"Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati": così Il Fatto quotidiano riporta un'intercettazione del 2 marzo di quest'anno tra Matteo Renzi e il padre Tiziano, alla vigilia della convocazione di quest'ultimo in procura, nell'ambito della vicenda Consip. Il brogliaccio è riportato nel libro del giornalista Marco Lillo 'Di padre in figlio'. "E' una cosa molto seria", afferma l'ex premier, secondo quanto ricostruito da Lillo: "Devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi, non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorje". E ancora: "Devi dire nomi e cognomi", "Mazzei è l'unico che conosco anche io". "È vero che hai fatto una cena con Romeo?", è la domanda dell'ex premier. E i carabinieri - riporta il quotidiano - annotano: "Tiziano dice di no e che le cene se le ricorda ma i bar no". Quindi Matteo Renzi: "Non ti credo e devi immaginarti cosa può pensare il magistrato". E ancora: "Andrai a processo, ci vorranno tre anni e io lascerò le primarie", "non puoi dire bugie o non mi ricordo e devi ricordarti che non è un gioco".
"Come si può entrare con violenza negli affetti di una telefonata tra padre e figlio solo per attaccare e fare rumore?". Lo scrive su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini, con riferimento alle intercettazioni dell'inchiesta Consip pubblicate oggi dal Fatto quotidiano.
"Qui non si tratta di essere amici o avversari di Matteo Renzi. Qui c'è una sola interpretazione possibile: le intercettazioni pubblicate sono tutte a favore dell'ex Capo del Governo. Ne sono felice ma non gioisco proprio perché la conversazione riguarda un padre e un figlio. C'è invece da domandarsi quale sia il rapporto tra alcune procure e la stampa. Una palese violazione d'ufficio, l'ennesima. Di questo si tratta.". E' quanto ha affermato il segretario del Psi Riccardo Nencini.
Il pm indaga sulla violazione del segreto istruttorio
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per violazione del segreto istruttorio e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale in relazione alla intercettazione di una telefonata, apparsa oggi su "Il Fatto Quotidiano", tra Matteo Renzi ed il padre Tiziano alla vigilia dell'interrogatorio di quest'ultimo nell'ambito dell'inchiesta Consip. La telefonata risale al 2 marzo scorso e fu intercettata dai carabinieri del Noe per conto della procura di Napoli. Ad essere sotto intercettazione, su richiesta degli inquirenti partenopei, era Tiziano Renzi, attualmente indagato a Roma per traffico di influenze. Il sonoro di quella intercettazione fu poi trasmesso per competenza ai magistrati della capitale. Il contenuto del colloquio tra l'ex premier ed il padre, ritenuto penalmente irrilevante a piazzale Clodio, non compare in nessuna informativa. I titolari dell'inchiesta a Roma, Paolo Ielo e Mario Palazzi, non dispongono neanche della trascrizione di quel colloquio telefonico.
Tiziano Renzi al cronista: "Mi avete rotto!"
'Si levi dalle palle per favore, avete rotto i c..., avete rotto le palle, chiaro!': Tiziano Renzi, indagato nell'inchiesta Consip, reagisce così al cronista de La Repubblica che, telecamera alla mano, ha tentato di avvicinarlo oggi a Rignano (Firenze) dopo la pubblicazione da parte de Il Fatto Quotidiano della telefonata tra lui ed il figlio Matteo, in cui l'ex premier esorta il padre a dire la verità. Il video è pubblicato su Repubblica.it. 'Ma vada a fare in c..., lei e tutti i suoi colleghi", replica Tiziano Renzi, gilet termico e cappello indosso, all'ulteriore invito che gli rivolge il cronista a rilasciare una dichiarazione.
LA LUNGA RISPOSTA DI MATTEO RENZI SU DI UN POST SU FACEBOOK
Il legale di Tiziano Renzi: "Negata ogni frequentazione con Romeo"
"La notizia è totalmente irrilevante dal punto di vista professionale e giudiziario. Anzi, se si vuole è uno 'zero virgola' in più, perché acquisisco la certezza che" Tiziano Renzi "anche nella riservatezza della telefonata ha negato ogni forma di frequentazione con Romeo". Lo ha detto il legale del padre di Matteo Renzi, Federico Bagattini, a "Un giorno da pecora", spiegando che oggi non ha sentito il suo assistito.
Quindi secondo lei nessuno dei due sapeva che il telefono, in questo caso, era intercettato?, gli è stato chiesto. "Se lo avessero saputo sarebbero stati più netti e non ci sarebbero state tutte queste polemiche che Lillo ha così sapientemente riportato", ha aggiunto il legale riferendosi al giornalista del Fatto Quotidiano che oggi ha rivelato i contenuti della telefonata.
