Report sulle imprese dell’Oltrarno: non cresce il fatturato e funziona poco il commercio digitale

Non cresce il fatturato delle imprese artigiane dell’Oltrarno. La maggior parte sono ditte individuali, che vendono prodotti finiti, hanno una clientela locale, usano poco la vetrina di Amazon e il sito web solo per farsi conoscere. Imprese che attribuiscono una grande valore al radicamento territoriale e alla coesione sociale come elementi per competere in maniera più efficace. Le attività presenti in Oltrarno che si possono definire artigiane raggiungono circa le 1000 unità e Cna Firenze ne rappresenta quasi duecento.

È la fotografia scattata dallo studio di Cna Firenze realizzato su un campione di sessanta imprese dell’Oltrarno, operanti soprattutto nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale ma anche in altri settori presenti sul territorio.

Il report è stato illustrato oggi alla presenza di Cecilia Del Re assessore allo Sviluppo economico del Comune di Firenze, Franco Vichi direttore generale Cna Firenze Metropolitana, Luca Tonini presidente Cna per l’area Firenze Città e il professore Gaetano Aiello, curatore dell’indagine.

«I dati forniti dallo studio denotano che siamo ancora lontani da un periodo di ripresa consistente e che non ci sono i presupposti che permettono alle imprese di crescere – commenta Luca Tonini presidente Cna per l’area Firenze Città -. Potrebbero essere d’aiuto il reinsediamento nel quartiere di residenti stabili ma anche di attività caratteristiche, spirito e tradizione di questa zona. Occorrerebbe investire su questa parte di città in termini di idee e risorse, migliorare la coesione sociale e sostenere le attività artigianali, in particolar modo giovanili, che vi si insediano. Bisogna inoltre puntare sul turismo culturale».

«Un lavoro interessante realizzato dalla Cna di Firenze sul tessuto economico dell’Oltrarno – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re –. Indagini come questa sono sempre importanti anche per contribuire alla programmazione delle linee di governo della città. L’artigianato e le botteghe sono un bene prezioso e da tutelare – ha proseguito l’assessore –. Va in questa direzione lo strumento del regolamento Unesco di recente adottato dall’Amministrazione, che si inserisce in una visione complessiva di sostegno e di rilancio dell’economia fiorentina e del patrimonio rappresentato dalle attività dell’Oltrarno».

Le proposte

L’Oltrarno è un quartiere che cambia e modifica anche la sua organizzazione economica e sociale. Sta diventando un tratto distintivo la presenza di molti punti di ristoro che conferisce a questa parte della città una grande vitalità nelle ore serali. Cna Firenze vorrebbe valorizzare l’artigianato del quartiere attraverso un ciclo di incontri da organizzare nel tardo pomeriggio dentro le botteghe dell’associazione, con i turisti e tutti gli interessati. Le botteghe artigiane aderenti apriranno le loro porte a chi vorrà conoscere i manufatti dell’impresa e le fasi del processo produttivo, i progetti, il saper fare insieme e quella speciale magia che accompagna la realizzazione di un prodotto artigianale. Ogni singolo appuntamento sarà arricchito da un piccolo evento culturale, da una performance artistica o culturale.

«Occorre investire perché l’Oltrarno torni a essere protagonista della vita economica e sociale di Firenze e della Città Metropolitana – spiega Franco Vichi, direttore generale Cna Firenze Metropolitana -. È necessario riconnettere questa parte della città con il centro, attraverso percorsi di valorizzazione e tutela. Bisogna lavorare a un’innovazione nelle modalità con cui residenti e turisti fruiscono del centro storico, a partire dall’offerta di beni e servizi. Nel concreto, proponiamo al Comune, alla Città Metropolitana, alle altre istituzioni e associazioni di categoria del territorio un momento di confronto, un tavolo comune che abbia l’obiettivo di formulare un’agenda del fare. Un’agenda di proposte finalizzate ad attirare una nuova domanda attraverso progetti innovativi che rendano le strade di Firenze tanto nuove, interessanti, non omologate e uniche quanto autentiche. Siamo allo stesso tempo pronti e disponibili al confronto con l’amministrazione riguardo all’agenda del non fare, al tema dei regolamenti, dei divieti, dei disciplinari di cui riconosciamo l’importanza a tutela di quel patrimonio comune di bellezza che è il centro di Firenze. Rimane fermo, tuttavia, che il non fare non è sufficiente. Le due agende – conclude - possono e devono essere in sinergia tra loro e portare a un documento comune, da realizzare entro la fine di questo anno». 

Sintesi report Oltrarno

Complessivamente, le attività presenti in Oltrarno che possono collocarsi nell’ambito dell’artigianato raggiungono un totale di circa mille aziende e Cna Firenze ne rappresenta quasi duecento. Il 25% del campione appartiene al settore dell’artigianato artistico, il 10% al settore pelle e calzature, un altro 10% al settore legno arredamento e il resto si suddivide tra settori di vario genere come la grafica editoria, il commercio ambulante, la meccanica, hotel, ristoranti, bar e pubblici esercizi, impiantistica e altri.

