“Istituire una sessione europea annuale del Consiglio regionale della Toscana”. E’ questo l’obiettivo di una proposta di risoluzione che sarà all’ordine del giorno dell’aula la prossima settimana avanzata dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci e sottoscritta anche dal capogruppo Leonardo Marras e altri consiglieri Pd.
«Può sembrare una cosa da addetti ai lavori, ma non è così – spiega Meucci – perché occorre prendere consapevolezza del fatto che le Regioni sono depositarie di circa l’80% dell’attuazione delle politiche dell’Unione europea. Ad oggi, pur svolgendo da anni un ruolo di primissimo piano nell’ambito delle politiche Ue, anche grazie all’azione del presidente della giunta, la Toscana non si è dotata ancora di questo strumento, previsto anche dal Trattato di Lisbona e che sarebbe davvero utile per esprimere pareri preventivi sulle norme europee e offrire la possibilità di partecipare alla formazione del diritto. Anche considerando la grande rilevanza della regolamentazione europea, che incide su gran parte delle potestà regionali, appare fondamentale per la Regione partecipare attivamente alla formazione del diritto europeo, contribuendo in tal modo alla creazione del quadro normativo, prima ancora che alla sua ricezione. Tradotto: non possiamo lamentarci a posteriori se alcune decisioni dell’Ue finiscono, ad esempio, per danneggiare alcune produzioni di qualità della nostra regione o non tengono nella dovuta considerazioni talune peculiarità».
Ma come si svolgerebbe praticamente questa sessione europea del Consiglio regionale?
«Innanzitutto – chiarisce Meucci – bisognerà modificare il regolamento interno del Consiglio e, nel tempo stesso, aggiornare la legge regionale del 2009 che disciplina le attività europee e di rilievo internazionale della Regione Toscana. A questo punto la sessione europea, secondo la mia proposta, dovrebbe avere cadenza annuale, da tenersi entro il mese di aprile, in modo da creare un luogo istituzionale di confronto tra Giunta e Consiglio, dove sono rappresentate tutte le forze politiche, finalizzato alla definizione della posizione unitaria della Regione Toscana sulle diverse tematiche europee e funzionale a dare concreta attuazione alle attività inerenti la partecipazione della Regione a tutte le fasi della formazione del diritto europeo.
E’ chiaro che questo significherà dare più peso all’attuale commissione per le politiche europee. Per questo – conclude la consigliera – penso che il suo ruolo debba essere rafforzato, qualificandola come commissione permanente e assegnandole un compito centrale nella procedura in cui si articolerà la sessione europea».
Il plauso di Danti
La proposta di Elisabetta Meucci e del gruppo PD in Consiglio Regionale di istituire ogni anno una speciale “sessione europea” raccoglie il plauso dell’eurodeputato fiorentino Nicola Danti (PD).
«Accolgo e rilancio con piacere l’idea di istituire una sessione europea annuale del Consiglio regionale della Toscana. Precisa Danti: «Più volte in questi tre anni di lavoro al Parlamento europeo ci siamo trovati a discutere su temi strettamente legati alla dimensione locale e regionale in particolare. È vero infatti che le Regioni sono depositarie di una gran parte delle politiche UE, e pertanto è auspicabile un loro maggiore coinvolgimento anche nella fase ascendente del diritto comunitario». «Come ex consigliere regionale – conclude – non posso che concordare anche sulla necessità di potenziare lo strumento della commissione per le politiche europee».