Un emendamento alle proposte di modifica della legge regionale toscana sui giochi: questa è l'iniziativa annunciata da Astro al termine dell'incontro tenuto questa mattina presso la Terza Commissione “Sanità e politiche sociali” della Regione Toscana. Al centro dell'attenzione c'erano due distinte proposte di modifica della legge regionale che disciplina i giochi, in vigore dal 2013. «La prima proposta è assolutamente abolizionista ed espulsiva – ha detto ad Agipronews Lorenzo Verona, responsabile per le questioni territoriali e vicepresidente di Astro – e ci auguriamo ovviamente che non venga votata, onde evitare una riemersione dell'illegalità e la concentrazione delle sale nelle periferie. La seconda ci trova d'accordo quando prevede corsi di aggiornamento e formazione per i gestori e i loro dipendenti, perché per noi proprio gli esercenti devono proporsi come baluardi della legalità. Però ci sono alcuni punti che non condividiamo».
Il principale, spiega Verona, è il divieto di installazione di nuovi apparecchi a meno di 500 metri da una serie di punti sensibili. Un testo che inasprisce la formulazione originaria della legge, che già prevedeva il divieto di apertura di nuove sale entro i limiti del distanziometro. Su questo tema interviene l'emendamento proposto da Astro: «Proporremo – spiega Verona – che l'installazione di nuovi apparecchi sia vietata a 30-50 metri da istituti scolastici e luoghi di culto, e che non si possa aprire una nuova sala a meno di 500 metri da una sala già esistente. In questo modo è la stessa sala a proporsi come luogo sensibile».
Il testo dell'emendamento sarà consegnato al presidente della Terza Commissione, dopo di che, per cominciare l'iter in consiglio regionale, dovrà essere adottato da uno o più consiglieri. «Le nostre posizioni hanno trovato una buona accoglienza in commissione – conclude Verona – e speriamo che l'emendamento possa andare avanti. Si tratta di ragionare con la testa e non con la pancia, e che si prenda in considerazione quanto già avvenuto in altre regioni, dove il proibizionismo ha sortito risultati opposti a quelli sperati sul piano del contrasto al gioco problematico e alla illegalità».
Fonte: Agipro