogliono rappresentare alle SS.LL. lo stato di assoluto sconforto ed abbandono in cui versa il Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Pisa. Come è noto il 30 Agosto scorso, a seguito della morte mediante impiccamento di un detenuto di etnia maghrebina, si sono verificati dei disordini all’interno della stessa Casa Circondariale; è stato chiesto l’intervento delle altre Forze di Polizia a presidio esterno della struttura ed è stato richiamato in servizio il personale di Polizia Penitenziaria, libero dal servizio, presente presso la Caserma Agenti; la rivolta cominciata la notte, poi placata grazie al personale presente, in mattina è ricominciata degenerando, tant’è che è dovuto intervenire il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Presidente dr. Santi Consolo.
In tutto questo potrebbe apparire superfluo dire che l’allarme era già stato lanciato da tempo dalle scriventi OO.SS., sia per quanto riguarda la cronica carenza di personale (160 unità in servizio a fronte di 250 previste dalla pianta organica), sia per quanto riguarda le deficienze strutturali e la carenza di mezzi di videosorveglianza ed automazione. Tutto ciò va rapportato poi al momento storico, che ha visto a seguito delle note sentenze della Corte di Giustizia Europea (Torreggiani vs Italia su tutte), cambiare sotto diversi punti di vista sostanziali le modalità di esecuzione della pena. La figura del garante nazionale dei detenuti da poco introdotta, come altre misure tese ad evitare sanzioni da parte dell’Unione Europea, pecca di disorganicità, in quanto calata dall’alto in un sistema che con tutte le sue pecche, ha comunque dei punti stabili e consolidati, in primis sicuramente il rispetto per la dignità della persona. Pur nella loro gravità, i fatti del 30 Agosto, hanno sottolineato la professionalità ed il grande senso del dovere del personale di Polizia Penitenziaria di Pisa, il quale non è stato per niente esautorato dalle altre forze di polizia, come qualcuno ha scritto con comunicati stampa campati in aria.
Proprio per questo le scriventi OO.SS., non possono accettare le provocazioni mediatiche lanciate dal garante dei detenuti per la Toscana Franco Corleone e dal garante nazionale Mauro Palma, i quali pur sottolineando importanti aspetti della triste vicenda, non fanno altro che consegnare all’opinione pubblica l’immagine di un Corpo di Polizia Penitenziaria come un insieme di uomini senza alcun riguardo verso i diritti essenziali della Persona detenuta. Dissentiamo quindi dall’iniziativa del primo di effettuare uno sciopero della fame anacronistico, in quanto il provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e l’Umbria è stato recentemente nominato, ovvero il dr. Antonio Fullone, il secondo per aver preannunciato di “costituirsi parte civile per i gravi fatti di Pisa”, senza meglio chiarire un pensiero che per come esposto, risulta sibillino e provocatorio. L’opinione pubblica con queste manifestazioni di pensiero recepisce che il Corpo di Polizia Penitenziaria pone in essere degli abusi sistematici nei confronti della popolazione detenuta e che questa situazione sia diretta responsabilità degli operatori penitenziari.
A Pisa negli ultimi 15 giorni del mese di Agosto due detenuti sono stati salvati da seri tentativi di suicidio, ma di questo nessun Garante ne parla, non ne fa menzione l’Autorità Dirigente dell’Istituto e nessun ufficio stampa. Ricordiamo che già dopo i fatti del 30 giugno u.s. queste OO.SS., con una lettera aperta indirizzata al Prefetto di Pisa, al Provveditore Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria, al Presidente della Provincia di Pisa ed ai Sindaci dei Comuni di Pisa, San Giuliano Terme, Cascina e Pontedera, avevano lanciato l’allarme di una situazione fuori controllo, l’inizio di una estate che avrebbe assunto di lì a poco dei caratteri preoccupanti. A tale nota nessun riscontro è stato dato, ad eccezione del Sindaco del Comune di Cascina. Ricordiamo che nella notte del 19 giugno scorso siamo stati vittime di un duro attacco alle Istituzioni, quando ignoti hanno posto in essere un vile attacco incendiario ai danni di due auto a targa Polizia Penitenziaria in uso all’Ufficio Esecuzione Penale Esterna, site nei pressi della Caserma Agenti, ma nonostante ciò nessun provvedimento è stato preso in tal senso.
Si aggiunga inoltre che le relazioni sindacali vengono viste e considerate quale mero adempimento burocratico; lo scorso anno le scriventi sigle hanno riportato alla Autorità Dirigente dell’Istituto una piattaforma di riorganizzazione del lavoro colpevolmente ignorata, che riduceva il ricorso allo straordinario e che faceva leva sulla corretta gestione delle risorse umane contemperando la sicurezza con il trattamento dei detenuti. Per ultimo, ma non per importanza, teniamo a sottolineare che nessuno dei garanti dei detenuti si è mai interfacciato direttamente con il personale di Polizia Penitenziaria di Pisa, così facendo si aumentano inutili contrapposizioni che sminuiscono il ruolo Istituzionale di un Corpo di Polizia dello Stato. Cogliamo l’occasione per porgere un augurio al nuovo Prefetto di Pisa S.E.Ill.ma Dr.ssa Angela PAGLIUCA ed al nuovo Provveditore Regionale per la Toscana e l’Umbria Dr. Antonio FULLONE, nella speranza che diano ascolto alle voci ormai stanche del personale di Polizia Penitenziaria di Pisa.
SAPPE E O.S.A.P.P. -
