Nuova legge regionale sulla casa, Firenze riparte a sinistra: "Ragioniamo della situazione fiorentina"

Tommaso Grassi, del gruppo consiliare 'Firenze Riparte a Sinistra'

“Ragioniamo sulla riforma regionale per gli alloggi pubblici. Invito tutti all'assemblea di oggi alle 17.30 alle Murate, in Piazza Madonna della Neve. Solo così potremo far sentire la nostra voce. Servono misure degne per chi si trova in emergenza abitativa e per tutti quelli che sono assegnatari di un alloggio popolare. Non si può giocare con le vite delle persone”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, lancia l'iniziativa del 30 giugno che organizza insieme al coordinamento “Città in Comune”. E spiega: “Sarà importante esserci e per questo allargo l'invito a politici e assessori, ai sindacati degli inquilini e dei proprietari, alle associazioni studentesche universitarie oltre che a tutta la cittadinanza”.

“Parleremo di molti aspetti della riforma come, ad esempio, la novità introdotta, qualora un alloggio sia in sottoutilizzo, che il Comune possa procedere ad una mobilità forzata. Si pensi – continua Grassi - all'anziano rimasto solo che si obbliga a cambiare quartiere o a fare un trasloco sicuramente difficoltoso, e costringerlo a dover pagare un canone maggiorato di 70 euro al mese per ogni vano in più. E allora perché non si può rivedere la norma regionale che affronta il sottoutilizzo degli alloggi in forma volontaria e perché non incentivare forme di cohousing anche per studenti universitari fuori sede, che potrebbero pagare un affitto al Comune da destinare alla riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio da recuperare? Potrebbe rivelarsi una misura di ammortizzatore sociale per l'anziano”.

Il capogruppo dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio aggiunge: “Problemi seri e reali quelli affrontati dalla modifica regionale, ma che sicuramente non hanno risposte all'altezza della sfida politica e culturale. Addirittura si introduce la norma del superamento del reddito, che dovrebbe essere modulabile in base alle condizioni del nucleo familiare. Non andrebbe più calcolato in valore assoluto ma pianificato sulla prospettiva nel tempo. Si prenda ad esempio il caso in cui il superamento sia dovuto alla presenza di un figlio che lavora ma che presto potrà andar via dall'alloggio e far ricadere sotto la soglia massima il reddito la famiglia. Perché non calcolare la soglia per la permanenza tramite un quoziente famiglia o non calcolare superata la maggiore età dei figli il loro reddito per qualche anno? Oppure il tetto sia applicabile solo superato un reddito molto più elevato e incentivando trasferimenti, per le famiglie che non hanno più i requisiti ma non possono neppure definirsi ricche, creando e mettendo a disposizione strumenti intermedi, a partire dalla revisione dei patti territoriali e dalla costruzione di alloggi per la cosiddetta fascia grigia, tra l'Erp e il libero mercato nel quale è forte il rischio ci siano solo alloggi troppo costosi”.

“Che la Regione abbia deciso di portare alla luce una proposta di legge così importante all'alba del periodo estivo e che prometta soltanto per il futuro delle nuove risorse – conclude Grassi – è alquanto preoccupante. E ancora più negativo è che l'assessore Ceccarelli, che è un anno che lavora alla bozza, non abbia ancora avuto nessuna condivisione con Comuni e parti sociali”.

Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Firenze

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