Presentazione del libro scritto da Paola Giusti, residente a Montespertoli, martedì 20 giugno 2017, alle ore 16.30, a Firenze, nella Sala Conferenze della Biblioteca delle Oblate, in via dell'Oriuolo, 24. L'autrice sarà intervistata da Giovanna M. Carli, nota critica d'arte ed esperta in comunicazione, giornalista. Parteciperanno Sara Funaro, assessora Welfare e sanità, Accoglienza e integrazione, Pari opportunità, Casa, del Comune di Firenze e Ilaria Bucchioni, attrice e regista, che leggerà alcuni estratti da questo libro che s'intitola "Io, vivace invalida senza frontiere" edito da Zona contemporanea nel 2013.
All'età di sedici anni a Paola, viene diagnosticato un handicap motorio permanente. "...ma io ho condotto - esclama l'autrice - una vita normale, anzi, speciale". Vero. Ha scritto tutto in questa autobiografia che ha vinto due coppe di primo premio in Concorsi letterari internazionali e altri riconoscimenti importanti. Paola ha vissuto una vita straordinaria, non solo perché ha molto viaggiato, ma perché lo ha fatto da sola, una donna sola, quando era molto difficile sapersi destreggiare tra una mentalità non proprio aperta all'indipendenza femminile - oggi l'autrice ha 73 anni - e un handicap motorio, malgrado il quale ha raggiunto ben quattro continenti con una diagnosi di meningomielite che, come spiega lei stessa, "è a metà tra la meningite e la poliomielite".
Questa donna bella, solare e fuori dal comune, perché la sua vivacità e il suo acume, ne fanno una persona dal carisma particolare, avrebbe potuto piangersi addosso e, invece, è stata in grado, addirittura, di essere d'aiuto agli altri e di poter fare della sua vita una giostra caleidoscopica e colorata. Vita complicata la sua, ma Paola è di quelle persone che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, ottima marcia in più in ogni occasione. E lei a cui era stata negata per diagnosi, o così sembrava, la possibilità di usare a proprio piacimento le gambe, con rammarico, infatti, rammenta: "mi piaceva ballare, correre, fare atletica leggera...", non ha rinunciato a girare il mondo, né a vivere una vita alla grande. Un'esistenza vissuta senza risparmiarsi né per sé né per gli altri.
