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Aduc Firenze: caos mobilità e trasporti in città. Manca la bicicletta tra le opzioni

foto di archvio

Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha scritto una lettera al principale quotidiano della città, che ha così titolato “Cari fiorentini, vi spiego come risolverò il caos in città”. Abbiamo letto un certo ardore del nostro primo cittadino nel fare l’elenco delle cose in corso, nel difenderle e dire che sono l’alternativa al caos oggi dilagante: tramvia, taxi e car sharing. Tre direttive che dovrebbero “offrire delle alternative più convenienti dal punto di vista economico, dei tempi, dell’accessibilità, dell’ambiente e della salute”. Importanti? Certamente…. Ma…. a dispetto di quanto lui sostiene che “ci vuole una strategia di lungo respiro che vada al cuore della questione: in troppi usano il mezzo privato la città non può sostenere i numeri attuali”.. noi questa strategia a lungo respiro la vediamo solo in parte, ed anche limitata.

Tram. Ok la cosa non può che essere ottima. Abbiamo molto, ma proprio molto da ridire sull’arroganza e il metodo di gestione dei tempi e dei modi. La provvisorietà (i cantieri) è gestita coi piedi: vedi le inaugurazioni beffa e la totale invivibilità logistica, commerciale ed economica. Un velo pietoso sui tempi: promessi lampo, con lavori ben oltre le classiche otto ore di lavoro, ma di fatto ostaggio delle ditte appaltatrici. La situazione avrebbe chiesto lavori 24 ore su 24 (come in tutte le parti del mondo), ma in questo la nostra città sembra faccia ancora parte del pianeta di Stenterello. Le drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: mobilità privata e pubblica (soprattutto quest’ultima) sconvolta, al limite dell’impossibilita’ d’uso: prendere un autobus, non si sa quando si parte, quando si arriva e dove si arriva, ammesso che si è riusciti a trovarlo dove si crede che possa essere.

Taxi. Non ci sembra chissà quale rivoluzione sia da inserire nei tre petali del fiore all’occhiello di cui si è cinto il Sindaco. Taxi timidi con solo 70 licenze in più, il cui numero, rispetto alle esigenze, ogni volta che il Sindaco lo ricorda, ci sembra roba da paese di Lilliput. E le tariffe proibitive? Sembra che uno dei problemi principali dell’uso di questo mezzo, non esista per il Sindaco (che poi se la deve vedere con Uber e le sue illegalità tollerate).

Car sharing. Le 600 vetture del car sharing che il Sindaco ricorda che ci sono, ci sembrano problematiche. Buona l’idea, ma da reputarla uno dei petali del fiore, una risposta strategica per il solo fatto che di per se’ vengono valutati come servizi alternativi, ci sembra sbagliato e demagogico. Alternativa al mezzo privato, il car sharing lo è, ma in piccolissima parte. E’ come combattere il cancro con il cancro. Perché, fino a prova contraria, le auto, a nolo o meno che siano, fanno code, hanno bisogno di parcheggi e consumano energia inquinante (tranne le piccole eccezioni di quelle elettriche). Non ce ne voglia il Sindaco, ma abbiamo l’impressione che questa del car sharing sia solo una trovata demagogica che, in virtu’ delle parole in lingua inglese e dei presunti benefici della new-economy (tutti da dimostrare, nello specifico e non solo), si crede che possa incantare utenti che il Sindaco sembra considerare solo come pubblico.

E finiamo col grande assente: la bicicletta. Siamo fissati? Sì, come i Sindaci di Parigi, Londra, Berlino, Copenaghen, Amsterdam e via così, che hanno fatto della mobilità ciclabile il principale strumento ed obiettivo della loro vivibilità urbana. Sulle piste ciclabili fiorentine stendiamo un velo pietoso: concepite e realizzate piu’ per essere usate da chi si fa la passeggiata festiva, sono un incubo per assenza, manutenzione e presenza. Famose quelle che finiscono nel nulla o in mezzo al traffico. Piste praticamente inesistenti e che, di conseguenza, favoriscono l’indisciplina dei ciclisti, lo scarso uso di questo mezzo che non si sa quasi mai dove parcheggiare, se non invadendo marciapiedi, etc.

Insomma, sono rilievi e critiche già fatte e rifatte e inascoltate, e qui rileviamo solo essere un’opzione assente. La principale politica delle più importanti città del mondo, in una lettera come quella di Nardella che si dice impegnato a risolvere il caos, non trova neanche un minimo accenno…. Restiamo di stucco!!
Ne prendiamo atto, mentre con l’auto a car sharing saremo in coda tra gli scarichi di CO2, oppure dentro un taxi che ci costa un capitale, tutto grazie ad una pessima gestione della mobilità per affrontare i cantieri dell’unica cosa che -quando ci sarà…- dovrebbe servire alla città, la tramvia.

Fonte: Aduc - Ufficio Stampa

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