Cinque anarchici arrestati perché ritenuti presunti autori dell'attentato di Capodanno a Firenze, nel quale l'artificiere della polizia Mario Vece rimase ferito perdendo una mano e un occhio. Gli uomini del reparto antiterrorismo hanno eseguito i provvedimenti assieme alla Digos. L'operazione scattata a Firenze ha portato a 8 fermi di indiziato di delitto: gli altri tre sono stati fermati per l'attentato del 21 aprile, ossia per il lancio di una molotov contro la caserma dei carabinieri a Rovezzano. Due fermi sono avvenuti a Roma e Lecce. I restanti invece in un edificio occupato dal 2007 a Galluzzo, quartiere di Firenze, chiamato 'La Riottosa'. Due anarchici hanno tentato di scappare sul tetto. I reati contestati per l'attentato sono tentato omicidio, detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo e danneggiamento aggravato. Per il lancio delle tre molotov invece si parla di porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi e danneggiamento aggravato. Tornando all'attentato di Capodanno, l'uomo che ha costruito la bomba sarebbe stato identificato grazie alle tracce biologiche del Dna rimaste sui resti dell'ordigno esploso. Oltre all'uso del Dna, sono serviti pedinamenti e intercettazioni per portare a termine le operazioni. L’intera operazione coinvolge per la cattura dei fermati, le conseguenti perquisizioni e lo sgombero della Riottosa oltre 200 uomini tra agenti e carabinieri.
AGGIORNAMENTO ORE 12.20
I due che per sfuggire alla cattura si sono arrampicati sul tetto dell'edificio chiamato 'La Riottosa' sono ancora lì, assieme ad altri giovani che cercano riparo dallo sgombero. Le forze dell'ordine rimangono sul posto.
"Incuranti delle conseguenze, hanno installato un ordigno con timer nella notte di Capodanno, pur sapendo che in giro vi erano molte persone. Questo denota la capacità criminale degli organizzatori", ha spiegato il procuratore capo Giuseppe Creazzo nell'introdurre la conferenza stampa sulla vicenda. Creazzo ha anche affermato che l'operazione è dedicata a Mario Vece dai suoi colleghi.
Ci sarebbero altri soggetti da individuare
Secondo la polizia e i carabinieri ci sarebbero altre persone coinvolte nell'attentato di Capodanno e nel lancio di una molotov contro una caserma. Le indagini, quindi, andranno avanti nonostante gli 8 arresti di oggi. Lo ha spiegato in conferenza stampa Eugenio Spina, dirigente superiore della polizia di Stato, a capo del servizio centrale dell'antiterrorismo.
Il Comandante del Ros: "Il fenomeno anarchico è di grande rilevanza che muove in maniera subdola"
Il generale Giuseppe Governale, comandante del Ros di carabinieri interviene nella conferenza stampa di oggi: "Il fenomeno dell'anarco-insurrezionalismo è d igrande rilevanza e si muove in maniera attenta e subdola, sotto la cenere"."per gli anarchici - continua - niente è casuale e tutto viene programmato. Nei loro obiettivi ci sono anche le casermeÈ dei carabinieri che rappresentano i presidi dello Stato sul territorio"
Un fermato nel Salento, era in un centro sociale
Era ospite di un centro sociale nel Salento Pierloreto Fallanca, 30enne originario della provincia di Teramo e coinvolto nell'attentato. È stato raggiunto da un provvedimento della Procura di Firenze per tentato omicidio nonché fabbricazione detenzione e porto abusivo di materiale esplodente.
ll'alba di oggi gli agenti della Questura di Lecce e della Digos hanno fatto irruzione in una villetta di Roca occupata abusivamente e trasformata in un centro sociale dal nome 'Caura'. Con lui altre 7 persone che la polizia crede coinvolti in una serie di azioni di stampo antagonista e anarchico.
Uno degli arrestati preso grazie al Dna, era fuggito all'esteroÈ stato un frammento di Dna lasciato sul nastro adesivo con cui era stata costruita la bomba ad incastrare uno degli anarchici arrestati. Si tratterebbe della persona che materialmente ha assemblato l'ordigno. Poco dopo l'episodio avrebbe lasciato Firenze per girare prima in Italia, poi in Europa. Si era fermato in Francia. Tornato a Firenze per pochi giorni è stato arrestato dalla polizia.
Ancora sul tetto due anarchici
Sono ancora sul tetto dell'edificio occupato i due anarchici ritenuti coinvolti nell'attentato di Capodanno e il lancio di una molotov contro una caserma. Con loro anche altri esponenti dell'area anarchica. Tutti sono guardati a vista dalle forze dell'ordine che hanno circondato l'area. Per il momento sembra che non ci sia in programma un intervento di forza e che si attenda che gli anarchici scendano volontariamente dal tetto. L'edificio, noto in ambiente anarchico come 'la Riottosa', è stato posto sotto sequestro preventivo. Da tempo era base logistica di un'organizzazione anarchica.
Gli arrestati
Nicola Almerigogna,, 34 anni da Firenze. Il suo Dna è stato trovato su uno dei pezzi di scotch usato per l'ordigno. Almerigna è tra gli uomini presenti sul tetto dello stabile occupato.
Pierloreto Fallanica, 30 anni da Teramo. È stato bloccato stamani a Melendugno (Lecce). Potrebbe essere ispiratore dell'azione.
Roberto Cropo, 30 anni da Torino, fermato a Roma
Giovanni Ghezzi, 30 anni, originario di Pistoia e residente a Firenze
Salvatore Vespertino, 30 anni, di Rimini ma domiciliato a Firenze.
Sandro Carovac, 33enne di Prato ma residente a Pontassieve
Micol Marino, nata a Trieste e residente a Firenze, sul tetto dell'edificio occupato insieme ad Almerigogna
Marina Porcu, 34enne di Sassari, residente formalmente a Sassari ma di fatto abitante a Firenze.
Gli ultimi tre sarebbero coinvolti nel lancio delle molotov contro la caserma.
Aggiornamento ore 18.20
I due destinatari dei fermi di indiziato di delitto sono scesi dal tetto dell'edificio 'La Riottosa' assieme ad altri due anarchici che erano nell'edificio occupato questa mattina.