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Disabili, Spinelli (Art.Uno – Mdp) Pieroni e Nardini (Pd) interrogano la Giunta

“Tra le finalità principali del diritto delle persone con disabilità c’è la realizzazione di progetti individuali personalizzati volti a incentivare una vita indipendente e una cittadinanza attiva. Percorsi di questo tipo mirano a recuperare capacità di gestione della quotidianità e a promuovere l’autonomia, le pari opportunità e la coesione sociale. Non proprio la direzione intrapresa da strutture che nel territorio regionale - già aperte o in procinto di farlo – contano decine e decine di posti e conseguentemente piani di recupero standardizzati. Ci riferiamo alla struttura recentemente inaugurata a San Giuliano Terme, con capienza di circa 100 persone,  e all’ipotesi di un’esperienza analoga a Empoli, con capienza di circa 70 persone. Questo non coincide con quanto previsto da diversi provvedimenti e linee d’indirizzo contenuti nel nostro sistema socio- sanitario regionale e dalle norme in materia di diritti delle persone con disabilità che invece puntano a una deistituzionalizzione dei percorsi. Per renderli più diretti, più accessibili ed efficienti. E non coincide neanche coi bisogni espressi dalle associazioni regionali dei familiari. Chiediamo in che modo la Giunta interverrà rispetto a iniziative di questo tipo, che di fatto non applicano gli indirizzi riguardanti la realizzazione di progetti individuali specializzati. E in secondo luogo: come pensa di assicurare l’omogeneità dei servizi in tutto il territorio regionale e insieme la collocazione di tali strutture all’interno del tessuto urbano e con servizi a supporto alla domiciliarità”.

È quanto chiedono alla Giunta regionale, Serena Spinelli, capogruppo di Articolo Uno Mdp, prima firmataria dell’interrogazione, Andrea Pieroni e Alessandra Nardini, consiglieri regionali Pd.

“La struttura di San Giuliano Terme ‘Le Vele’, realizzata dalla Fondazione ‘Dopo di noi a Pisa Onlus’, è situata in una zona lontana dal centro abitato – continuano SpinelliPieroni e Nardini - Stessa situazione a Empoli, dove, sulla base di un progetto della società della salute, c’è l’ipotesi di realizzare un ‘Centro polivalente per le disabilità’. Ricordiamo che tra le altre cose nella legge regionale 112/2016 si parla di moduli abitativi non superiore a cinque persone e fino a un massimo di 10. Nel testo unico e nel documento di indirizzo per il miglioramento dei servizi socio-sanitari si prevede  - così come sancito nella L.r. n.66/08 - la promozione e lo sviluppo  di piani di apprendimento e di gestione della vita quotidiana da parte di persone con disabilità attraverso l’attivazione di percorsi assistenziali personalizzati. La legge regionale del 2005 n.41 ha introdotto  il sistema integrato di interventi per i servizi per la tutela dei servizi di cittadinanza sociale. Quanto giustamente inserito all’interno delle normative regionali e nazionali non viene poi riscontrato nelle strutture per disabili da poco inaugurate. Un campo su cui la Regione deve intervenire, in difesa della coesione sociale e dell’accesso ai servizi”.

 

 

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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