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Cooperative sociali, diritti umani, bonifiche: questo e molto altro in consiglio regionale

Il consiglio regionale della Toscana

Si è aperta questa mattina la seduta del consiglio regionale della Toscana. Ecco di cosa si è discusso in aula

Liquidazione Moretti da Leonardo Spa, Baccelli (Pd): “Verificare il trattamento economico degli amministratori di società strategiche per il Paese”

“Un’indennità compensativa risarcitoria” di 9,26 milioni a cui si sono aggiunti ulteriori 180.000 euro a fronte di “rinunce specifiche nell’ambito della risoluzione del rapporto”. “Un’attribuzione economica inaccettabile per il suo esorbitante importo, sconcertante per le motivazioni addotte, inspiegabile per il procedimento adottato”, quella ricevuta da Mauro Moretti, secondo Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Trasporti e infrastrutture. Accertare la legittimità e sindacare l’opportunità  di simili trattamenti economici da parte di società strategicamente rilevanti per il Paese al momento dello scioglimento del rapporto di lavoro è l’obiettivo di una mozione proprio di Baccelli, che impegna la Giunta ad attivarsi sulla questione, con un confronto ad hoc in Conferenza  Stato- Regioni. Il provvedimento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale. “La vicenda merita di essere analizzata e ripercorsa. – puntualizza Baccelli  - Moretti ricopriva l’incarico di Ad del Gruppo Ferrovie dello Stato al momento della Strage di Viareggio  e nel gennaio 2017 il Tribunale di Lucca lo ha condannato in primo grado di giudizio a sette anni di reclusione. Dopo la sentenza Leonardo Spa ha comunicato che permanevano ‘in capo all’amministratore delegato tutti i requisiti previsti dalla vigente disciplina, nonché la piena capacità di esercitare le prerogative connesse all’ufficio di organo delegato’, confermando all’unanimità ‘piena fiducia all’Ing. Moretti’. Nel maggio 2017 lo stesso Moretti al termine dell’esperienza di Amministratore Delegato di Leonardo S.p.A. si è visto da quest’ultima attribuire ‘un’indennità compensativa risarcitoria’ di 9,26 milioni di Euro, oltre alle competenze di fine rapporto,  ed inoltre come spiega una nota diramata dal gruppo  ‘un importo di 180.000 Euro a fronte di rinunce specifiche nell’ambito della risoluzione del rapporto’, in linea, sempre precisato dal gruppo, con le disposizioni di legge e di contratto applicabili e conformi alla politica aziendale relativa alla remunerazione. Apparentemente tutto a norma di legge, insomma. Peccato che i criteri di calcolo di questa stupefacente liquidazione siano stati adottati contestualmente alla stessa con un atto evidentemente ad personam e che non si tratta quindi di un premio di risultato o di un bonus previsto a fronte di specifici risultati conseguiti. Vogliamo sia fatta piena luce sulla procedura adottata e che sia inequivocabilmente censurata l’evidente inopportunità che una società strategica per il paese di cui il maggior azionista è il Ministero del Tesoro abbia proceduto ad un esborso inaccettabile e sconcertante.  Non lo possono accettare soprattutto i parenti della vittime della strage di Viareggio e tutti coloro, me compreso, che questa strage l’avranno sempre impressa nella memoria, scolpita dolorosamente in un ricordo indelebile. Ho chiesto da subito con forza le dimissioni di Moretti dai suoi incarichi, l’ho chiesto più volte fermamente convinto che un manager pubblico con ruoli apicali non potesse dimostrare in così tante occasioni la mancanza di sensibilità umana che lui ha avuto nei confronti delle vittime di questa tragedia. Un atteggiamento che mi ha sempre indignato, così come mi indigna leggere di liquidazioni da record, adottate con motivazioni sconcertanti ed erogate con procedure che contraddicono il più elementare buonsenso”.

Maestri di sci, superare le limitazioni del bando regionale per la formazione

In Toscana ci sono oltre 300 maestri di sci iscritti all’albo professionale, i quali operano nella stragrande maggioranza con prestazioni di lavoro autonomo e in associazioni professionali. Per questo bisogna “superare le limitazioni contenute nell’Avviso pubblico per la concessione di voucher formativi individuali rivolti ai maestri di sci pubblicato dalla Regione Toscana”.

