gonews.it

Alia, le opposizioni ancora dibattono: "Publiambiente svenduta, ecco i numeri"

Da sinistra Sabrina Ciolli, Damasco Morelli, Dusca Bartoli e Samuela Marconcini (foto gonews.it)

"Approvato il bilancio di ALIA con allegati i consuntivi 2016 delle quattro aziende che le hanno dato vita: Publiambiente, Quadrifoglio (Firenze), ASM (Prato) e CIS (Montale). Si conferma clamorosamente la svendita di Publiambiente.

Avevamo  detto che si stava svendendo Publiambiente, operando una fusione che la valutava l’11% della nuova società. Adesso ci sono anche i numeri del consuntivo 2016 a dimostrarlo.

Publiambiente porta un utile di esercizio di 3,8 milioni contro i 4,5 di Quadrifoglio ed i poco più di centomila euro di ASM, con un valore di produzione che, con i suoi 74 milioni, è più della metà di quello di Quadrifoglio e ben superiore a quello di ASM. Ma Publiambiente pesa l’11%, meno di ASM che pesa il 16%, mentre Quadrifoglio la fa da padrone con oltre il 70%.

Quindi degli 8 milioni complessivi di utili generati, nel patrimonio attualmente posseduto dai comuni ex Publiambiente (zone empolesevaldelsa e pistoiese) confluiranno solo 880 mila euro. I 3 milioni eccedenti derivati dall’utile di Publiambiente, invece, vengono regalati a Firenze. Tra l’altro con delle stranezze che vorremmo ci fossero spiegate. Come mai in sede di valutazione delle aziende per definire la fusione, gli utili che Publiambiente denuncia per il primo semestre 2016 sono solo 780.000 euro? Cosa è successo nel secondo semestre di cosi eclatante da far salire quella cifra a quasi 4 milioni? Come mai quella stima così diversa dal risultato finale proprio mentre si stava valutando il valore dell’azienda?

Valore che clamorosamente si conferma molto superiore a quello attribuito. Quando dicevamo di considerare anche la capacità produttiva, oltre al patrimonio, avevamo evidentemente ragione. Gli utili prodotti confermano la solidità di quel valore.

Avevamo un’azienda che come capacità di produrre reddito valeva la metà di Quadrifoglio, che per di più produce un utile di poco inferiore, che porta un know how che l’ha resa capace di effettuare la gestione del servizio più avanzata della regione – se è vero che abbiamo le quote di raccolta differenziata di gran lunga più elevate e la produzione di rifiuti minore – ed abbiamo accettato una valutazione che la vede pesare nella nuova azienda un misero 11% contro il 71,55% di Quadrifoglio.

Forse pensando che si potevano scambiare posti direzionali col valore reale del patrimonio che andavamo a conferire.

Doppio errore perché la dirigenza dell’azienda dovrebbe essere scelta per competenza e non per appartenenza territoriale, se vogliamo che la nuova azienda funzioni.

Mentre il valore di ciò che viene conferito deve mantenersi nella nuova azienda per quello che realmente è al momento della fusione, altrimenti si provoca un impoverimento oggettivo dei territori che quel valore possiedono.

Evidentemente non si ragiona così, perché ciò che guida i processi, come è stato denunciato anche dal sindaco di Pistoia poco tempo fa, non sono le logiche degli interessi dei territori, ma quelle delle direzioni aziendali, inquinate probabilmente dalle ambizioni personali e dalle lotte di potere interne al Pd. E allora può anche succedere che le alleanze di cordata esautorino anche il ruolo, per esempio, di Publiservizi (qualcuno ha notato le dimissioni del presidente su questa vicenda?) per dare mano libera al presidente di Publiambiente nel condurre le trattive. Se il risultato però è questo, chi ha agito così, compresa la sindaca di Empoli, dovrà prima o poi render conto ai cittadini".

Fonte: Gruppi consiliari del Comune di Empoli Ora si Cambia, Linea Civica e FabricaComune per la Sinistra

Exit mobile version