
Questa mattina ho avuto l’onore di intervenire a nome delle istituzioni alla manifestazione unitaria indetta dai sindacati di fronte ai cancelli della TMM di Pontedera. E’ stata una manifestazione grande, partecipata, pacifica ed ordinata.
Ho voluto ringraziare e rendere merito in primo luogo alle lavoratrici e ai lavoratori della Tmm per quanto fatto sino ad oggi: di fronte a quanto accaduto la loro reazione poteva essere legittimamente più scomposta. Essi hanno invece tenuto un atteggiamento di grande dignità nonostante la grandissima ingiustizia subita. Hanno risposto con la forza delle proprie idee, con la tenacia e la resistenza di chi sa di essere dalla parte giusta dando anche una lezione di stile alla proprietà della loro azienda.
Mi hanno e ci hanno accolto in tutti questi giorni di faticoso presidio con rispetto, umanità e grande generosità: a loro va tutta la nostra stima e gratitudine. Condividere questa battaglia insieme a loro ci ha umanamente arricchito. Ho ringraziato tutte le delegazioni delle organizzazioni sindacali per l’invito rivolto alle istituzioni ad essere presenti in occasione di questa grande manifestazione finalmente unitaria per rivendicare i diritti del lavoro e dei lavoratori del comparto della meccanica in provincia di Pisa.
Le parole che abbiamo voluto rimbombassero alte e forti durante la manifestazione sono state rispetto, dignità e lavoro.
Sono anni che la crisi economica colpisce il nostro Paese, la nostra manifattura, le nostre aziende. La gravissima crisi che ha coinvolto il paese e la Toscana ha causato la chiusura di molte fabbriche, la trasformazione di molte altre, la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro con lo scivolamento di tantissime famiglie nella fascia della povertà. Bene hanno fatto lo Stato e la Regione ad occuparsi delle aree industriali in crisi: Piombino e poi Livorno e poi ancora Massa per arginare l’emorragia e le gravi crisi occupazionali. Adesso però è giunto il momento di guardare anche qui, al comparto metalmeccanico che è stato e deve continuar ad essere la spina dorsale del nostro tessuto industriale.
Questo territorio esige di poter discutere e pianificare quali siano le prospettive di breve, medio e lungo termine. Occorre, e lo diciamo da anni, un progetto di politica industriale per il nostro Paese, sulla meccanica e sulle due ruote in particolare. Occorre, e lo diciamo da anni, una regola chiara sui contributi pubblici assegnati: per ottenerli occorre un nesso, una funzionalizzazione che assicuri una ricaduta sul alvoro e sulla produzione nul territorio: sviluppo, investimenti e ricerca devono garantire i propri effetti laddove l’impresa è radicata.
Occorre un nuovo patto sociale che coinvolga istituzioni, imprese, lavoratori per dare nuovo ossigeno e nuove opportunità alle nostre comunità. Un nuovo patto sociale che si porti dietri una nuova etica del lavoro ed un nuovo modo di fare impresa, che stigmatizzi e dichiari inaccettabile e vergognoso quanto successo alla Tmm: non può più accadere che nei nostri territori si debba assistere, impotentemente, a “serrate” così come successo qui. Questo modo di essere e fare impresa è vergognoso ed irresponsabile: finisce, al solito, per scaricare tutte le proprie responsabilità sulla parte più debole della catena, i lavoratori.
Abbiamo chiesto ed offerto alla proprietà di Tmm di metterci la faccia e di recuperare un minimo di credibilità verso i lavoratori, verso i sindacati, le istituzioni, verso l’intero territorio ritirando immediatamente la procedura aperta di liquidazione e concedendoci più tempo per trovare soluzioni alternative. Un gesto di rispetto verso la città, verso quelle 85 persone licenziate senza nemmeno un preavviso, verso quelle famiglie che sono qui davanti ai cancelli della fabbrica da oltre 20 giorni, notte e giorno. Esiste evidentemente anche una responsabilità sociale a cui non può sottrarsi Piaggio: una responsabilità che pretendiamo da chi molto ha avuto da questo territorio.
Una responsabilità sociale che impegni Piaggio a dirci con chiarezza quali siano le sue strategie industriali, quale sia il ruolo dello stabilimento di Pontedera nel contesto delle sue politiche globali e internazionali, affinchè si possa misurare la capacità di risposta del poco di indotto che è rimasto. Il tessuto imprenditoriale locale deve accogliere assieme a Piaggio questa sfida. Io credo che la professionalità della manodopera, l’impegno delle rappresentanze sindacali, gli sforzi che le istituzioni pubbliche, il tanto che questo territorio ha messo al servizio di Piaggio merita di avere queste risposte. Lo dobbiamo in primo luogo a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che hanno combattuto per questo nel passato; lo dobbiamo a tutti quei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro; lo dobbiamo a quelle operaie e quegli operai che oggi stanno combattendo, con orgoglio, dignità e tenacia per mantenere quel posto di lavoro e per salvaguardare, con esso, la dignità propria e di una intera comunità.
Ci sono delle battaglie che non si sa come andranno a finire ma che vanno combattute a prescindere dal risultato finale. Ebbene, questa vertenza è una di quelle: le Istituzioni sono e saranno a fianco dei lavoratori ed i sindacati in questa battaglia.