E’ questo l’impegno principale che una mozione approvata oggi dal Consiglio regionale, proposta da Massimo Baldi (Pd) e sottoscritta da altri consiglieri, tra i quali Marco Niccolai, affida alla giunta toscana.

«Si tratta di una questione tecnica – spiega Baldi – e per questo credo si possa risolvere abbastanza facilmente, anche grazie al voto favorevole alla mozione che ho proposto. Come altre categorie, anche i maestri di sci hanno il loro albo professionale, che la Regione Toscana ha istituito recentemente nell’ambito del testo unico sul turismo. E come tutti gli albi, per farne parte, gli iscritti devono, tra le altre cose, frequentare degli appositi corsi di aggiornamento. Recentemente – prosegue  Baldi – la giunta regionale ha approvato un “avviso pubblico per la concessione di voucher formativi individuali rivolti ai maestri di sci discipline alpine, maestri di sci- disciplina sci nordico-fondo e maestri di snowboard”, ai quali possono accedere “quanti risultino inquadrati in una delle seguenti tipologie contrattuali: contratto a tempo indeterminato, contratto a tempo determinato, contratto di lavoro intermittente, contratto part-time, soci di cooperative iscritti nel Libro unico del lavoro, contratto di lavoro co.co.co., apprendistato, purché il corso richiesto sia aggiuntivo rispetto alle attività formative obbligatorie per legge, lavoratori in cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria”. Questo significa che una buona parte degli oltre 300 i maestri di sci iscritti all’albo professionale in Toscana, che operano prevalentemente con prestazioni di lavoro autonomo e in associazioni professionali, sono di fatti esclusi dal partecipare all’avviso pubblico per la concessione dei voucher formativi. Una questione – conclude Baldi – sollevata anche dal Collegio regionale dei maestri di sci, con il quale è stata già avviata una concertazione, e da risolvere superando le limitazioni relative alle tipologie di inquadramento contrattuale».

Inchiesta Pasimafi: "Pd omertoso vota contro"

Il Consiglio regionale ha votato contro la proposta di risoluzione del Movimento 5 Stelle ispirata dall’inchiesta Pasimafi che ha portato all’arresto Guido Fanelli e altre 18 persone su un presunto business legato alle terapie del dolore.

“Dopo l’inchiesta PASIMAFI serviva un confronto e approfondimento franco sul tema conflitto di interesse in sanità per scongiurare nel futuro quanto accaduto anche in Toscana, a tutela della salute pubblica. Ma il duo Partito Democratico – Art. 1 si è confermato omertoso sul tema, al punto da contrastare un’iniziativa di buon governo quanto mai urgente. Solo ieri la Corte dei Conti spiegava per l’ennesima volta alle istituzioni che la corruzione nel nostro paese è “devastante” e “ha ricadute” economiche gravi anche “sulla sanità”” dichiara Irene Galletti, consigliera regionale capogruppo M5S.

“Se per il PD, per bocca del consigliere regionale Pieroni, ci sono già tutti gli strumenti di controllo, cioè va tutto bene, prendiamo atto che ormai siamo al partito mentalista che dice sempre che va tutto bene sperando che la gente se ne convinca” prosegue la Cinque Stelle.

“Ricordiamo che la parte toscana dell’inchiesta coinvolge un medico facente funzioni di primario a Careggi, due importanti aziende farmaceutiche toscane (Molteni Farmaceutici e Menarini) e alcune figure sotto indagine sono manager di aziende che hanno avuto commesse anche col sistema sanitario regionale. Il Consiglio regionale aveva il dovere di reagire al campanello d’allarme” precisa Galletti.

“Evidentemente siamo l’unica forza politica che ha serietà e mani libere per ascoltare i richiami della Corte dei Conti. E per questo puntiamo a risolvere il cancro conflitto di interessi partendo proprio dal lavorare su quella zona grigia tra interesse pubblico e interesse privato che non ci possiamo più permettere. Se per il PD tutto si riduce a qualche mela marcia per noi il problema è chi gli ha consentito di marcire a spese dei contribuenti” conclude la consigliera regionale M5S.

Bonifiche delle aree SIN e SIR, approvata mozione del M5S

Il Consiglio Regionale ha approvato la mozione del Movimento 5 Stelle sulle bonifiche delle aree SIN e SIR. Il Presidente del gruppo e primo firmatario, Giacomo Giannarelli, ha accettato gli emendamenti del Partito Democratico posti da quest’ultimo come condizione per l’approvazione.