Ancora l'avvocato di Tiziano Renzi: "Da Matteo una provocazione tra padre e figlio"
Tiziano Renzi potrebbe aver incontrato Romeo come chiunque altro?, gli è stato chiesto "Come chiunque altro - ha spiegato Bagattini a Un Giorno da Pecora - ma non in senso specifico, relativamente ad un bar piuttosto che in un'altra occasione". Eppure l'ex premier dice al padre che non gli crede, gli è stato fatto notare. "E' una provocazione. Del resto consideri che non tutti i figli sono come Matteo Renzi, per il quale, per certi aspetti, si ribalta il rapporto padre-figlio che diventa figlio-padre. E' un po' come un padre che dice al figlio: guarda bambino che non ti credo".
Orlando avvia le verifiche
Il ministro della giustizia Andrea Orlando, tramite l'ispettorato generale, ha avviato - a quanto si apprende - accertamenti preliminari presso gli uffici interessati in relazione all'avvenuta pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, relative al dialogo tra Matteo Renzi e suo padre, disposte nel corso delle indagini Consip. E' la seconda volta che il ministero della Giustizia interviene su risvolti legati all'inchiesta Consip. La prima fu a metà di aprile, quando in un colloquio con il Corriere della Sera, Orlando rese noto di aver chiesto, tramite gli uffici del dicastero, "elementi sulle anomalie di funzionamento della polizia giudiziaria". La vicenda era quella legata al capitano del Noe dei carabinieri, Giampaolo Scafarto, indagato per falso per un'informativa in cui risulterebbero omissioni ed errori: in particolare quello di aver attribuito all'imprenditore arrestato, Alfredo Romeo, un'affermazione su un incontro con Tiziano Renzi pronunciata in realtà da Italo Bocchino. In quel caso il ministero agì tramite l'ufficio di gabinetto e chiese al Pg di Napoli di raccogliere elementi, non potendo intervenire direttamente - come è invece avvenuto questa volta - con una propria ispezione sulla polizia giudiziaria.
La candidata sindaco Pd a Rignano sull'Arno: "La vicenda non interferisca con le prossime amministrative"
"Il tema delle intercettazioni in Italia è un 'tema', ma nella risposta data oggi da Matteo Renzi ci sono tutte le riflessioni". Così Eva Uccella, attuale vicesindaco di Rignano Sull'Arno (Firenze) e candidata a sindaco per il Pd in contrapposizione all'attuale primo cittadino, Daniele Lorenzini che guiderà una lista civica, sull'argomento del giorno soprattutto nel paese dove il padre dell'ex premier, Tiziano, è conosciuto da tutti ed è anche il segretario del Pd (attualmente autosospesosi proprio per l'inchiesta Consip). "Io non vorrei, e mi auguro che non succeda - aggiunge -, che questa vicenda interferisca con le prossime elezioni amministrative" dell'11 giugno. "E' una cosa che non c'entra con Rignano. Abbiamo poco tempo e vogliamo concentrare la nostra campagna elettorale per le cose che riguardano i cittadini che ci giudicheranno, che capiranno quello che è il nostro programma", conclude convinta Uccella.
Il legale di Tiziano Renzi: "Da Matteo una provocazione padre-figlio"
"Una provocazione, come spesso si fa nei rapporti padre e figlio. Una provocazione ed uno stimolo affinché venga fuori la verità. Ed è venuta fuori la verità: mai visto Romeo". Così Federico Bagattini, avvocato di Tiziano Renzi, intervistato a "Un giorno da pecora", risponde sulla telefonata tra il suo assistito e il figlio Matteo Renzi, intercettata dai magistrati dell'inchiesta Consip. Come ha saputo di questa intercettazione?, gli è stato chiesto. "Stamattina mi hanno mandato i soliti messaggini, con scritto 'hai visto?'. In questo paese, se si vogliono leggere gli atti processuali, bisogna farlo sui giornali". Il legale ha detto di non essere stato a conoscenza dell'intercettazione. "Dal punto di vista del contenuto - ha aggiunto - c'è un figlio importante che si preoccupa che il padre dica tutta la verità e che, eventualmente, la vuole sapere in anticipo, per potersi regolare. Niente di che". Alla domanda di Matteo Renzi a Tiziano su quante volte avesse visto Romeo, lui sembrerebbe non esser così sicuro. "Non è così. Lui - ha risposto l'avvocato - ha escluso decisamente il discorso del ristorante, perché era stata diffusa la notizia della 'bettola'. Il tema era quello, e il figlio telefona al padre proprio perché era stata diffusa questa notizia". Quanto al possibile incontro con Romeo in un bar, "lui dice: 'avvocato io non posso escludere in senso assoluto di aver incontrato Tizio e Caio, io faccio una vita pubblica, stringo tante mani, che vuoi che ne sappia'".
