Sull'omicidio di Vania Vannucchi ci sono aggravanti di crudeltà e premeditazione. È questo quanto più volte ribadito nelle pagine della sentenza che condanna in abbreviato a trent'anni Pasquale Russo. Proprio per la scelta del rito abbreviato l'uomo non è stato condannato all'ergastolo.
Per i giudici l'atteggiamento di Pasquale Russo dopo aver appiccato il fuoco alla donna confermerebbe la premeditazione: si sarebbe infatti recato a sbrigare alcune faccende, poi al supermercato con il figlio. Ciò dimostrerebbe non solo lucidità, ma anche la volontà di compiere l'omicidio.