“L’amore per la costa toscana e la popolazione che ci vive ci ha imposto di accettare le condizioni al ribasso del PD pur di ottenere un beneficio immediato: poter monitorare lo stato di avanzamento delle bonifiche di quelle aree inquinate che stanno minando ogni giorno la salute dei cittadini e frenando lo sviluppo economico di quelle aree. Da decenni si accumulano colpevoli ritardi a Massa-Carrara, Livorno, Piombino e Orbetello. Chiedevamo un aggiornamento mensile sullo stato di avanzamento di queste bonifiche e abbiamo ottenuto quello semestrale. Da opposizione il massimo ottenibile ora in Consiglio regionale” ha commentato Giannarelli.

“Ricordiamo a tal proposito che qualche settimana fa rilevammo il ritardo di ARPAT Massa Carrara nel monitoraggio di un’area SIN dove erano state rilevate emissioni aeree cancerogene. Rispetto al mandato ARPAT ci avrebbe messo 10 mesi ad effettuare il sopralluogo. Con l’attuazione dell’atto votato oggi dopo non sarebbe accaduto, perché avremmo rilevato questo ritardo e preteso rapidamente la massima celerità per questo tipo di interventi” ha aggiunto il Cinque Stelle

“Certo ci spiace molto che il PD abbia posto il veto su un Osservatorio dedicato a queste bonifiche, dove potessero sedere Sindaci e cittadini dei territori coinvolti. Sarebbe stato un atto di buon senso e buon governo. Rassicuriamo comunque i Sindaci e i cittadini di Massa, Carrara, Livorno, Piombino e Orbetello sulla piena diffusione delle informazioni che ci saranno fornite dalla giunta su quanto Regione, Ministero, Comuni ed ogni altro soggetto coinvolto nelle bonifiche siano stati o meno capaci di rispettare i patti e il mandato minimo di assicurare quanto prima che in quei territori finisca l’era della minaccia permanente per la salute pubblica, dovuta al malgoverno partitico della questione industriale e ambientale” ha concluso il consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

Guardistallo, medaglia d’oro resistenza. Nardini (Pd): “Sostenere la memoria e la richiesta della medaglia d’oro al valor civile”

Il Comune di Guardistallo ha ottenuto il conferimento delle medaglie di bronzo al Valor Militare e al Valor Civile nel 1996 e nel 1997,  come centro della Resistenza e come teatro di violente rappresaglie naziste e rastrellamenti. Nel 2014, l’Amministrazione Comunale ha avviato la procedura per l’assegnazione della medaglia d’oro al Valor Civile in relazione alla rappresaglia nazista del giugno 1944.

“Conservare la memoria delle stragi nazifasciste e della storia, tragica, della seconda guerra mondiale, è importante per tramandare la cultura della libertà, della pace, della Resistenza – spiega Alessandra Nardini, Consigliera Regionale –. Io ho avuto la fortuna di incontrare più volte chi ha vissuto quei momenti e di ascoltare dalla loro voce la storia di avvenimenti, spesso crudeli, che si leggono nei libri; col passare del tempo sarà sempre più difficile potersi confrontare con loro, allora diventa fondamentale preservare la memoria per promuoverla oggi e nel futuro. L’impegno della Regione in questo senso è chiaro e concreto, per questo ho deciso di sollecitare con una mozione l'appoggio alla richiesta del conferimento della medaglia d’oro al Valor Civile, al fine di onorare partigiani e  martiri civili che persero la vita in quei giorni drammatici, accreditando, ancora di più, questo paese e la sua comunità come ambasciatori dell'antifascismo.

I fatti a cui si fa riferimento risalgono al 1994 ed, in particolare, ai giorni 19 e 28-29 giugno quando questo piccolo comune del pisano fu teatro di due episodi violenti da parte delle truppe tedesche che provocarono la morte di 56 persone tra civili e partigiani.

“Proprio perché credo fermamente nell’antifascismo e nell’importanza di tutelare e rinnovare i valori della Resistenza – conclude Nardini –, nell’atto ho chiesto anche che si valuti la possibilità di istituire un riconoscimento da destinarsi, come ulteriore segno di vicinanza istituzionale, a tutte le comunità toscane che sono state scenario di eccidi nazifascisti”.

La mozione, approvata questa mattina dall’aula del Consiglio regionale, è stata proposta da Alessandra Nardini e sottoscritta dai consiglieri pisani Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo e da Simone Bezzini, Stefano Baccelli e Ilaria Giovannetti.

