È tornato per tutta l’estate Il Fiorino sull’Arno (Lungarno Pecori Giraldi – vicino al Ponte di San Niccolò, Firenze; info e prenotazioni 334 2863326), locale all’aperto che offre sette giorni su sette buona musica e intrattenimento di qualità, insieme a ottime pizze e altre specialità culinarie, soprattutto mediterranee e un fornitissimo bar. Si cena sempre dalle 20, ma la novità di quest’anno è che sarà imbandito, dalle 19, anche un aperitivo. Il tutto in uno spazio molto gradevole, in mezzo ad alberi secolari che proteggono dalla calura estiva. I concerti iniziano alle 21.30 e sono sempre ad ingresso libero.
Evento speciale in apertura di settimana con Leonardo Brizzi al pianoforte e Nino Pellegrini al contrabbasso in “1994 – 2017: 23 anni di musica in teatro”. Un duo storico del teatro musicale che si ritrova ripercorrendo la strada tracciata in un ventennio di collaborazione. Verrà proposta una selezione di brani originali e non tratta da spettacoli come “Pinocchio cha cha cha” (regia di Angelo Savelli), “Portraits” (regia di Maria Cassi), “Camminanti” (regia di Beppe Rosso), “Casa Agamennone” (regia di Marco Zannoni), “Disegnare una canzone” (regia di Sergio Staino).
Ci sono incontri che segnano una vita, e quello tra Leo Brizzi e Nino Pellegrini è uno di questi.Per capire chi sono e cosa hanno fatto assieme, occorre rintracciare e richiamare alla memoria il passato prossimo del contesto del cosiddetto ‘teatro comico musicale’. Un genere poco frequentato in Italia, ed ‘importato’ nel nostro paese da alcuni coraggiosi pionieri,formati fondamentalmente alla scuola internazionale francese di Jacques Le Coq. Qui ci sono stati la celeberrima Banda Osiris e il duo ‘Aringa e Verdurini’ formato da Brizzi con Maria Cassi.
Il successo del duo fu fulminante, ed a una decina di anni da ‘ A Saintrotwist’,durante la seconda tournèe in Giappone, furono chiamati per ‘Pinocchio Cha Cha Cha’ (1994). Un progetto teatral-musicale del Teatro di Rifredi scritto e diretto da Angelo Savelli. Nino Pellegrini, contrabbassista jazz, labronico, classe 1964, entra in campo in quell’occasione, debuttando a Carrara al Teatro degli Animosi. Nel 1999 il regista piemontese Beppe Rosso lavora con Remo Rostagno alla drammaturgia di ‘Camminanti’, storia di emigranti italiani in Sud America ,attualizzata ai giorni nostri, per narrare le storie vere di alcuni profughi kurdi e nordafricani dei giorni nostri. Sarà di nuovo Leo Brizzi a coinvolgere Nino Pellegrini in questo importante progetto.
Nel 2000 prende forma ‘Portraits’: nato da uno spunto di Leo Brizzi ‘Battuta. Scherzo in 4/4’, ‘Portraits’ aveva proposto, ad un laboratorio di giovani, di indagare, al volgere del II millennio (2000), alcune figure dei primi anni ‘20 del secolo decimonono: Brecht, Cocteau, Weill, Satie,Valentine, giganti della musica, della letteratura teatrale mondiale e del cabaret surreale.
Una ricerca ‘fuori dal tempo già allora’, ovvero un cammino orientato a rintracciare negli ispiratori del passato il comico nell’impegnato, il grottesco nel profondo. Questo è, fondamentalmente, il teatro comico musicale: il tentativo di offrire contenuti profondi e tematiche contundenti,ridendo, cantando e suonandoci sopra, come nella migliore tradizione dell’arte della clownerie.
Da oltralpe si passa volentieri ad un repertorio italiano, sempre orientato alla scelta dell’ironico e del trasgressivo (un po’ volutamente agè) attraversando brani di Buscaglione, Carosone, e Tenco. Nacque così ‘Il Trio del Sale’. Il ‘Leo Brizzi Quintet’ debutterà nel 2004 con Leo Brizzi al piano, Nino Pellegrini al contrabbasso, David Domilici alle percussioni, Riccardo Neri alla batteria, Fabrizio Desideri al sax e darà vita a progetti come il concerto ‘Senza Fine’ (2006) che vide Sergio Staino innamorarsi di una versione de ‘La locomotiva’ di Guccini e proporre al Quintetto di avviare una collaborazione.
È così che nacque ‘Disegnare una canzone’,ospite del Premio Ciampi a Livorno e di una tournèe calabrese, sotto la direzione di un festival di Giancarlo Cauteruccio, ed ancora ‘Bobo al mare’ con le celebri strisce di Staino, in versione spiaggia. In 23 anni di collaborazione Leo e Nino hanno ovviamente fatto di tutto: gavetta e marchette comprese, matrimoni e feste, seratine e seratucce,come in ogni carriera di artista che si rispetti.
Chiacchierando a voce alta della selezione dei brani che proporranno il 25 Luglio al Fiorino, Leo ha confessato che ‘ancora non sanno che fare’….che sono ‘sepolti da valanghe di materiale’…. Come nella migliore tradizione del jazz,si affideranno all’improvvisazione, e gli spettatori si chiederanno, ancora una volta, che succede se un pianista atipico fiorentino incontra un contrabbassista labronico.