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Home Staging, una nuova professione si affaccia in Toscana

C’è una professione nata negli USA che si sta affermando sempre di più anche in Italia, e la Toscana non fa eccezione. Si tratta dell’home stagingla valorizzazione immobiliare: con pochi tocchi, tutti temporanei, è in grado di cambiare volto a un’abitazione per farla spiccare tra mille annunci e realizzare una vendita veloce e redditizia. «Quando si vende casa un investimento va fatto, e va fatto subito. Mai aspettare di avere un immobile invenduto da tanto tempo. E allo stesso modo bisogna investire se si vuole affittare. Proprietari e agenti immobiliari fanno fatica a recepirlo, in Toscana c’è ancora una mentalità un po’ vecchia. Ma chi si apre alle novità realizza opportunità importanti»: questo il parere di Ilaria Mari, home stager di Pisa (www.houzz.it/pro/ilaria-mari/ilaria-mari-property-stylist) e membro di Home Staging Lovers, l’associazione professionale nazionale che riunisce un centinaio fra i migliori home stager italiani.

Ilaria Mari ha 31 anni e dopo gli studi di architettura ha subito puntato sul settore emergente della valorizzazione immobiliare. Ilaria è di Pisa, lavora principalmente nella sua provincia e poi a Lucca, Livorno e in tutta la Toscana. «Per diventare home stager ho seguito i corsi ad hoc della Home Staging School di Milano, completando la mia formazione con conoscenze di marketing immobiliare. Ho capito di avere una vocazione: faccio questo lavoro da circa un anno e i clienti non mancano, mentre altre carriere più tradizionali sono in crisi».

Il lavoro di Ilaria è “mettere in scena” la casa per attirare i potenziali compratori, oppure affittuari, perché molte richieste arrivano anche dal fronte della micro ricettività. Interviene su abitazioni vuote o arredate e le sistema in modo mirato, progettando solo interventi temporanei nel caso delle vendite, più a lungo termine nel caso delle locazioni. Il suo servizio comprende anche un book fotografico professionale.

«La mia opera comincia con un sopralluogo gratuito in cui mi rendo conto di potenzialità, criticità e target di mercato –spiega–. Poi faccio un report e un preventivo e passo all’azione. Per allestire una casa ci metto da 3 a 15 giorni, dipende da quanto è grande e se sono presenti o meno gli arredi. Utilizzo infatti ciò che si trova sul posto, oppure integro con altri materiali, secondo necessità».

Diverso il discorso per le locazioni, precisa Ilaria: «Se si tratta di affitti o micro ricettività il mio intervento è diverso: ricerco e propongo ai proprietari materiali che poi dovranno acquistare, dopodiché sarò io a installarli. È un settore che sta vivendo una grande crescita, specie con il boom Air B’n’B, e l’occhio dell’home stager ci vuole, perché si tratta sempre di allestire un immobile per un pubblico molto ampio e non per i desideri dei proprietari».

Uno degli aspetti più difficili del lavoro di home stager, secondo Ilaria, è proprio far capire ai proprietari che devono mettere da parte il gusto personale: «Come home stager il mio cliente è la casa, vista come prodotto da proporre a un ampio pubblico –sottolinea Ilaria Mari–. Il mio compito è anche fornire istruzioni affinché chi continua ad abitarvi fino alla vendita la mantenga coerente e in ordine finché non si trova un compratore. In questo modo riesco a dar voce ai punti di forza degli immobili, a migliorarne l’immagine stando attenta ai dettagli».

La professione di home stager sta crescendo anche in Toscana perché apre le porte a chi vuole mettere a frutto la sua passione per la casa e il design. Evitando però l’improvvisazione, come consiglia l’associazione nazionale Home Staging Lovers: «Si può diventare home stager da zero se si seguono corsi mirati. Bisogna acquisire competenze di marketing immobiliare, interior design e fotografia» spiegano Fosca de Luca e Michela Galletti, presidente e vicepresidente dell’associazione, che garantisce ai propri iscritti un percorso professionalizzante in scuole riconosciute e Milano, Roma e Bologna. Si parte con corsi base e poi si frequentano moduli specifici, per acquisire competenze nei campi in cui si è meno esperti e per essere aggiornati sugli ultimi trend.

Con la preparazione giusta e un piccolo investimento iniziale, soprattutto per crearsi un magazzino di arredi e complementi per allestire le case dei clienti, si è pronti per cominciare l’attività.Un’opportunità che riscuote successo in particolare tra le donne: «La stragrande maggioranza dei nostri associati è donna –affermano Fosca de Luca e Michela Galletti–. Anche perché questo è un lavoro autonomo, molto flessibile, che permette di ritagliarsi spazi per la famigliae mettere a frutto la propria creatività. Quando ci si costruisce un buon giro e si creano relazioni, soprattutto con le agenzie immobiliari, diventa un’occupazione a tempo pieno».

Fonte: Ufficio Stampa

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