
“La situazione è stata davvero pericolosa”, denuncia il Segretario Nazionale della Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Pasquale Salemme. “La rissa è scoppiata in tarda mattinata, verso l1. Si sono fronteggiati nel cortile passeggi detenuti albanesi e nordafricani. Sono dovuti intervenore molti poliziotti per fronteggiare i contendenti. Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Nonostante la folle violenza dei detenuti, i bravi poliziotti hanno contenuto al meglio le proteste. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Pisa a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza, anche se per alcuni feriti sono state necessarie le cure in Ospedale. Il carcere di Pisa ha una media di aggressioni al Personale altissima, forse tra le più alte d'Italia. Il provveditore della Toscana è totalmente assente e l'amministrazione centrale deve provvedere quanto prima ad avvicendarlo. La politica penitenziaria della Toscana è allo sfascio”.
Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece denuncia il ciclico ripetersi di eventi critici in carcere che vede coinvolti detenuti stranieri. “'E' sintomatico”, spiega il leader nazionale dei Baschi Azzurri, “che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere quasi 20mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia'. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. E credo si debba iniziare a ragionare di riaprire le carceri dismesse, come l’Asinara e Pianosa, dove contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.
Capece evidenzia infine: “Questo di Pisa è l’ennesimo grave e intollerabile evento critico che vede coinvolto un carcere penitenziario della Regione Toscana, regione abbandonata dall’Amministrazione penitenziaria toscana. La realtà è che i nostri poliziotti continuano a lavora in condizioni stressanti e pericolose. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati. Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.
Nella rissa sono rimasti coinvolti detenuti di varie etniee, tra cui albanesi, georgiani e magrebini. I sindacati affermano anche che "il capo area pedagogica pare sia svenuta ed un'altra 'educatrice' è scoppiata in lacrime; ricordiamo loro che da anni denunciamo che le attività trattamentali da loro promosse non possono interferire con la sicurezza dell'Istituto, e che ciò che loro hanno visto in 2 minuti stamattina, la polizia penitenziaria lo vede, lo vive e lo combatte" ogni giorno. Sappe, Osapp e UilPa rilevano che ultimamente "sono tante le problematiche che affliggono" il carcere di Pisa, per questo invitano prefetto e sindaco di Pisa a visitare il penitenziario.
Fonte: Sindacato Sappe - Ufficio Stampa
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