Commercio e Centri Storici, ok a mozione di Baccelli (Pd): “Più poteri ai Comuni per disciplinare attività compatibili nelle città d’arte toscane”

Via libera dall’assemblea toscana alla mozione per la “disciplina delle attività commerciali ai fini della tutela e del decoro dei centri storici delle città d’arte della Toscana”.

Intervenire sulla normativa in materia dando maggiori poteri ai comuni per tutelare i centri storici delle città d’arte e contrastare il proliferare di attività commerciali in contraddizione con la loro bellezza. È ciò a cui impegna la Giunta regionale Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Ambiente e territorio, con la mozione “in merito alla disciplina delle attività commerciali ai fini della tutela e del decoro dei centri storici delle città d’arte toscane”, approvata dal Consiglio regionale della Toscana.

“Un tema su cui credo che la Regione debba intervenire con decisione per tutelare lo straordinario patrimonio che abbiamo in Toscana costituito dalle città d’arte, siano esse “patrimonio Unesco” o meno. – spiega Baccelli - Ritengo infatti necessario in questo senso  rafforzare il potere dei Comuni nella tutela dei tanti negozi storici e del tessuto artigianale e commerciale tradizionale, anche al fine di contrastare in modo efficace quelle attività che, per la loro bassa qualificazione, incidono in  modo negativo sull’immagine e sul decoro dei centri storici, penso a quella della mia Lucca. Per questo ho promosso questa mozione che affida alla giunta impegni precisi, ovvero in primis quello di mettere in atto ogni azione utile, anche di implementazione della normativa regionale, sia nella materia del commercio che in quella del governo del territorio, affinché i Comuni possano efficacemente disciplinare o contingentare l’apertura di attività in contrasto con le caratteristiche dei centri storici delle città d’arte della Toscana, anche per quelle non riconosciute come patrimonio Unesco, che comunque presentano particolare pregio ed interesse storico, artistico e architettonico”.

“Un anno fa, il Comune di Firenze ha emanato un apposito regolamento, con l’obiettivo di  tutelare il proprio centro storico, in quanto patrimonio mondiale Unesco, attraverso una serie di misure di lotta al degrado e più specificatamente contingentando l’apertura di nuove attività commerciali. – ha ripercorso Baccelli - Il Governo Renzi, con un Decreto legislativo dello scorso novembre è invece intervenuto sul Codice dei beni culturali e del paesaggio, rafforzando il potere dei Comuni di poter adottare deliberazioni, d'intesa con la Regione, per delimitare zone o aree aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui è vietato o subordinato ad autorizzazione l'esercizio di determinate attività non compatibili con le esigenze di tutela del patrimonio culturale. Anche il Codice del Commercio della Regione Toscana prevede disposizioni analoghe, per la valorizzazione cioè di aree di particolare interesse del territorio comunale”.

“Con questa mozione chiedo quindi di proseguire un percorso già intrapreso e portarlo avanti con azioni concrete per modificare la normativa in materia, spingendo sul rafforzamento del potere dei comuni nella tutela del tessuto artigianale e commerciale tradizionale a fronte di attività commerciali che per la loro bassa qualificazione incidono in modo negativo sull’immagine ed il decoro dei centri storici. Obiettivo cruciale è dare una mano ai sindaci che da tempo stanno provando a mantenere o restituire decoro a parti fondamentali dello loro città e molte volte si sentono limitati nella loro azione. Una questione che riguarda molto da vicino il centro storico di Lucca – conclude Baccelli – che pur se non classificato nel patrimonio Unesco, rappresenta una ricchezza inestimabile per la Toscana e non solo”.

Salvaguardia del lavoro nelle aziende oggetto di interdittiva antimafia, approvata mozione M5S

Approvata dal Consiglio regionale la mozione del Movimento 5 Stelle sulla salvaguardia del lavoro nelle aziende oggetto di interdittiva antimafia.

“Quando un’azienda prende un’interdittiva antimafia l’amministrazione pubblica può interrompere ogni rapporto contrattuale con questa, determinando un problema di stabilità economica all’azienda che però può avere al suo interno numerosi dipendenti inconsapevoli ed estranei agli eventuali reati contestati dalla magistratura, sulla base dei quali la Prefettura ha appunto emanato il provvedimento interdittivo. Tutelare questi lavoratori colpisce la criminalità organizzata togliendole il ricatto lavorativo. Siamo soddisfatti di aver ottenuto il voto unanime dell’aula sulla nostra proposta a riguardo: la Regione non lascerà soli questi lavoratori e organizzerà tavoli di concertazione su queste crisi particolari, puntando al mantenere in piedi l’azienda anche tramite l’amministrazione straordinaria” commenta Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S primo firmatario dell’atto.

