In occasione della edizione #92 di Pitti Immagine Uomo, Polimoda presenta al mondo della moda 19 giovani talenti emergenti con la sfilata Tell Me About You / Polimoda Fashion Show 2017. Sono presentate le migliori collezioni menswear e womenswear degli studenti dell’ultimo anno del corso Undergraduate in Fashion Design. L’evento celebra la conclusione di un percorso di studi durato quattro anni e costituisce la presentazione ufficiale dei giovani designer a un pubblico selezionato di fashion insider, tra giornalisti, aziende e professionisti del settore.
Un panel composto da alcuni dei nomi più influenti della moda internazionale è chiamato a giudicare le collezioni e decretare The Best Collection for 2017. In giuria Christiane Arp (Editor-in chief, Vogue Germany), Simone Cipriani (Head and Founder, Ethical Fashion Initiative), Fabrizio Fabbro (Senior Vice President of Creative Operations, Burberry), David Fischer (Founder and CEO, Highsnobiety), Simonetta Gianfelici (Fashion Consultant and Talent Scout), Sara Kozlowski (Director of Education & Professional Development, CFDA), Hirofumi Kurino (Co-Founder & Senior Adviser for Creative Direction, United Arrows), Linda Loppa (Advisor for Strategy and Vision, Polimoda), Michel Maffesoli (Sociologist and Emeritus Professor, La Sorbonne), Sara Maino (Senior Editor, Vogue Italia and Head of Vogue Talents), Kanya Miki (Associate Professor of the Faculty of Fashion Science, Bunka Fashion College), Diane Pernet (Founder, ASVOFF), Gioconda Rafanelli and August Kaciuruba (Photographers and Founders, Gioconda & August), Etienne Russo (Founder, Villa Eugénie), Francois Schweitzer (General Manager and Head of Business Development, Chalhoub Group Retail), Akiko Shinoda (Director of International Affairs, Japanese Fashion Week), Riccardo Vannetti (Tutorship Director, Pitti Immagine) e Danilo Venturi (Director, Polimoda).
Per l’occasione Villa Favard, sede dell’istituto nel cuore di Firenze, si presenta in una veste completamente inedita, con le sue sale ottocentesche reinterpretate in giochi di luci, contrasti e videoproiezioni, con la regia del casting director di fama mondiale Piergiorgio Del Moro e il sound design curato da Kim Ann Foxman, eclettica artista dell’elettronica underground, divenuta un’icona di stile dopo il successo planetario con gli Hercules and Love Affair.
Gli studenti Claudia Genco, Yunjin Cho, Sofia Mollberg, Shania Matthews, Federico Cina, Xi Luo, Fabio Bigondi, Elizaveta Burtseva, Ilaria Tosti, Daisy Ramer, Margherita Banti, Mirco Arena, Olga Vasyukova, Maximiliano Ruelas, Miranda Hochkoeppler, Lai Shu Lin, Max Anish Gowriah, Ning Yang e Peirong Jiang presentano una collezione di otto outfit, sintesi ultima di una raggiunta maturità creativa che sancisce il passaggio da studenti a designer e il primo effettivo ingresso nel mondo della moda.
Tell Me About You è il filo conduttore che lega le collezioni: un forte bisogno di espressione di un’identità, slegata da stereotipi di genere, provenienza geografica o appartenenza sociale, fusa come un esoscheletro con la personalità di chi indossa gli abiti. Moda in quanto manifestazione dell’io, racconto di una storia personale e soggettiva che si mette in relazione con l’altro, svelandosi e al contempo aprendosi a un dialogo con l’interlocutore.
“Al di là delle classificazioni e degli stereotipi sociali, in fondo resta sempre l'essere umano. Tell Me About You induce gli studenti a fare esattamente questo: manifestare chi sono attraverso le loro creazioni, agli altri come a se stessi. Abiti che diventano strumenti per comunicare un’identità, per instaurare un dialogo silenzioso e dar inizio ad una storia.” Danilo Venturi, Direttore di Polimoda
L’evento è realizzato con il supporto di: Vogue Talents, Not Just A Label, Olfattorio e CLASS Hair Salon Academy Style.
Le collezioni
1 Claudia Genco – Light Emotions
menswear
Giochi di luce che parlano di emozioni genuine, la purezza del bianco che profuma di buono, il gioco di vedo-non-vedo che filtra attraverso una veneziana. Nella collezione di Claudia le candide silhouette dalle linee slanciate sono interrotte da elementi che richiamano una serena quotidianità, con capispalla resi impalpabili da tessuti tecnici in pvc e organza abbinati a maglieria in filo di polipropilene.
