Antifascismo, la sinistra chiede di rifare la lapide vandalizzata

La lapide empolese danneggiata

"Abbiamo visto nei giorni scorsi che una mano fascista, per ora ignota, ha imbrattato con una svastica il monumento alla memoria dei deportati nei campi di concentramento nazisti. Erano lavoratori della ex vetreria Taddei ‘colpevoli’ di sciopero antifascista e di lottare per il lavoro ed il pane.

Sono state importanti le condanne del grave gesto, ma dobbiamo continuare l’impegno e la riflessione sulle radici che producono la barbarie nazifascista. Non dobbiamo sottovalutare questi gesti di sfregio elaborati da menti fragili e si deve anche considerare che in tanti paesi, magari più lontani dai nostri sguardi, c’è ancora tanta della medesima violenza che colpì il nostro paese 73 anni fa.

È vero quello che ha scritto una persona autorevole empolese: “Le destre si ingrassano sugli scontenti...crescono, si alimentano sull'ignoranza e sulla rabbia. La memoria lasciata a se stessa si esaurisce, ma vive e parla ancora solo se radicata in una realtà che quotidianamente pratica politiche con essa coerenti...”. Ma ancora Empoli ‘resiste’.

Allora noi chiediamo di continuare e rafforzare l’impegno del Comune e delle istituzioni, anche oltre i momenti celebrativi consueti, nella difesa e rilancio dei valori della resistenza e della nostra Costituzione “fondata sul lavoro”. Non dobbiamo dimenticare alcuni fenomeni, in parte nuovi, della fase attuale: il problema delle organizzazioni neofasciste sul territorio, anche toscano e perfino la presenza, nelle scorse elezioni amministrative in alcune realtà, di liste con simboli di esplicitamente fascisti.

Comportamenti di indifferenza e nuovo qualunquismo, frutto di una lunga ed interessata opera di cancellazione della memoria storica, sono venuti via via saldandosi in questi anni in parti non secondarie anche dei nostri territori e delle nostre città, ad una miscela di disperazione sociale, nuova emarginazione, assenza di speranze e futuro. Servono risposte politiche, serve una ripresa di protagonismo del mondo del lavoro, serve uno scatto popolare, serve che lo Stato e i suoi organi periferici intervengano con determinazione.

Il lavoro di costruzione del legame tra società civile ed istituzioni cittadine (una particolare riconoscenza va ad associazioni come Anpi e Aned) deve essere continuo: coltivare la cultura democratica e - particolarmente nelle scuole - rivivificare la memoria storica, affrontare in modo collettivo e consapevole i diversi neofascismi e l’emergere di idee razziste, omofobe, xenofobe, sessiste ed antidemocratiche, causa ieri ed oggi di discriminazioni, odio e violenza.

Come elemento rafforzativo di questo impegno generale, proponiamo anche di costruire un Atto di indirizzo generale del Comune su questi temi che, valorizzando anche quanto è stato fatto finora, regolamenti una serie di aspetti tra i quali l’impedimento della concessione di spazi o suolo pubblico a chi non garantisce di rispettare la Costituzione, le leggi e lo Statuto Comunale, impegnandosi a non professare e praticare comportamenti fascisti, razzisti ed omofobi.

E infine: è opportuno rifare più bella e più grande (magari anche riportando qualche racconto dell’esperienza dei protagonisti...) la lapide della nostra più cara memoria che è stata colpita nei giorni scorsi".

Art 1-MDP, PCI, Possibile, PRC, Sinistra Italiana Empolese Valdelsa

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