“La stessa MGL di Viareggio, raggiunta da interdittiva antimafia, potrebbe beneficiare di questa miglioria toscana introdotta col nostro provvedimento. Auspichiamo che la giunta si attivi subito per l’attuazione dell’atto” conclude il vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio

 Tartufi, Bezzini (Pd): “Ai territorio il 90% dei proventi dei tesserini. Con le modifiche alla legge passo avanti importante”

Via libera dal Consiglio regionale alla modifica della legge regionale 50 del 1995 che disciplina la raccolta ed il commercio dei tartufi. L’assemblea  di Palazzo del Pegaso ha approvato la proposta di modifica all’articolo 25 presentata dal consigliere del Partito democratico Simone Bezzini insieme A Leonardo Marras, Lucia De Robertis, Antonio Mazzeo e  Andrea Pieroni

“Grazie a questo provvedimento – spiega il consigliere Bezzini- vengono riviste le disposizioni sull’utilizzo delle risorse che i cercatori di tartufi corrispondono alla Regione annualmente con il pagamento del tesserino abilitante alla ricerca, favorendo i territori”

Bezzini spiega che “la vecchia legge prevedeva che almeno il sessanta per cento dei proventi fosse destinato a sostenere progetti finalizzati alla tutela e alla conservazione del tartufo. Oggi aumentiamo le risorse – prosegue Bezzini-, imponendo che almeno il novanta per cento dei proventi dei tesserini vada a finanziare attività sul territorio. Inoltre, la legge estende anche alle aree del tartufo nero i benefici dei contributi, che possono essere richiesti, presentando specifici progetti, non più soltanto dalle amministrazioni comunali ma, come avveniva già in passato, anche dalle associazioni dei tartufai riconosciute dalla Regione”

Aziende confiscate alla mafia: no al ricatto lavorativo, approvata mozione

Promuovere e incentiare le azioni necessarie a sostegno del mantenimento dell’occupazione delle persone che lavorano nelle imprese oggetto di provvedimenti giudiziari o di interdittive antimafia anche attraverso accordi o intese con i Ministeri competenti e con le organizzazione sindacali, favorendo la continuità delle attività economiche. Questo l’impegno chiesto alla Giunta regionale nella mozione presentata in aula da Gabriele Bianchi (M5S) e votata a maggioranza.

Nell’atto si chiede, inoltre, come ha detto Bianchi “la possibilità di disporre, in queste imprese, una gestione straordinaria e temporanea con l’istituzione di un commissario prefettizio per tutelare i livelli occupazionali e l’erogazione di servizi a favore della collettività”.

Bianchi ha ricordato che in Toscana il totale delle aziende confiscate alla mafia e date in gestione ammonta a 44 unità, di cui 8 nel settore alberghiero e di ristorazione, 16 in quello finanziario e 16 nel commercio.

Sì all’atto a nome del gruppo Pd è stato espresso da Valentina Vadi. “Questa mozione – ha detto la consigliera regionale- mette insieme da un lato la lotta incessante dello Stato nei confronti delle organizzazioni malavitose anche con la confisca dei beni e dall’altro la tutela necessaria dei livelli occupazionali di chi in quei luoghi lavora”.

Voto favorevole anche dal gruppo Sì-Toscana a sinistra. “Il tema della salvaguardia dell’occupazione e della produttività di queste imprese – ha detto Tommaso Fattori – è un elemento centrale”. “Inoltre, - ha aggiunto il capogruppo – vanno incoraggiate le forme di autorecupero e autorganizzazione dei lavoratori”.

Bonifiche: mozione M5s chiede approfondimenti

Sarà attivato un percorso di approfondimento, nella commissione consiliare di competenza (Ambiente ndr), per tenere il polso della situazione in tema di interventi di bonifica su Sin (Siti di interesse nazionale) e Sir (Siti di interesse regionale). Questo il cuore della mozione presentata dal Movimento 5 stelle, primo firmatario Giacomo Giannarelli, approvata dal Consiglio toscano.