Per l’andamento del fatturato 2016 rispetto al 2015, la maggior parte delle imprese ha riscontrato un trend in diminuzione (34%) o stabile (33%); soltanto il 28% ha dichiarato un aumento. Le attese delle imprese con riferimento all’andamento del fatturato nel 2017 rispetto a quello del 2016, sono per lo più di stabilità (42%), mentre il 25% prevede una diminuzione e il 18% crede invece in un aumento. Più della metà del campione (il 70%) è dato da ditte individuali senza personale dipendente, mentre il 21% del campione nel 2016 registra 3 o al massimo 5 addetti tra i quali il soggetto imprenditore ed eventuali soci e/o collaboratori, spesso familiari. Le imprese che dichiarano più di cinque addetti sono solo il 9% del campione. Il 2016 rispetto al 2015 ha visto un leggero aumento delle imprese con uno o due addetti e quindi una riduzione di imprese che ne hanno più di cinque: ciò denota una lieve ma costante riduzione della dimensione media delle imprese. Per il 2017, l’88% del campione dichiara di voler mantenere stabile il numero di addetti, mentre il 4% prevede un aumento e il 3% una diminuzione.

La clientela prevalente è data di privati consumatori (73%), a seguire ci sono le imprese di distribuzione (19%) e, con una percentuale minima, le imprese di produzione (8%).

Peculiarità di queste aziende è la tipologia di prodotto venduta: rispetto ad altre zone, in Oltrarno si possono acquistare prodotti finiti e difficili da trovare altrove. La grande maggioranza ha dichiarato di vendere prodotti finiti (87%) rispetto ai semilavorati che rappresentano soltanto il 13% del campione. Le imprese operano in grande prevalenza nel mercato locale: l’82% ritiene molo importante la clientela del posto. Il mercato regionale, nazionale ed estero hanno un ruolo marginale.

I canali utilizzati per l’interazione con i clienti sono svariati. Prima fra tutti è la vendita diretta (71%), per esempio attraverso l’utilizzo di punti vendita (considerati il più efficace canale di interazione), segue il personale interno (imprenditore, familiare, soci e dipendenti) con il 16%, il 7% usa l’e-commerce e solo il 3% si affida all’agente o rappresentante.

Per quanto riguarda il rapporto delle imprese d’Oltrarno con il mondo digitale, il 67% utilizza strumenti digitali, soprattutto il sito web seguito da Facebook. Quasi nessuno invece ricorre alla vetrina di Amazon. La principale motivazione della presenza in rete è la volontà di farsi conoscere (52%), seguita dall’obiettivo di comunicare (25%), in pochi invece utilizzano il canale online per vendere. Da questi dati si evince che la maggior parte delle imprese non adotta strategie multicanali, ma piuttosto usufruisce degli strumenti che la tecnologia mette a disposizione come vetrina per esporre i propri prodotti e/o servizi in modo più rapido e con costi abbastanza contenuti.

Un altro tema fondamentale riguarda il radicamento territoriale nell’Oltrarno: il 52% del campione lo ritiene un fattore importante e il 7% molto importante. Ciò significa che per la maggioranza delle aziende è ancora fondamentale appartenere a questa zona ricca di tradizioni e antichi mestieri tramandati di generazione in generazione.

Sono stati poi elencati alcuni problemi della zona, dando al campione la possibilità di esprime una valutazione da 1 a 10 a seconda dell’importanza. Tra più rilevanti c’è la burocrazia troppo complessa, che molto spesso paralizza qualsiasi iniziativa proposta dagli imprenditori, e l’impoverimento delle strade e dei quartieri (entrambi i problemi con una percentuale del 68% di giudizi tra importante e molto importante). Segue con il 55% la mancanza di iniziative e di un clima di fiducia. Paradossalmente il problema ritenuto meno importante sono i costi elevati.

Con riferimento agli aspetti positivi, c’è la vicinanza al centro storico: per il 45% molto importante e per il 27% importante. Un altro elemento positivo è il fatto che l’Oltrarno sia un luogo tradizionalmente a vocazione artigiana (65%) e una zona frequentata da turisti (52%). Un peso inferiore è stato invece assegnato alla possibilità di svolgere l’attività in negozi piccoli in modo da poter contenere i costi (49%) e al fatto di essere un luogo rinomato per acquistare pezzi unici (42%).

Cna Firenze ha chiesto al campione di aziende quali sarebbero le iniziative per rivalorizzare e migliorare l’Oltrarno. La percentuale più alta dei giudizi tra molto importante e importante va al miglioramento della viabilità del quartiere (85%), seguita dalla promozione di relazioni sociali positive tra residenti, operatori economici e turistici (81%). Rilevante la possibilità di migliorare il sistema scolastico per la formazione professionale creando quindi maggior integrazione tra scuola e mondo dell’artigianato (75%), ma anche la salvaguardia del made in Florence (79%) da sempre un elemento fondamentale per tutti coloro che creano pezzi unici e interamente realizzati a mano. La realizzazione di un museo interattivo dell’Artigianato e delle Arti minori e la creazione di una campagna di marketing online sono invece le proposte che hanno riscosso meno interesse (48% la prima e 50% la seconda).

 

Nella foto (da sinistra): Luca Tonini presidente Cna per l’area Firenze Città, Cecilia Del Re assessore allo Sviluppo economico del Comune di Firenze, Franco Vichi direttore generale Cna Firenze Metropolitana, il professore Gaetano Aiello curatore dell’indagine.

Fonte: Ufficio stampa Cna Firenze

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