"Questa è la mia ultima fuga", ha detto Johnny lo Zingaro, all'anagrafe Giuseppe Mastini, 57 anni, evaso il 30 giugno scorso dal carcere di Fossano (Cuneo) e arrestato in un appartamento di Taverne d'Arbia, a Monteroni. Con lei la compagnia Giovanna Truzzi, 58 anni, anche lei scappata ma dai domiciliaria Pietrasanta (Lucca) e la sorella Esterina per favoreggiamento. Sono serviti 50 uomini della squadra mobile di Cuneo, Lucca e Siena e della polizia penitenziaria. Quest'oggi nella conferenza +stampa a Siena sono stati riferiti dei particolari in merito all'operazione. Johnny era nascosto nella mansarda dell'appartamento di via Conte d'Arras: ha tentato l'ennesima fuga arrampicandosi sul muro che si affaccia sul tetto ma una volta constatato di essere circondato si è arresto senza opporre resistenza. Adesso si trova nel carcere di Siena.
A undici anni Mastini compì il suo primo omicidio. Nel 1987 era evaso dopo una licenza premio: in quell'occasione durante la caccia all'uomo ci furono furti d'auto, rapine, il sequestro di una giovane, l'omicidio della guardia giurata Michele Giraldi e il ferimento del brigadiere Bruno Nolfi. L'ultima evasione era del 30 giugno scorso: con altri tre detenuti doveva giungere alla scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, tra Cuneo e Savona.
A Genova era fuggito in taxi per raggiungere Pietrasanta: lì ha raggiunto il suo amore ed è scappato dalla sorella di lei, nel Senese.
La carta Postepay di Giovanna Truzzi per alcuni acquisti nel Senese hanno fatto concentrare le indagini proprio in quell'area, ricostruendo anche i legami della Truzzi e la possibile parentela con la sua omonima. Ma l'etnia sinti della famiglia Truzzi ha complicato le indagini: Giovanna ed Esterina risultavano figlie uniche, invece sono sorelle.
Una telecamera della polizia scientifica puntata contro l'appartamento ha fornito il fotogramma essenziale per vedere qual era l'ultimo rifugio di Mastini.
Il latitante era sulla soglia di casa a parlare con un amico che era andato a trovarlo. Era necessario un materasso nuovo per i due nuovi ospiti. Gli agenti si sono finti i corrieri con il materasso e quando sono entrati e hanno appurato la presenza di Johnny, hanno avviato il blitz.
L'irruzione è avvenuta dopo le 19: ai vicini è stato urlato di entrare in casa. Oltre 20 auto delle forze dell'ordine e un elicottero hanno monitorato la situazione. Nessun colpo è stato esploso. Un'inattesa passeggiata in giardino del latitante ha costretto gli agenti a posticiparla di mezz'ora dopo il rientro in casa.