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La comunità Rom: "False le accuse contro Djula Ahmetovic"

La Polizia Tributaria su proposta avanzata, quale misura di prevenzione patrimoniale, su conforme richiesta dei Pubblici Ministeri Antonio Sangermano e Lorenzo Gestri, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Prato Giuseppe Nicolosi, ha disposto accertamenti su delle operazioni bancarie classificate come "sospette" dalla Banca d'Italia ed inviate al reparto pratese della Guardia di Finanza, dal Nucleo speciale Polizia Tributaria di Roma.

Il Tribunale di Prato ha emesso un decreto di sequestro, finalizzato alla confisca dei beni appartenenti a Djula Ahmetovic, 71 anni, un'anziana Rom di origine bosniaca, da quaranta anni residente nella seconda città della Regione Toscana. Djula è innocente e lo proverà a Giudici e Pm.

La accuse contro l'anziana Romnì sono false: unico bene posseduto è una pensione di invalidità, pagata dall'INPS, ovvero la cifra mensile di 460 euro. Una somma annuale di quasi 5.520 euro, versati su un normalissimo libretto postale. In Italia, la soglia di povertà inizia quando i propri redditi sono inferiori alla cifra di 11.550 euro annui.

La cifra complessiva sequestrata a Djula Ahmetovic è di circa 25.000 euro, denaro che l'anziana donna stava mettendo da parte, euro dopo euro, per aiutare la sua famiglia, fratelli e sorelle poverissimi rimasti in Bosnia e per pagare il proprio funerale, come molti anziani italiani fanno.

Djula ha ricevuto un alloggio temporaneo dal Comune di Prato poco tempo fa, dopo decenni vissuti dentro una roulotte parcheggiata nei giardini pubblici di Viale Marconi. Gli alloggi temporanei sono riservati ai poveri: l'anziana donna non ha violato alcuna legge, è povera.

Pochi giorni fa, l'11 giugno 2017, la donna ha adottato un piccolo cucciolo di razza canina, "Sabina". Djula vivendo da sola, da tempo desiderava avere compagnia. Realtà vuole che "Sabina" sia la figlia di "Eva", un cane sgomberato insieme al suo padrone Claudio Lombardi ed a 9 cuccioli partoriti il 5 maggio 2017 all'interno della Casa della pace ed Accoglienza di Pontassieve (Fi).

Lo sgombero della Casa della Pace è avvenuto il 22 maggio. Da quel giorno, Marcello Zuinisi legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom (ANR) ha cominciato uno sciopero della fame ed un presidio davanti al Comune di Pontassieve (autorizzato dalla Questura di Firenze) per protestare contro l'illegittimità dello sfratto e per chiedere il rispetto degli Accordi Quadro Europei e della conseguente Strategia Nazionale di Inclusione di Rom, Sinti e Caminanti. 

ANR si è rivolta da tempo all' ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, denunciando gravi mancanze, frodi, falsi in atti pubblici. Lo stesso Governo di Paolo Gentiloni ne è formalmente coinvolto. L’Unione Europea ha inviato all’Italia la somma di euro 2.146.000 (PON Metro e PON Inclusione 2014 – 2020) per garantire inclusione sociale di senza fissa dimora e RSC. Il denaro è sparito ed i progetti di inclusione non esistono.

Per questo, chiediamo alla Magistratura inquirente indagini a 360° al fine di ripristinare lo Stato di Diritto. Chi viola la legge deve essere perseguito e la legge è uguale per tutti senza distinsioni.

Fonte: Associazione Nazione Rom

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