L'anticiclone africano non intende mollare la presa e nei prossimi giorni amplierà il suo dominio rafforzandosi ulteriormente sulla nostra penisola, apportando un netto rialzo delle temperature e di pari passo anche del tasso di umidità presente nell'aria.
Scendiamo nel dettaglio, con il quadro barico della settimana appena iniziata, e l'anticiclone in risalita verso la penisola Iberica e la Francia, spinto da un fronte instabile che dall'oceano Atlantico andrà posizionarsi di fronte alla penisola Iberica, creando successivamente, soprattutto a partire da giovedì, un'ulteriore aumento dei geopotenziali e delle temperature in quota. Per fare un esempio concreto, passeremo da una +14 a hpa ad una + 20 costante, con ripercussioni sui valori effettivi al suolo, che andranno a posizionarsi tra i 33-34 C° dei prossimi due giorni, fino ai 35-36 C° nelle zone interne verso la fine della settimana.
Un vero e proprio forno, che a partire sopratutto da giovedì, ci metterà di fronte a nottate molto afose, con le temperature minime oltre media di circa 6-7 C°, ed solo una lieve ventilazione sud-occidentale che renderà difficile anche conciliarsi con il sonno. L'apice di questa nuova ondata di calore, e che non è deleterio definire un forma di maltempo anticiclonico, verrà raggiunta nella giornata di lunedì prossimo, quando localmente, si potranno registrare valori tra i 37 ed 38 C° di massima, che appaiati alla forte percentuale del tasso di umidità, ci porteranno attorno ai 41-42 C° percepiti.
Per un primo cenno di cambiamento, come i modelli da giorni segnalano, dovremo attendere gli ultimi giorni del mese, quando un nucleo di aria più fresca, proveniente da una perturbazione stazionante fra il Regno Unito e l'Islanda sfiorerà anche le regioni centro-settentrionali. Se i vari tasselli andranno al loro posto, dubbio legittimo vista l'enorme distanza che si separa dall'evento, le temperature caleranno temporaneamente anche di 6-7 C°, e non si potranno escludere precipitazioni anche di tipo temporalesco violente, considerando la tanta energia presente in atmosfera dopo quasi un mese di alta pressione.
A conti fatti possiamo comunque escludere che si tratterà di un vero e proprio break stagionale, anche perchè i modelli a lungo range evolvono emissione dopo emissione, verso un veloce ricompattamento del quadro barico preesistente, senza dare speranze in un più prolungato asset instabile che si rivelerebbe salvifico per la feroce siccità che ci sta attanagliando.