2 Yunjin Cho - Under the Skin
womenswear
Questa collezione immagina la pelle umana come se fosse un indumento - qualcosa da indossare, come facciamo con i vestiti ogni mattina. La pelle sarebbe allora usata per esprimere l'umore, lo stile e la personalità del protagonista di una storia soggettiva. La complessità dei colori della pelle, dipinti a mano e infeltriti su rappresentazioni classiche di abiti sartoriali, contrasta con la geometrica semplicità degli elementi bidimensionali.
3 Sofia Mollberg - Mensch
menswear
Cos’è alla fine l’uomo: l'integrità dell'essere umano, Mensch, o fisicità e forza? Guardando agli stereotipi dell’abbigliamento maschile e della virilità, Sofia ha utilizzato le lenti della cultura americana, dei geek e dei jocks, per porre questa domanda. Forme modellate e spezzate riflettono le aspettative fisiche di dionisiaci adolescenti, ideali deviati di identità dentro capi troppo grandi o troppo stretti.
4 Shania Matthews – Children Should Be Seen and Not Heard
womenswear
L'infanzia della madre di Shania in Irlanda non è stata semplice, nonostante le foto nei campi punteggiati di fiori attorno alla casa di famiglia. È stato un momento terribile nella storia britannica e irlandese, che ha fatto riflettere Shania sull’incoerenza delle immagini, su come il colore possa trasformare le cose. Cocci di porcellana ricomposti come puzzle sulla maglieria dai colori vivaci, vecchi pezzi di arazzi usati con applicazioni e ricami, come innocenti ritagli di un passato politicamente difficile.
5 Federico Cina – Vacuum
menswear
Corpi magri dalle forme emaciate della Chav generation indossano capi in pelle con tagli e volumi che ne esasperano l’anatomia, in un soffocante effetto sottovuoto. Fragili e forti allo stesso tempo, di una mascolinità mai messa in discussione, nonostante il profilo delle ossa che preme contro i tessuti. La pelle bianca incornicia toni pastello cipria, lilla e azzurro, in un messaggio di speranza e opportunità di rivincita.
6 Xi Luo – Break the Niceness
womenswear
Xi presenta un mondo più bello e più incerto che mai, con forti paralleli con l’epoca vittoriana. Le stampe di antichi tessuti sono state ridisegnate con l’impressionismo di Monet, e le silhouette riflettono frammenti della loro origine vittoriana. Capi e dettagli di stampe fioriscono con ottimismo, senza sapere veramente cosa sta per accadere.
7 Ilaria Tosti – This Charming Man
menswear
La collezione di Ilaria parla di re-design, rinascita e passione per il vintage, in una riattualizzazione dello stile curato ed elegante di giovani londinesi negli anni ’60-’70: giacche sartoriali con tagli che ne rivelano la struttura, la silhouette del parka rivisitata in maglieria e camicie, classico gessato, pelle e denim in bianco, nero e grigio, con ricami e applicazioni di collage floreali a simboleggiare la rinascita.
8 Elizaveta Burtseva – Hide
womenswear
Una collezione dalla femminilità delicata, confortevole, per una donna che si vuole sentire a proprio agio. Abiti lunghi dalle linee scivolate e statuarie, tute in pizzo, vestaglie ricamate e lingerie rimandano alla sensualità della donna degli anni ’40. Femminili anche i materiali, dal tulle al satin, dal pizzo all’organza, nei toni neutri del rosa carne e del marrone-bordeaux, abbinati a maglieria riciclata e destrutturata.
9 Fabio Bigondi – Sons of Guns
menswear
Come nelle immagini oniriche di Richard Ross, la collezione di Fabio gioca sul contrasto tra realtà e illusione per dare un provocatorio messaggio antiviolenza sul mondo delle armi. Volti coperti in maglia sintetica, accessori esasperati e colori che virano dai toni mimetici a glitterati rossi, viola e fucsia, contrastano con i capi iconici del guardaroba militare fatto di lacci, parka e anorak, in una ridicolizzazione della virilità delle armi.
10 Daisy Ramer – Suck Real
womenswear
La collezione di Daisy parla di eccessi, ribellione e indipendenza, con l’ironia e la capacità di non prendersi troppo sul serio degli scouser di Liverpool, in contrapposizione con la vecchia Inghilterra. T-shirt destrutturate, frange e tagli, drappeggi dai grandi volumi, colli marie-antoniette, maglioni riciclati e ristrutturati. I materiali spaziano dal tulle al jersey di cotone, dalla maglia riciclata all’acetato di felpe e bomber, in bianco, fucsia, verde tiffany e arancio.
