Pulica intitola una strada a Giancarlo Contigiani, bambino che morì per una bomba a mano

Giancarlo Contigiani

Domani, lunedì 3 luglio, una via della frazione di Pulica sarà intitolato a Giancarlo Contigiani, il bambino di 10 anni che nel 1966, 21 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, morì per lo scoppio di un ordigno trovato, insieme a una pistola, nella buca pontaia di una casa colonica. La cerimonia, che avrà inizio alle 9 di mattina, vuole ricordare le vittime innocenti di tutte le guerre.

Il fatto fu tragico. Alcuni bambini stavano giocando dietro una mietitrebbiatrice che stava tagliando il grano. Dal volo di alcuni uccellini arrivarono a vedere il nido all'interno della buca pontaia, un buco fatto intenzionalmente in un muro per sostenere un'impalcatura di ponteggio. Con l'aiuto di una scala riuscirono a salire in cima dove accanto ai piccoli volatili erano presenti anche una pistola e una bomba a mano. I bambini euforici si spartirono il bottino e le armi andarono ai fratelli Contigiani.

Quando tornarono a casa dei nonni (la mamma era in ospedale, il babbo al mercato che allora si teneva nel pomeriggio), si misero a giocare proprio con la bomba. Giancarlo comincio a picchiare sopra la bomba. L'inevitabile esplosione uccise Giancarlo e ferì anche gli altri due fratelli. Da allora Pulica ricorda i tremendi fatti avvenuti decenni dopo il conflitto mondiale, ricordando come una guerra porta i suoi strascichi per moltissimo tempo anche dopo la sua fine.

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