Il testo è stato emendato su richiesta del presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), per eliminare la richiesta, contenuta nella mozione iscritta agli atti, di istituire un osservatorio regionale, considerato ridondante, e per una relazione semestrale al posto di un incontro al mese.

Le richieste di modifica di Baccelli sono state accolte da Giannarelli vicepresidente della commissione Ambiente, per “senso di responsabilità”. “L’alternativa – ha detto – sarebbe veder respinto il nostro atto”.

Distretti tecnologici: bandi e indicatori di performance, approvata mozione

Il Consiglio regionale impegna la Giunta, per i futuri bandi, a valutare una modifica alle modalità di computo degli indicatori di performance nei distretti tecnologici, che non siano penalizzanti per alcune aziende. In particolare, la Giunta dovrà valutare, per alcuni distretti specifici, come rendere valutabili, ai fini del raggiungimento degli indicatori, l’attività di intermediazione per la stipula di accordi o la prestazione di servizi qualificati, che sono sostenute dal gestore del distretto e sono rivolte alle imprese facenti parte del soggetto gestore stesso.

E’ quanto prevede una mozione presentata da Massimo Baldi (Pd) ed approvata dall’aula. Nel testo si sottolinea che nel bando per il sostegno allo sviluppo dei distretti tecnologici 2016, tutta l’attività di ricerca e sviluppo, ad esempio, che i soggetti gestori fanno fra loro, non può essere rendicontata o computata. Una scelta che, a suo giudizio, ha una propria logica, ma che in alcuni distretti specifici, come quello ferroviario, determina conseguenze  molto negative, per cui imprese di grande eccellenza vedono la loro attività inibita e penalizzata.

Diritti umani: Turchia, mozione chiede riattivazione Convenzione europea

“Attivarsi, nei confronti di Governo e Parlamento affinché, tramite le istituzioni europee e internazionali, possa essere intrapresa ogni iniziativa utile finalizzata a perseguire una effettiva garanzia dei principi di libertà e democrazia, e il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali dello stato di diritto”. Questo il dispositivo contenuto nella mozione presentata dal Gruppo Pd in Consiglio regionale, primo firmatario Stefano Baccelli, approvato dall’Aula nel corso della seduta di oggi, mercoledì 28 giugno.

Nel testo si auspica inoltre che la Turchia “proceda a riattivare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) per una efficace protezione degli stessi diritti fondamentali”.

In sede di dichiarazione di voto Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra) ha parlato di atto “opportuno” e di “tolleranza zero per la violazione dei diritti umani”.

“Sosterremo sempre la tutela dei diritti e della democrazia” ha detto Marco Casucci (Lega Nord). “Tuttavia troviamo questo atto inutile e non sufficiente” ha spiegato motivando il voto di astensione.

D’accordo con i contenuti e lo spirito della mozione, perché “mantiene impegni per la tutela dei diritti umani”, si è dichiarata Serena Spinelli (Art.1 – Mdp)

Cooperative sociali: promuovere affidamenti da enti locali, approvata mozione

Assegnare alla cooperazione sociale un ruolo sempre più importante nell’attuale modello di welfare e sensibilizzare gli enti locali sulla facoltà di stipulare convenzioni con cooperative sociali di tipo B. Questo l’obiettivo della mozione, presentata in aula da Andrea Pieroni (Pd), primo firmatario e sottoscritta dai consiglieri regionali del partito democratico Antonio Mazzeo, Leonardo Marras, Giacomo Bugliani e Simone Bezzini. La mozione è passata a maggioranza con il voto contrario di Lega nord.

Nell’atto – come spiegato da Pieroni – si impegna la Giunta regionale a “rafforzare tutte le iniziative istituzionali volte alla conoscenza da parte degli enti locali dei benefici derivanti dalla possibilità di dedicare la riserva di un determinato valore economico sugli appalti da assegnare alla cooperazione sociale di tipo B”.

Pieroni ha ricordato che la cooperazione sociale è radicata nel territorio e “rappresenta non solo un grande valore sociale ma anche occupazionale ed economico. Stiamo parlando di 12mila cooperative con un fatturato che supera i 12miliardi di euro e un sistema economico che occupa 300mila lavoratori”.

Condivisione all’atto è stata espressa da Serena Spinelli (Art.1-Mdp). “Il lavoro – ha detto la consigliera regionale – è uno strumento straordinario di autonomia e di inclusione sociale”.