11 Margherita Banti – What’s Wrong With Me?
womenswear
La collezione di Margherita affronta con ironia il tema dell’insoddisfazione del proprio corpo, stravolgendo il prototipo estetico contemporaneo. Grazie a capi 100% in pelle nella palette dei nude di diverse sfumature etniche, dal cipria al testa di moro, con elementi in piumino e maglieria, le modelle indossano panni e fisicità di una donna sexy e sicura di sé, dalle forme iper-femminili.
12 Mirco Arena – Deal With Divinity
menswear
Mirco riprende il mito del Narciso e di una divinità bellissima e crudele, nella continua ricerca di una perfezione irraggiungibile. Reinterpretazione degli elementi stilistici degli stereotipi maschili per eccellenza, dal chiodo al trench, dal cappotto al bomber, dall’armatura al pantalone da completo a vita alta, la collezione accentua le parti sensuali del corpo e gioca con nudità e trasparenze. Applicazioni e ricami in pelle e swarovski completano i look mitologici in nero e argento.
13 Olga Vasyukova – No Sex in The USSR
Al di là delle rappresentazioni ormai comuni e unidimensionali della sua cultura, Olga racconta la sua infanzia, quando la sua famiglia doveva mettersi in fila per i beni quotidiani e l'unica cosa che la maggior parte dei bambini poteva acquistare era il latte, ma anche il momento più divertente della sua vita! È in quelle code che incontrava gli amici, giocava, e dove si sono formati i suoi ricordi più cari. Spalle in Tetra pack e nylon riscaldano la sua anima, nonostante la dura realtà della Perestroika.
14 Maximiliano Ruelas – Juchitàn de Las Mujeres
menswear
Quando la Spagna colonizzò il Messico, alcuni elementi della cultura tradizionale furono preservati, alcuni adattati e altri trasformati dalla nuova dottrina religiosa. Con una visione postcoloniale, Maximiliano ha utilizzato capi plissettati a mano, ricamati e simil-huipile della tradizione messicana, e grandi abiti foderati in tulle come fantasmi della cultura. Maschere dai volti bianchi, ancora usate nella danza tradizionale, mostrano quella che oggi è una cultura straordinariamente mescolata, dove la vera forza deriva dagli individui e dalle libere relazioni tra i popoli.
15 Miranda Hochkoeppler – Distopia
womenswear
Contrasto tra razionalità e creatività, tra ordine e disordine. Capi tradizionali e oggettistica di una segretaria anni 60 sono reinterpretati e indossati in modo non convenzionale: colli che diventano maniche, maniche che proseguono in pantaloni, tute indossate in una sola gamba. Stampe e lavorazioni che riproducono le risme di documenti al macero completano i look in maglieria, pelle e jersey nei toni del bianco, rosa, viola, verde e grigio.
16 Lai Shu Lin – Kanon
menswear
Ispirata a Freud e agli studi prospettici, la collezione reinterpreta i capi classici maschili spostandone i punti di fuga. In un gioco di illusioni ottiche, le silhouette sartoriali vedono linee e punti tradizionali spostati, allungati e distorti sulla base di nuove prospettive. Le stampe su poliestere contribuiscono all’inganno visivo, mentre i quadretti e i colori rosso, blu e verde nascondono significati inconsci.
17 Max Anish Gowriah – I
womenswear
Per dimostrare che è possibile creare una collezione a costo zero, Max ha usato solo tessuti trovati da scarti, avanzi dei lavori degli altri studenti e tessuti di prova raramente utilizzati nei capi finali, per creare le sue drammatiche silhouettes e forme 3D. I capi sono fatti con sperimentazione libera, drappeggio ed esplorazione di forme e colori in jersey. Max ha veramente dimostrato che - con amore - tutto è possibile!
18 Ning Yang – Sizhu
womenswear
La dolcezza tradizionale della donna cinese è modernizzata nella collezione di Ning, caratterizzata da morbidi piumini e volumi avvolgenti. Forme ampie e asimmetriche, lunghe fino ai piedi, coprono maglie e pantaloni aderenti. Il jersey è stampato con motivi tradizionali cinesi nei toni del panna, del rosso-arancio, del blu, del marrone e del grigio-verde.
19 Peirong Jiang – Fake
menswear
Peirong immagina una razza umana alternativa composta solamente da uomini, con spiriti femminili all’interno dei loro corpi. Questi uomini possono persino sposare se stessi, formando intricati duo uomo-donna, in un doppio corpo. Lo spirito femminile guida il dialogo interiore e l’umanità nel mondo esterno, dove uomo e donna sono reali e indivisibili, e creano una cornice neutrale per un mondo più semplice.

Fonte: Polimoda - Ufficio Stampa