Cerza (Cisl): "Serve un presidente a tempo pieno". Rossi: "È un attacco politico perché fuori dal PD"

A proposito delle polemiche scaturite dalla ricostruzione di alcuni passaggi, riferiti al Governatore Enrico Rossi, nella relazione del Segretario generale Riccardo Cerza, durante il Congresso della Cisl Toscana, oggi a Firenze, la Cisl Toscana intende ribadire l’esatto passaggio della relazione onde fugare dubbi di interpretazione.

In riferimento alle azioni “necessarie alla Toscana per ripartire”, Cerza ha detto: “Per questo caro Enrico, serve un presidente che lavori a tempo pieno per la Toscana e per i suoi cittadini. Ci piaceva molto il Rossi amministratore. Ci piace un po’ meno il Rossi politico di oggi, più attento alla politica romana che ai bisogni del suo territorio e dei suoi cittadini.”

Si è trattato di uno stimolo al Presidente, in questa fase di ripresa che anche in Toscana ancora non arriva, a concentrarsi sul grande lavoro da fare nella nostra regione, per rilanciare una ripresa che è stata finora debole e incompleta, lasciando fuori tante persone e ampie zone del nostro territorio, a cominciare dalla costa. Non era e non voleva essere un attacco personale a Rossi, di cui peraltro sempre nella relazione è stato apprezzato l’operato di amministratore. “Abbiamo apprezzato – aveva detto poco prima Cerza - il grande lavoro che la Regione ha fatto per stare vicino alle tante crisi aziendali che ci sono state e che ci sono sul territorio, ed anche la scelta di tutelare e investire sul manifatturiero in Toscana”.

Nessun populismo e nessuna candidatura a fare altro dal sindacato utilizzandolo in modo strumentale, ma solo l’espressione della libertà della Cisl. Come scritto anche in relazione “in questi anni la Cisl si è confrontata con il presidente Rossi, forte della sua autonomia, del suo spirito critico e delle sue proposte.” Intendiamo continuare a farlo: dicendogli, lealmente e sinceramente, quello che ci piace, ma anche quello che non ci piace, del suo operato di presidente della Regione Toscana. Senza che questo sia interpretabile come un attacco partitico. La Cisl è gelosa della sua autonomia dalla politica e anche in questo frangente riafferma questo pensiero.

Rossi: "Singolare che Cerza si preoccupi di me adesso"

"E' singolare che le stesse preoccupazioni sul mio impegno politico nazionale non siano state espresse da Riccardo Cerza quando, più di un anno fa, ero impegnato nel PD come candidato alla segreteria nazionale": così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ora del Mdp dopo essere uscito dal Pd, commenta la dichiarazione con la quale il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza ha chiesto "un presidente che lavori a tempo pieno per la Toscana e per i suoi cittadini". "L'attacco di Cerza - dice Rossi - è tutto politico e non di merito. Sarebbe come se io dicessi genericamente che il segretario regionale della Cisl si sta candidando per fare altro dal sindacato. In quel caso gli farei i migliori auguri e gli direi però di non usare la Cisl per la sua personale campagna elettorale". "Il sindacato e il socialismo riformista - prosegue Rossi - sono nati tanti anni fa, proprio per regolare il conflitto tra capitale e lavoro. Penso che questa alleanza deve continuare, ciascuno nel suo ambito, ciascuno con la sua storia. Quanto a me lavoro per la Toscana, anche nel tempo dedicato alla militanza. Ben vengano le critiche, ma siano puntuali e circostanziate. Altrimenti, fuori da discorsi ipotetici, dovrò pensare che anche un dirigente sindacale come Cerza - conclude il governatore della Toscana - sta maturando un cedimento alle approssimazioni tipiche della retorica populista".

Cerza: "Nessun attacco personale a Rossi"

"Nessun attacco personale o partitico, solo la richiesta di stare concentrato sulla Toscana": il segretario generale della Cisl Toscana Riccardo Cerza spiega così il suo invito rivolto al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, adesso esponente di primo piano di Mdp dopo essere uscito dal Pd, di svolgere il suo ruolo istituzionale "a tempo pieno". Cerza, durante la sua relazione al congresso regionale della Cisl aveva detto che "serve un presidente che lavori a tempo pieno per la Toscana e per i suoi cittadini. Ci piaceva molto il Rossi amministratore. Ci piace un po' meno il Rossi politico di oggi, più attento alla politica romana che ai bisogni del suo territorio e dei suoi cittadini". Un invito che Rossi ha definito "singolare" che avvenga solo oggi, non esitando a definire le parole di Cerza "un attacco tutto politico". "Si è trattato di uno stimolo al presidente, in questa fase di ripresa che anche in Toscana ancora non arriva - spiega invece Cerza - a concentrarsi sul grande lavoro da fare nella nostra regione, per rilanciare una ripresa che è stata finora debole e incompleta, lasciando fuori tante persone e ampie zone del nostro territorio, a cominciare dalla costa. Non era e non voleva essere un attacco personale a Rossi, di cui peraltro sempre nella relazione è stato apprezzato l'operato di amministratore", aggiunge il segretario Cisl ricordando di aver nella sua relazione "apprezzato il grande lavoro che la Regione ha fatto per stare vicino alle tante crisi aziendali che ci sono state e che ci sono sul territorio, ed anche la scelta di tutelare e investire sul manifatturiero in Toscana". "Nessun populismo e nessuna candidatura a fare altro dal sindacato utilizzandolo in modo strumentale - aggiunge Cerza - ma solo l'espressione della libertà della Cisl. Come scritto anche in relazione 'in questi anni la Cisl si è confrontata con il presidente Rossi, forte della sua autonomia, del suo spirito critico e delle sue proposte'. Intendiamo continuare a farlo: dicendogli, lealmente e sinceramente, quello che ci piace, ma anche quello che non ci piace, del suo operato di presidente della Regione Toscana. Senza che questo sia interpretabile come un attacco partitico. La Cisl è gelosa della sua autonomia dalla politica e anche in questo frangente riafferma questo pensiero".

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