Voto favorevole per il gruppo Sì-Toscana a sinistra è stato espresso da Paolo Sarti.

Sì anche dal Movimento 5 Stelle. “Unica riserva – ha detto Andrea Quartini – credo valga la pena un lavoro di approfondimento in commissione con un’audizione dei referenti delle cooperative di tipo B”.

Cooperative sociali: "Estendere il protocollo d'intesa regionale a tutto il territorio toscano"

Le cooperative sociali svolgono una funzione importante in Toscana, favoriscono l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e costituiscono una realtà economica di assoluto rilievo. La Regione Toscana ha recentemente siglato un Protocollo d’intesa con le principali centrali della cooperazione, che prevede la riserva di un determinato valore economico sugli appalti da assegnare alla cooperazione sociale di tipo B. Nel caso di Estar, si tratta dell’8% del valore degli appalti. Sono questi gli spunti che hanno portato il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd) a chiedere, con un’apposita mozione approvata oggi in aula, di far conoscere a tutti gli enti locali, ma anche agli enti pubblici economici e alle società di capitale a partecipazione pubblica, il protocollo toscano con l’obiettivo di assegnare alla cooperazione sociale un ruolo sempre più importante nell’attuale modello di welfare.

"Le cosiddette cooperative di tipo B – ha spiegato Pieroni presentando la mozione in aula - sono considerate, anche da una legge dello Stato, uno strumento privilegiato per favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e contribuire ad una piena integrazione sociale delle persone in difficoltà. Si tratta di una realtà molto significativa, non solo per la funzione sociale, ma anche perché parliamo di un sistema economico che occupa 300mila lavoratori in Italia e che, in questi anni di dura crisi, mentre altri licenziavano, ha continuato ad assumere.

La Regione Toscana da circa 20 anni è dotata di una normativa diretta a valorizzare il ruolo della cooperazione sociale, una legge che forse dovrà essere rivista per renderla più efficace anche alla luce della recente normativa nazionale sul terzo settore. La lodevole iniziativa del Protocollo d'intesa con ESTAR, Federsolidarietà - Confcooperative Toscana, Legacoopsociali - Legacoop Toscana e Associazione Generale Cooperative Italiane (A.G.C.I.) Toscana, recentemente siglato dalla Regione, per promuovere i rapporti tra le istituzioni pubbliche e la cooperazione sociale di tipo B, costituisce un utile riferimento per promuovere i rapporti tra queste, le parti sociali e le cooperazione sociale di tipo B.

Oggi, pur in presenza di uno sforzo da parte delle amministrazioni pubbliche per “favorire” questo tipo di soggetto socioeconomico, siamo in presenza di un quadro normativo ancora incerto che induce a volte a rigidità applicative, costituendo di fatto una limitazione per quelle istituzioni che vogliono far ricorso alle cooperative di tipo B. Ecco – ha concluso Pieroni – l’obiettivo è che il governo regionale dia ora impulso agli enti pubblici per sostenere ulteriormente lo sviluppo di un segmento della cooperazione importante per la realizzazione di un modello economico socialmente responsabile, in grado di conciliare la crescita con l’inclusione e l’integrazione".

Maestri di sci: accesso per tutti ai voucher formativi

La Giunta deve intensificare la concertazione già avviata con il Collegio regionale dei maestri di sci sulle problematiche del settore e deve sostenere con risorse proprie la formazione professionale di queste figure, superando le attuali limitazioni legate alla tipologia di inquadramento contrattuale per la concessione dei voucher formativi.

Lo prevede una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, illustrata in aula dal primo firmatario, Massimo Baldi (Pd). In Toscana risultano iscritti alll’Albo professionale oltre 300 maestri di sci, che operano prevalentemente con prestazioni di lavoro autonomo o in associazioni professionali. Tutti devono frequentare corsi di aggiornamento obbligatori per restare iscritti negli albi, ma l’ultimo avviso pubblico per la concessione di vocher formativi del gennaio scorso limitava l’accesso a chi è titolare di contratti a tempo indeterminato o determinato, part time, lavoro intermittente, co.co.co., soci di cooperative e apprendistato.

“La neve sulle nostre montagne negli ultimi anni è presente per quaranta giorni l’anno – ha osservato Roberto Salvini (Lega Nord), annunciando voto negativo – Si rischia di mantenere in vita un settore per il quale manca la materia prima. E’ solo assistenzialismo”.

