Mps, il processo d'appello legato ai derivati Alexandria ha avuto inizio quest'oggi, venerdì 23 giugno. Presenti l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex dg Antonio Vigni e l'ex responsabile dell'area Finanza Gianluca Baldassarri. Il primo è stato condannato in primo grado per concorso in ostacolo alla vigilanza a tre anni e sei mesi di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, assieme agli altri due.
I nuovi documenti acquisiti, tra cui il 'Deed of Amendment', sono stati chiesta dalle difese di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri nel corso dell'udienza del processo d'appello agli ex vertici di Mps condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione e 5 anni di interdizione.
Dopo oltre 6 ore di esposizione della sentenza di primo grado e dei motivi d'appello, i giudici (presidente Maria Luisa Romagnoli) hanno deciso di ritirarsi per decidere su questa richiesta, sulla quale c'è la ferma opposizione della procura generale.
Per l'avvocato Padovani, difensore di Mussari, il processo "ha sofferto di una grave allergia alle prove al tribunale di Siena, non vorremmo che questa allergia proseguisse anche oggi". Oltre all'integrazione del contratto sono stati anche chiesti nuovi documenti e la rinnovazione del dibattimento.
La difesa è riuscita a vedere accolta la richiesta di acquisizione di una nuova documentazione, dopo un'ora di Camera di consiglio. Il 'Deed of Amendment' sarà tradotto dall'inglese: il documento è l'integrazione del contratto che potrebbe dimostrare che il Mandate Agreement stipulato da Mps con Nomura fosse in realtà conosciuto all'interno della Banca. Perciò nessuno degli imputati lo avrebbequindi occultato. L'affidamento della traduzione sarà affidata il 29 giugno a un perito. Per l'appello si dovrà attendere autunno inoltrato.
Giuseppe Mussari, durante le sei ore di lettura della sentenza di primo grado e dei motivi per l'appello, si è alzato solo un paio di volte, assicurandosi di essere al riparo da fotografi e cameraman. Qualche saluto ai giornalisti, con cortesia, senza però commentare le decisioni. Mussari e Baldassarri sono stati sempre vicini ma non allo stesso tavolo, senza scambiarsi una parola secondo quanto osservato dai giornalisti presenti.