Colpiscono le dichiarazioni del Sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda, la quale, in un post su Facebook di qualche giorno fa, si compiaceva per gli 800 mila euro stanziati per la progettazione del “nuovo” Liceo Marconi, e per altri 400mila euro già destinati dalla Provincia per la demolizione e messa in sicurezza del vecchio liceo sul colle sanminiatese.
Saremmo felici, di avere una reale “bella risposta per tutto il mondo scolastico del comprensorio del cuoio”, come sottolineato dalla sindaca nel proprio post.
La risposta che vorremmo, non è tanto quanti soldi vengono oggi stanziati per la costruzione dell’ennesima struttura scolastica (Liceo Marconi Ter), ma, come richiesto dalla provincia (D.P. 116 del 20/10/2016), vorremmo sapere la natura tecnica della problematica che è stata riscontrata presso l’immobile di San Donato, e di conseguenza la determinazione del costo necessario per il ripristino.
Soltanto così potremmo capire se i finanziamenti stanziati rispondano ad una reale necessità per l’edilizia scolastica comprensoriale, senza essere l’ennesimo spreco di risorse pubbliche.
Ricordiamo alla cittadinanza che nel 2008 la Provincia di Pisa ha acquistato l’immobile sito nell’interporto di San Donato, ora abbandonato, per un costo di € 7.080.000 pagati, in parte, con un mutuo acceso in data 10/06/2009 per un importo di € 2.410.000,00, che stiamo pagando a tutt’oggi con rate di € 158.076,00 annue che avranno scadenza al 30 giugno 2029, versando all’istituto bancario (previsto nel piano di ammortamento) ben € 751.527,60 di interessi, che vanno a sommarsi agli altri milioni.
Oggi, senza neppure sapere quali effettive problematiche sono state riscontrate nel Liceo di San Donato, senza una perizia che possa verificarne i costi per il recupero, si decide di scordarsi dell’edificio appena acquistato ed ultimato solo nel 2009 per costruirne uno nuovo.
Un atteggiamento vergognoso ed irresponsabile da parte degli amministratori del Partito Democratico, che invece di valutare l’eventuale recuperabilità degli immobili già esistenti, stanziano ingenti finanziamenti per demolizioni e nuovi progetti.