Simone Millozzi, sindaco di Pontedera
Sinistra italiana torna ad esprimere solidarietà piena verso i lavoratori e le lavoratrici della TMM di Pontedera, che oggi, lunedi' 4 settembre, hanno preso parte ad uno sciopero e ad una manifestazione nella città ove è presente il sito produttivo. Lo sciopero ha riguardato l'intero settore metalmeccanico ed è stato indetto da FIOM-CGIL/FIM-CISL/UILM-UILcon adesione dell'USB. Riteniamo estremamente miope il comportamento dell'azienda, che mette in liquidazione una realtà estremamente attiva e svuota il territorio della Valdera di una fabbrica importante. La presenza dei lavoratori della Piaggio, oltre ad essere un ottimo segnale di solidarietà, manifesta in modo netto che il mondo del lavoro non si divide davanti alla presunzione di certi imprenditori. Auspichiamo quindi che l'impresa abbia la lungimiranza di proporre soluzioni diverse dalla messa in liquidazione, che mette in pericolo la dignità delle vite materiali di decine di famiglie ancorate al lavoro in questo territorio: i lavoratori e le lavoratrici non sono carne da macello!
Ettore Bucci, segretario di Sinistra italiana per la provincia di Pisa
I Consiglieri regionali Alessandra Nardini e Andrea Pieroni hanno partecipato alla sciopero provinciale dei metalmeccanici promosso da Cgil, Cisl e Uil che si è concluso davanti ai cancelli dellla TMM di Pontedera: “Siamo qui – dicono – per testimoniare, ancora una volta, la nostra vicinanza ai dipendenti e il nostro impegno perché si riesca ad evitare la chiusura dello stabilimento, a dare risposte certe e positive a chi, d’un tratto, si è trovato davanti alla concreta ipotesi di restare senza lavoro e al territorio, che ha bisogno di una nuova spinta che vada nella direzione opposta, ovvero verso il rilancio del comparto della componentistica auto-moto. Siamo convinti che, insieme, sarà possibile individuare una soluzione per uscire da questa difficile situazione per questo registriamo con soddisfazione la presenza di numerosi rappresentanti istituzionali della Valdera e guardiamo con fiducia all’incontro del tavolo ministeriale in programma per il prossimo 6 settembre”.
Solidarietà e vicinanza è stata espressa anche dal consigliere Antonio Mazzeo che non ha potuto essere fisicamente presente alla manifestazione. “Come detto nell’ultima seduta di Consiglio non lasceremo soli i lavoratori e ci impegneremo a tutti i livelli per cercare una soluzione alternativa, come la costituzione su questo territorio del distretto della componentistica, che possa salvaguardare il futuro dell’azienda e i livelli occupazionali”.
Delegazione del Movimento 5 Stelle oggi al presidio TMM. Presenti Irene Galletti, consigliera regionale capogruppo M5S, e Andrea Paolucci, consigliere comunale M5S Pontedera.
"Serve quanto prima qualcuno in grado di rilevare la proprietà TMM e dare un futuro a questa azienda tramite un dialogo diretto con Piaggio - ha dichiarato Irene Galletti - e accanto agli imprenditori "puri", auspicati e annunciati da Rossi, potrebbe risultare utile vedere coinvolti gli 85 operai. Di certo se fossero stati comproprietari dell'azienda non si sarebbero inviati lettere di licenziamento in piena estate dopo una rincorsa a fare scorte di prodotti, con tanto di straordinari"
“La questione TMM non può rimanere sul piano locale e per questo all’apertura dei lavori parlamentari sarà protocollata un’interrogazione della nostra senatrice Sara Paglini” ha aggiunto la capogruppo M5S in regione.
In merito alla presenza del Sindaco di Pontedera, il commento di Andrea Paolucci, consigliere comunale M5S: "Il Sindaco sta facendo il suo dovere impegnandosi per questa situazione e venendo qui oggi. Ma bisogna mettere in conto il bipolarismo PD: a livello nazionale toglie ai lavoratori i diritti e poi viene qui in provincia a parlare di difesa dei posti di lavoro"
Gli ha fatto eco la capogruppo in Consiglio regionale “ormai non ci meraviglia più questo atteggiamento contraddittorio di Rossi e PD. Abbiamo ricordato in Consiglio che proprio Rossi nel 2012 andò in Vietnam nel nuovo stabilimento Piaggio ad applaudire l’esternalizzazione. Credeva che quella fossa la strada per difendere le imprese dell’indotto? L’ennesimo errore di visione PD, pagato dai lavoratori”.
“La lezione TMM ci ricorda quanto sia urgente una profonda revisione dei rapporti tra lavoratori e impresa, come quella da noi promossa nel nostro programma elettorale nazionale” concludono i Cinque Stelle.
Massimiliano Sonetti, segretario provinciale Pd
"La storia di Pontedera, della Piaggio e del suo indotto non possono e non devono subire situazioni come quelle della Tmm – afferma il segretario provinciale Pd Massimiliano Sonetti, presente allo sciopero di questa mattina –. La grande mobilitazione di stamani è un segnale forte e chiaro e un ringraziamento va ai sindacati che stanno portando avanti la vertenza con decisione. Il nostro territorio non si può permettere di subire il licenziamento di oltre 80 persone, più tutti coloro che lavorano esternamente alla Tmm. Mi auguro che ci si trovi una soluzione valida per i lavoratori: dietro alle loro richieste ci sono le necessità di intere famiglie. Il Pd è impegnato, sia a livello provinciale, sia con i suoi consiglieri regionali e deputati, al fianco di lavoratori e sindacati per contribuire alla soluzione del problema".