Si chiede del presente ma soprattutto del futuro dei servizi socio-sanitari attualmente erogati al 13 di Lungarno Santa Rosa nel quartiere d'Oltrarno.
La questione e’ sul tavolo che vede coinvolti gli Assessori alla Salute delle Regione Toscana e del Comune di Firenze e i Presidenti dei Quatieri 1 e 4.
Le richieste di un confronto urgente sono mosse dal crescente interesse dei cittadini a conoscere direttamente i progetti relativi all’ASL di Santa Rosa e partecipare al tavolo di discussione verso un confronto -necessario- sulle scelte delle Istituzioni.
Si tratta di 3 quartieri su 5, un vasto bacino d'utenza fiorentina: il quartiere 1, 4 e parte del 3, cittadini che fanno riferimento, per la sua collocazione territoriale, ai servizi di base e specialistici attualmente disponibili al presidio di Lungarno Santa Rosa. Servizi di vitale necessita’ per i cittadini erogati da un presidio la cui funzionalita' e' indiscutibile.
Inquietano -infatti- le notizie diffuse a mezzo stampa dell'assessore alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi divulgato il 5 giugno scorso, in cui si continua a prospettare la gran parte dei servizi specialistici smembrata e dislocata, mentre solo una piccola parte dei servizi attualmente erogati nella struttura potrebbe rimanere in sede.
Si chiede inoltre di conoscere dettagliatamente quanti e quali siano gli ambulatori, di base e specialistici che s'intende dislocare e dove.
La questione e’ di fondamentale importanza per i cittadini e soprattutto per le fasce più deboli e disagiate della popolazione.
Da qui la richiesta di convocazione d’urgenza anche dei consigli dei quartieri 1 e 4 aperti alla cittadinanza che intende sollevare e motivare la posizione del Comitato di Resistenza ASL Santa Rosa.
Gli inviti del comitato all’assessore comunale al Welfare e Sanità (ma anche Accoglienza e integrazione, Pari opportunità, Casa) Sara Funaro e a Stefania Saccardi (assessore regionale al Diritto alla salute, al Welfare e all'Integrazione socio-sanitaria) sono per sollecitare un incontro, a breve, presso gli Uffici dell’Assessorato e ad una loro partecipazione ad una assemblea cittadina.
Il diritto alla salute e’ fondamentale, l'amministrazione della sanita' pubblica sia il mezzo e non la sua fine.
Presidio Santa Rosa, Amato (AL): "Pochi saranno i servizi specialistici di base che rimarranno e indefinita la dislocazioni degli altri, con il rischio dell'esternalizzazione a privati".
"Regione e Comune cercano di rassicurare i cittadini sui servizi specialistici di base che rimarranno al presidio di Santa Rosa, ma le risposte fumose e insufficienti fanno temere che pochi saranno confermati e altri saranno soppressi o trasferiti altrove, anche in sedi lontane, allo IOT o in via Canova, o saranno esternalizzati con convenzioni col privato". E' preoccupata Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, dopo la risposta dell'assessore Funaro al suo question time in Consiglio, che aggiunge: "Rimarranno il cup, i prelievi, il serd e indefiniti servizi specialistici di base, ma quali saranno per l’esattezza? Quelli che non rientrano dove finiranno?".
"Lo smantellamento di gran parte dei servizi del Presidio di Santa Rosa - continua la consigliera - avrà ricadute sul vasto bacino di utenza che coinvolge i quartieri 1 , 4 e parte del 3. Non si sa neppure che tipo di convenzioni sarebbero previste - prosegue - e se questo segue le manovre sanitarie della regione Toscana che tende alle esternalizzazioni della sanità. E il riferimento in aula dell'assessore Funaro proprio alle convenzioni - sottolinea Amato - che verranno stipulate, per continuare a garantire i servizi, richiama inevitabilmente la delibera della Regione Toscana in oggetto “ Sperimentazioni gestionali: procedure di attivazione dei progetti e modalità di controllo e valutazione”, in cui si fa riferimento testualmente a che “i progetti dovranno sperimentare le integrazioni delle competenze gestionali e professionali, la collaborazione fra pubblico e privato" e che "la sperimentazione gestionale riguarda pertanto creazione di partnership pubblico-private destinate allo svolgimento dei compiti diretti di tutela della salute". "Quanto sta accadendo in Santa Rosa - conclude Amato - sembrerebbe essere l'applicazione concreta sui territori di questa scelta della Regione"