Tanti giovani a seguire la funzione celebrata in Collegiata da don Guido Engels. Il messaggio di una delle figlie: "Grazie di essere venuti"
"Mamma era una persona di poche parole, per questo vi avrebbe salutato così. Grazie davvero a tutti di essere venuti". Parole toccanti pronunciate da una delle due figlie, seguite da un applauso scrosciante della folla emozionata presente nella Collegiata di piazza Farinata degli Uberti a Empoli. Un battito di mani forte e convinto, di quelli che viene dritto dal cuore, emblema di rispetto e commozione. Sentimenti teneri, veri e spontanei capaci di sprigionare però la loro forza quando il dolore è difficile da metabolizzare come per tutti i parenti, i conoscenti, gli alunni e gli ex alunni di Giovanna Mancini: l'insegnante 55enne del 'Ferraris-Brunelleschi' di Empoli, che ha lasciato per sempre le sue figlie ventenni e il marito, morendo sabato scorso - il 20 maggio - al Cisanello di Pisa, mentre il funerale si è svolto oggi, celebrato dal proposto di Empoli Don Guido Engels.
Ma sono i momenti di partecipazione collettiva come quello appena descritto che dobbiamo provare a raccontare: l'ultimo saluto alla professoressa Mancini è stato anche momento di vicinanza collettiva per una comunità che non poteva non rivolgere il suo addio a una persona ritenuta speciale: un saluto estremo misurato, degno, carico di onestà e sentimento. Non a caso è in punta di penna e con il massimo rispetto per il dolore dei familiari che parliamo di questa chiesa traboccante di persone di ogni età, proprio lì, simbolicamente nel cuore di Empoli. Siamo certi infatti che i tanti giovani a seguire la funzione, come chi ha atteso fuori dalla Collegiata l'uscita della salma con striscioni dedicati alla "loro prof", in una parte di sé conserveranno il ricordo di Giovanna Mancini e dei suoi insegnamenti. Di sicuro. Per sempre.
Gianni Capuano
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