Capraia, nuova zonazione: la commissione dice sì a maggioranza

Stefano Baccelli
"Considero positiva una disciplina che sa coniugare, in zone di così alto pregio, il doveroso rispetto ambientale con le legittime esigenze economiche e sociali del territorio. La nuova zonazione di Capraia, così come contenuta nella variante al Piano del Parco, nel definire una zona a mare chiarisce i confini a maggior tutela e trova il giusto equilibrio tra fruizione e difesa di un bene collettivo".
Così il presidente della commissione Ambiente in Consiglio regionale, Stefano Baccelli (Pd), ha commentato il parere favorevole espresso a maggioranza alla variante al Piano del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano. Un parere arrivato dopo un "dibattito approfondito e articolato", in particolare sulla possibilità data a Capraia, stabilita al punto 3 dell’articolo 19, di "implementare di 15mq, nel rispetto dei vincoli imposti dal Pit e solo per ragioni igienico sanitarie – ha spiegato il presidente a margine della seduta di oggi, martedì 4 luglio – le abitazioni di superficie utile inferiore a 60mq che non abbiano usufruito di condono edilizio".
Capraia ha una superficie di 19,3 km2 ed è per estensione la terza isola dell'arcipelago. È fra le realtà insulari più isolate, ha una popolazione di circa 300 abitanti per lo più concentrata nella più vasta insenatura dell’isola.
Fa parte dei Sic (Siti di interesse comunitario, Rete Natura 2000) e si trova all’interno del Santuario Internazionale per la tutela dei mammiferi Pelagos, inserito nella Lista Aspim (Aree specialmente protette di importanza mediterranea).
Attualmente le aree tutelate a mare sono suddivise come segue: la costa compresa tra punta della Manza e Punta del Trattoio e il tratto di mare antistante sono soggetti a regime di protezione totale (Zona 1), mentre il resto dell’isola, eccetto la zona libera compresa tra la Punta del Porto Vecchio e quella della Bellavista (di fronte all'abitato), fanno parte della Zona 2. In Zona 1 sono vietati l’accesso, la navigazione, la sosta, l’ancoraggio, la pesca e l’immersione. In Zona 2 la pesca è regolamentata dall’Ente Parco.
La rimodulazione degli attuali confini è stata pensata per rispondere alle necessità della popolazione locale e tenuto conto dei risultati degli studi condotti dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Ente Parco. In particolare, due saranno i tratti di costa totalmente protetti (Trattoio e Linguelle, Zona A), circondati da un’ampia zona di ‘buffer’, o tampone. La nuova perimetrazione, nonostante preveda una riduzione della superficie soggetta a protezione totale, garantisce la tutela delle specie indicate dalle direttive e la conservazione degli habitat di maggior pregio.
La nuova Zona A, includendo sia tratti di costa caratterizzati da baie ed insenature, sia punte e promontori, permette di ampliare, rispetto alla vecchia perimetrazione, le tipologie di costa rappresentate all’interno della zona soggetta a protezione totale.
Il conseguente ampliamento della zona B, in cui la pesca e le attività turistiche sono consentite, dovrebbe contribuire a incrementare la crescita economica della popolazione locale. Inoltre, dal momento che i siti inclusi nella Zona A si trovano nella parte diametralmente opposta al centro abitato e quindi difficilmente raggiungibili, le attività economiche legate al turismo e al noleggio di piccole imbarcazioni a motore non subiranno alterazioni. La nuova perimetrazione prevede anche due aree all’interno della Zona B soggette a regolamentazione ristretta nelle quali si trovano la secca di Monterosso e la cosiddetta Cerniopoli.
Fonte: Consiglio Regionale