Alla domanda di Matteo Renzi al padre su suoi eventuali incontri con l'imprenditore Alfredo Romeo, accusato di corruzione per gli appalti Consip, Tiziano Renzi, nella telefonata il cui testo è stato pubblicato oggi da Il Fatto, risponde escludendo "decisamente il discorso del ristorante, perché era stata diffusa la notizia della 'bettola'. Il tema era quello, e il figlio telefona al padre proprio perché era stata diffusa questa notizia". A dirlo, a Un Giorno da pecora, su Rai Radiouno, è l'avvocato Federico Bagattini, difensore del padre dell'ex premier. E per quanto riguarda il possibile incontro con Romeo in un bar? "Per quello che riguarda il bar - risponde il legale - lui dice: 'avvocato io non posso escludere in senso assoluto di aver incontrato Tizio e Caio, io faccio una vita pubblica, stringo tante mai, che vuoi che ne sappia'". Quindi potrebbe averlo incontrato come chiunque altro? "Come chiunque altro - ha spiegato Bagattini a Un Giorno da Pecora - ma non in senso specifico, relativamente ad un bar piuttosto che in un'altra occasione". Perché, allora, l'ex premier dice al padre che non gli crede? "E' una provocazione. Del resto - dice Bagattini - consideri che non tutti i figli sono come Matteo Renzi, per il quale, per certi aspetti, si ribalta il rapporto padre-figlio che diventa figlio-padre. E' un po' come un padre che dice al figlio: guarda bambino che non ti credo". Lei ha parlato con Tiziano Renzi oggi? "No, non l'ho sentito". Come mai? "La notizia è totalmente irrilevante dal punto di vista professionale e giudiziario. Anzi, se si vuole è uno 'zero virgola' in più, perché acquisisco la certezza che anche nella riservatezza della telefonata ha negato ogni forma di frequentazione con Romeo". Quindi secondo lei nessuno dei due sapeva che il telefono, in questo caso, era intercettato? "Se lo avessero saputo sarebbero stati più netti e non ci sarebbero state tutte queste polemiche che Lillo ha così sapientemente riportato". Matteo Renzi ha scritto che suo padre è appena stato in ospedale per un piccolo intervento al cuore. Come sta Tiziano Renzi? "So qualcosa - ha concluso a Rai Radio1 - credo che però non sia nemmeno opportuno parlarne, si scende sul personale".
"E' la deriva che ha preso il sistema". Più che arrabbiato l'avvocato Federico Bagattini, legale di Tiziano Renzi, è 'amareggiato' dopo aver letto le intercettazioni della telefonata tra il suo assistito e il figlio Matteo Renzi. "Io non le avevo mai viste, non ne ero a conoscenza", aggiunge riferendosi ancora alle intercettazioni. "Ma dire che sono stupito vorrebbe dire che sono un ingenuo: ormai gli atti anche gli avvocati li leggono sui giornali, anche quando riguardano rapporti tra due persone che non c'entrano con le inchieste". E ribadisce che la telefonata "non aggiunge nulla. E' la telefonata tra padre e figlio, con il secondo che si preoccupa, che gli chiede di dire la verità". "E normale che Matteo Renzi si preoccupi - conclude Bagattini -. Anzi direi che quella telefonata rappresenta proprio la normalità dei rapporti in una famiglia".
Consip: Speranza, siamo al ritorno del familismo
"Il mio giudizio non è positivo". Lo ha detto il leader di Articolo 1 - Mdp, Roberto Speranza durante la registrazione di 'Porta a Porta' rispondendo sul caso Consip. "Il paese ha molti problemi - ha aggiunto - e si trova incastrato in una telefonata tra padre e figlio. Spero che la giustizia faccia il suo corso e liberi il campo da ogni ombra. Le intercettazioni rubate e buttate sui giornali non mi piacciono. Ma la cosa che mi turba è che c'è un ritorno di una parola che pensavamo passata ed è la parola familismo. Qui siamo ad un sistema di potere chiuso in 20 km".
Consip: Bargilli, le intercettazioni? Così Pd arriva al 45%
"Alla fine ci hanno fatto un favore, questa è davvero la volta che arriviamo al 45%". Roberto Bargilli, detto Billy, l'ex autista di Matteo Renzi alle primarie del 2013 e soprattutto amico di Tiziano Renzi, commenta così la pubblicazione delle intercettazioni della telefonata tra l'ex premier e il padre e il possibile beneficio per il Pd. "Ne escono benissimo sia Matteo che Tiziano", dice l'attuale assessore uscente a Rignano sull'Arno (Firenze) e ricandidato nella lista del Pd che sostiene la candidata a sindaco Eva Uccella. "Ne escono alla grande", aggiunge sorridendo davanti a casa. Poi, sulla reazione avuta oggi da Tiziano Renzi verso un cronista risponde sempre sorridendo: "non ne può più. Ha ragione, non riesce neppure ad uscire di casa senza avere voi giornalisti intorno. E' logico che alla fine uno perda la pazienza, che mandi anche a quel paese...".