Voto favorevole è stato invece dichiarato da Irene Galletti (M5S), perché la mozione punta a parificare le condizioni di accesso ai voucher formativi ad una categoria intera, non escluderne una fascia, per certi versi la più penalizzata.

Ex Lucchini: approvata mozione per intervenire con urgenza

Il consigliere Tommaso Fattori, Sì Toscana a Sinistra, ha presentato e illustrato la mozione sulla vicenda della ex Lucchini e sulla necessità di intervenire con urgenza, a ridosso dell’incontro (a fine giugno) presso il Mise tra commissario straordinario Piero Nardi e vertici Cevital.

Il testo descrive la grave situazione in cui continua a trovarsi l’azienda di Piombino con la gestione Aferpi del gruppo Cevital, “sia per quanto concerne la continuità produttiva del sito che per il mantenimento dei livelli occupazionali”.

Nel dibattito sono intervenuti il consigliere M5S Gabriele Bianchi, e il consigliere Gianni Anselmi, Pd,  presidente della commissione sviluppo economico. Da entrambi sono venute proposte di emendamento che hanno dato luogo al testo poi votato all’unanimità dall’aula.  

La mozione impegna così il presidente della Giunta, Enrico Rossi, a continuare a promuovere per quanto di propria competenza la continuità produttiva degli impianti esistenti e il prolungamento delle tutele occupazionali e salariali per i lavoratori Aferpi e Piombino Logic. A sostenere, nel tavolo per i lavoratori degli appalti, il rispetto dell’accordo di programma firmato a suo tempo con garanzie certe e controllabili nei tre settori: siderurgico, logistico e agroindustriale. Ad attivare i processi di bonifica del territorio, il potenziamento di infrastrutture (viarie, ferroviarie e portuali) e la diversificazione economica.

Accogliendo la proposta avanzata dallo stesso Anselmi la mozione impegna quindi, anziché alla convocazione del Consiglio regionale come inizialmente proposto, “a convocare quanto prima, considerata la gravità della situazione, una seduta della seconda commissione dedicata alla vicenda delle ex acciaierie Lucchini, in particolare agli sbocchi occupazionali ed alle strategie industriali del gruppo”.

Memoria: medaglia d’oro al valor civile a Guardistallo (Pisa)

Diffondere e tutelare la memoria. “Nasce da questo anche la volontà – ha spiegato Alessandra Nardini (Pd), illustrando mozione di cui è prima firmataria- di sostenere la richiesta della medaglia d’oro al valor civile per il comune di Guardistallo (Pisa)”. L’atto è stato approvato a maggioranza.

Nardini ha ricordato che il comune di Guardistallo ha avuto il conferimento

della medaglia di bronzo al valore militare e al merito civile nel 1996 e 1997 come centro della resistenza e come teatro di violenti rappresaglie naziste.

Nel 2014 l’amministrazione ha avviato la procedura per l’assegnazione della medaglia d’oro al valor civile in relazione alla strage nazista del 19 e 29 giugno 1944 a danno di partigiani e civili. “Crediamo – ha aggiunto Nardini – che conservare la memoria delle stagi nazifasciste sia importante per tramandare i valori di libertà e pace”.

Nella mozione si impegna la Giunta regionale anche a “valutare la possibilità di istituire un riconoscimento come segno di vicinanza istituzionale a quelle comunità che furono teatro di eccidi nazifascisti”.

Voto favorevole è stato espresso da Tommaso Fattori (Sì), Serena Spinelli (Art.1-Mdp) e Antonio Mazzeo (Pd).

Economia: lobbing per il made in Italy

Come costruire competitività e soluzioni per ’internazionalizzazione: il lobbing per il Made in Italy” è il titolo del seminario in programma giovedì prossimo, 29 giugno, alle 17 nella sala delle Collezioni di palazzo Bastogi a Firenze (via Cavour, 18). I saluti sono affidati al presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani.

Seguiranno gli interventi di Ilaria Bugetti vicepresidente segretario della commissione Sviluppo economico; Agostino Apolito vice presidente Confindustria Firenze con delega all’internalizzazione; Simone Ferri Graziani presidente federazione Coldiretti Livorno; Silvia Mariani Founder & CEO Making Business Happen; Giuseppe Mazzei presidente dell’associazione ‘Il Chiostro’; Franco Vichi direttore generale Cna Metropolitana.

Saranno inoltre presenti consulenti professionisti e rappresentanti di aziende e consorzi

 

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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