Presidio Santa Rosa, Amato (AL): "Rivelati i servizi socio sanitari e gli ambulatori che dovrebbero restare"

Miriam Amato

“E' stata dura ma dopo l'ennesima interrogazione in Consiglio Comunale si è finalmente saputo quali servizi socio sanitari dovrebbero restare al presidio del Lungarno Santa Rosa e di conseguenza accertare quali altri sarebbero destinati ad essere soppressi, oppure destinati altrove, con probabili esternalizzazioni in convenzione a privati, come la Croce Rossa, che sta già potenziando i propri servizi in San Frediano”. Lo afferma Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, dopo la risposta dell'assessore Funaro al suo nuovo question time in Consiglio di lunedì scorso.

Nel presidio di Santa Rosa, riferisce la consigliera, resterebbero solo due terzi degli ambulatori specialistici attualmente presenti. Oltre ai servizi di base, come il punto prelievi, cup, anagrafe amministrativa e servizi infermieristici, sarebbero confermati ambulatori specialistici come ortopedia, cardiologia, otorinolaringoiatria, oculistica, dermatologia, neurologia, urologia, chirurgia generale, malattie infettive, ambulatori di dietetica e di valutazione sanitaria per l'esenzione dalle patologie.

“Il problema – sottolinea la consigliera – è che tutti questi servizi sarebbero compressi in soli mille metri quadrati al piano terreno e non è stato precisato se saranno mantenuti gli orari attuali. Inoltre fra gli altri servizi destinati ad essere soppressi o destinati altrove, c'è in particolare il Servizio di Salute Mentale – spiega la consigliera – che a Santa Rosa occupa attualmente occupa il 2° e 3° e serve l'utenza dei Quartieri 1 e 4, con un insieme di servizi e funzioni essenziali per l'infanzia, adolescenza ed età adulta. Inoltre alcuni servizi specialistici – spiega ancora Amato – sarebbero esternalizzati alla Croce Rossa, in Borgo San Frediano, dove è già stato triplicato, da 20 a 60, il numero dei prelievi in convenzione con l'AsI e sono stati predisposti spazi per altri 3 o 4 ambulatori specialistici, con l'apertura prevista a settembre”.

“Infine è intollerabile questa sostituzione dei servizi ai cittadini con il trasferimento degli uffici della Sanità della Regione, che invece potrebbero essere collocati in altre strutture di proprietà pubblica – conclude Amato – così si depotenziano e si tagliano i servizi sanitari pubblici, a favore dei privati, come anche è stato denunciato recentemente con la manifestazione della Cgil regionale”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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