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Palio di Fucecchio, LIDA: "Le corse di animali sono segno di arretratezza culturale"

(foto Veronica Gentile per gonews.it)

Dal 14 al 21 Maggio a Fucecchio (FI) si svolge il Palio delle Contrade con fiera, mercato, negozi aperti, giochi, gonfiabili, laboratori creativi, pony e animazioni per bambini, sfilata dei piccoli contradaioli, giochi medievali, corteggio storico con circa 1200 figuranti e per finire “la corsa dei cavalli si svolge la domenica pomeriggio nell’area verde della Buca del Palio dove è stata realizzata una pista ad anello in sabbia. La gara si articola in tre corse: 2 batterie di 6 cavalli e la finale, di 8 cavalli, con i primi quattro classificati delle precedenti batterie. (…) Questa importantissima quanto antica manifestazione è nata (…) intorno all’anno 1200.L’ultimo Pali (…), fu disputato il 14 giugno del 1863. Da allora avvenne il definitivo seppellimento della Giostra. Nel 1980 fu poi il “Gruppo donatori di sangue Fratres” a ridare vita alla contesa organizzando una corsa tra pony per promuovere la donazione di sangue. La decisione di organizzare un vero e proprio Palio delle Contrade, con i cavalli montati a sella, fu presa l’anno seguente (…) Del 1987 è invece la scelta di abbandonare la sella a favore della monta a pelo. Nel 1995 il “Gruppo donatori di sangue Fratres” decise di lasciare il Palio nelle mani dell’Amministrazione comunale, in quanto cresciuto molto rispetto al 1981. Il Palio delle Contrade è il cuore pulsante di Fucecchio (…) Alla sua affermazione e notorietà ha contribuito in maniera innegabile la Sfilata Storica (…). La corsa invece è l’atto principale della manifestazione (…) Il giorno in cui si corre il Palio è solamente uno, ma non per i fucecchiesi: per loro la parola Palio vuol dire vita di Contrada che dura per tutto l’anno. Il Palio è un insieme di sentimenti: è passione, è gioia, è dolore; è una droga che ti scorre nelle vene e che ti rende incapace di vedere ed accettare la realtà; è una febbre costante che sale vertiginosamente a maggio e raggiunge il suo culmine la penultima domenica del mese.”

Ho visto i video di alcune passate edizioni della corsa: il 2014 https://www.youtube.com/watch?v=2pqstlTCYRA il 2015 https://www.youtube.com/watch?v=iPfFB7kC_2w il 2016 https://www.youtube.com/watch?v=QfKmaUBW2AQ Lo spettacolo è sempre lo stesso: cavalli spronati, eccitati, frustati, costretti a correre una corsa che spontaneamente non correrebbero mai.

La Toscana è terra di palio per antonomasia. Il decreto 3720/2015 della Regione Toscana fornisce integrazioni alla L.R. 59/2009 art. che disciplina le manifestazioni popolari a carattere storico e culturale nelle quali è previsto l’impiego di animali. http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/07/31/009R0816/s3 L'elenco è lungo e si sbizzarrisce in ogni sorta di palio, giostra, processione, sui quali piovono soldi pubblici ma verrà il giorno in cui i rubinetti si chiuderanno e in un attimo si rivedrà il concetto di tradizione come qualche cosa che guarda avanti, non indietro, rispettando la dignità di esseri umani e non umani.

Il palio non è solo corsa e soprattutto è uno spettacolo emozionante che coinvolge città e paesi nel corso dell'anno per la preparazione della festa. E’ ammirevole l’impegno di artisti, musici, sbandieratori, tamburini, dame, cavalieri, principi, alfieri, dotti, araldi che rendono queste rievocazioni esempi di cultura. Ogni luogo ha il diritto e l’onore di mantenere la tradizione del palio ma lo faccia con cortei, giornate di studio, convegni, proiezioni di film e documentari, mostre, laboratori didattici, giochi. Le corse di animali sono segno di arretratezza culturale e degrado specista. Gli animali non sono fenomeni da baraccone e soprattutto non devono portare il peso di alcuna tradizione squisitamente umana.

 

Fonte: Lega Italiana dei Diritti dell'Animale Firenze Onlus

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